Le luci fioche di Torino!

Miei cari Amici delle Stelle,
vi scrivo in queste ultime ore di libertà, tra poco inizierà per noi torinesi e piemontesi, valdostani, lombardi e calabresi, il lock-down.
Devo dirvi, onestamente che, per quanto dai piani alti lo abbiano definito ‘light’, questa volta, pur restando in tutti noi il sentimento di dedizione e sacrificio per la causa comune, è un percorso molto più duro rispetto al precedente. Oggi a Torino è stata una giornata malinconica, sembrava quasi che, poco a poco, le luci diventassero più fioche: nei giorni scorsi diverse persone che conosco, piccoli artigiani soprattutto, mi hanno telefonato: “Grazia, avevamo appena rialzato la testa, e adesso, con questa chiusura, non potremo sopravvivere.” Non uno, moltissimi sono i piccoli e grandi imprenditori che hanno, in questi mesi, fatto di tutto per andare avanti, e tutti contavano su questo periodo dell’anno per ripianare, anche se modestamente, le gravi perdite già subite.
E’ stato molto triste ieri, per me, uscire e accompagnare Elisabetta a comprare un ultimo paio di scarpe (la nostra famiglia ha già fatto piani e strategie per la spesa, lunghe code ci attenderanno, e tutti gli annessi e connessi, a volte sfibranti perché suonano come ‘castighi’ gratuiti) ed eravamo le uniche clienti, così come è avvenuto successivamente in un piccolo bar dove regnava la desolazione. Siamo un po’smarriti, anche sgomenti, permettetemi di dirlo: in questi giorni le proposte rivolte agli over 70 e oltre mi e ci hanno ferito non poco. Vedete, chi è giovane non sempre si rende conto di cosa vuol dire andare avanti negli anni e, in molti casi, cosa significhi il dover dipendere da qualcuno. Se anche l’idea era mirata a tutelarci, accudire una persona non si riduce a lasciare la spesa davanti al pianerottolo di casa: è molto, molto di più.
E’ un vero e proprio lavoro, di emozioni, aiuto, ascolto, e chi è solo, che sia giovane o vecchio, soffre come e più degli altri. Personalmente, e so che molti piemontesi la pensano come me, affronteremo con dignità e coraggio questa nuova prova, con un pensiero speciale a tutti coloro che in questo momento stanno combattendo la loro battaglia nelle terapie intensive, e chi li cura con dedizione e amore, sostituendosi in molti casi alle loro famiglie, che non possono incontrarli.
A loro va la nostra gratitudine, di vero cuore. Ieri o oggi ho letto, con tristezza, molti, troppi commenti di utenti sul web che con grande leggerezza commentano che le zone rosse forse pagano il prezzo del non aver indossato le mascherine: mi permetto di rispondere che non corrisponde a verità, o, meglio, di sciocchi presuntuosi è pieno il mondo, ma grandi responsabilità, che ricadono sui più deboli, sono di chi ha avuto tempo, mezzi e strumenti per prevenire costruttivamente, e forse ha sottovalutato la situazione.
Oggi non serve cercare colpevoli o attribuire responsabilità, noi sappiamo che da domani la nostra vita e le nostre libertà saranno limitate in modo molto duro, auspichiamo che il sacrificio sia utile. Abbiate buon cuore, miei cari amici delle Stelle, mi piace pensare che noi che ci troviamo nelle zone rosse siamo vostri fratelli, che camminano più lentamente rispetto a tutti voi, con grande fatica. Non possiamo stare al vostro passo, ma so che voi tutti, con i vostri pensieri e parole gentili (dispensatene molte, costa poco e regala gioia al cuore di chi le riceve) saprete infondere coraggio e far sentire bene accolti, aiutati e compresi tutti coloro che incontrerete sul vostro cammino. Questa sera si spengono le luci sulla nostra bella Torino, ma le Stelle ci sorridono dal Cielo e il nostro cuore batte forte, orgoglioso e fiero. Non gliela daremo vinta e supereremo con coraggio anche questo nuovo ostacolo che limita la nostra libertà!
Un mazzolino di fiori stellati e un pensiero di bene, che Dio ci aiuti,
Grazia Mirti

Torino, 4 Novembre 2020