Guerre stellari!

Miei cari Amici delle Stelle,
ho letto di recente che utilizzare il termine "diversamente giovani", dopo una certa età, è elegante e raffinato.
Ebbene, quando si è "diversamente giovani" si acquisisce, proprio per il trascorrere del tempo, una visuale diversa, forgiata attraverso l'esperienza, i fatti della vita, gli incontri che ciascuno di noi può contare nel suo ventaglio esistenziale.

Passa il tempo, eppure certi dolori restano identici, a volte, se possibile, amplificati.

E ho potuto constatare che resta indecifrabile, astrologicamente e non, l'atteggiamento che ciascuno di noi ha di fronte al dolore.
Non è questione strettamente astrologica: ho visto persone forti, orgogliose, determinate, paralizzate dalla paura e al contrario, personalità fragili che nei momenti di tensione diventano di acciaio, e con fredda lucidità non solo combattono, ma quasi attraversassero un cerchio di fuoco, vanno incontro alla situazione, attraversandola senza paura.

Il mondo è vario, lo sappiamo: ricordo sempre, sorridendo, la mia cara suocera Elisabetta, nata con una bella composizione scorpionica.
Era sempre sul punto di crollare, con un mal di cuore che andava e veniva (a volte, un po' veicolato), e poi, nei momenti difficili, era solita mettersi un grazioso cappellino con la veletta, tacchi neri, vestito nero, calandosi in un ruolo diverso, capace di stupire chi pochi momenti prima la vedeva vittima indifesa in balia del destino.

Nei giorni scorsi una persona che potrei definire deliziosa creatura, con la quale ho un rapporto di stima e amicizia, mi ha telefonato per darmi una notizia terribile: le hanno diagnosticato un tumore.
Giovane, con una bella bambina da crescere, sconvolta e smarrita da una notizia che l'ha investita come un tornado.
Dentro di me sentivo che il cuore si stringeva, e quando mi ha detto: "Perché proprio a me? Non ho mai fatto del male a nessuno", sembrava ripetesse ad alta voce quello che in quel momento pensavo anche io.

Non cercava conforto astrologico, ma accoglienza e affetto. Mi ha raccontato che da quando ha dato la notizia a parenti e amici, alcuni sono scomparsi, altri con scuse di ogni genere sono sfuggenti; altri ancora, con sua sorpresa, pianificano minuto per minuto la sua esistenza, offrendosi per ogni genere di commissione e aiuto.

E' proprio strana la vita, a volte gli insospettabili si rivelano presenze forti, capaci di sostegno, e altri, più fragili, non ce la fanno.
Si allontanano, non tutti sono pronti, e nessuno va giudicato: affrontare un dolore non è da tutti.

Ad un certo punto, mi è venuto in mente un fatto, accaduto diversi anni fa, quando la mia nipotina era piccola, e come tutti i bambini molto curiosa e attenta indagatrice. Era venuta a casa nostra una amica di vecchia data, malata di cancro, che indossava in quel periodo della vita, una parrucca.
Chiacchieravamo tranquillamente e la mia nipotina, appena arrivata, le disse: "Ciao, ma tu avevi degli altri capelli. Questi sono finti?"
E lei rispose: "Sì. Devo combattere in questo momento, e mi serve avere i capelli rossi."
"E quanto bisogna combattere?"
"E' ancora lunga, ma ce la farò"
E la bambina con gli occhi sgranati, affascinata da quel rosso che la catturava, disse. "Ti aiuto io a combattere. A casa ho una spada e anche lo scudo."
La sua ingenua osservazione, ci ha insegnato tanto.
Abbiamo combattuto, tutti insieme, e anche festeggiato come si conviene, quando la malattia è stata vinta.

Ho compreso, in tanti anni, che le battaglie, quando non si è soli, sono meno faticose. Un piccolo esercito di affetti fa miracoli, perché la solitudine è triste per tutti, figuriamoci quando le notizie sulla salute non sono positive.

E così, tra una lacrima e un sorriso, abbiamo deciso che combatteremo con spada e scudo, giocando al meglio la partita.
Questa mattina Elisabetta è partita in tromba, e ha acquistato un set da cavaliere, lo vedete qui, con un bel Leone pronto a combattere.
Un set per bambini, che spediremo per posta nei prossimi giorni alla nostra amica, per iniziare con un sorriso.
Combatteremo, e il nostro ruggito si sentirà forte e chiaro!

Perchè, come dice Paulo Coelho: 'la gente dice: “È matto.” Oppure: “Vive in un mondo di fantasia.” O ancora: “Come può confidare in cose prive di logica?” Ma il guerriero continua ad ascoltare il vento e a parlare con le stelle.

Vi abbraccio, e non lasciate nessuno indietro, un sorriso, un pensiero, una telefonata, sanno toccare le corde del cuore e donano moltissimo!
Grazia

Torino, 26 Gennaio 2022