Astrologia & Architettura!

Tecnicamente per ‘costruire’ un Oroscopo si usa il verbo ‘erigere’, proprio come se si trattasse di un edificio, quale in effetti è, perfetta espressione del rapporto tra Macrocosmo (il Cielo) e Microcosmo (l’Uomo, il piccolo uomo che sta al centro dell’universo nel momento in cui vede la luce).
Attraverso la consultazione delle Effemeridi (Tavole numeriche giornaliere che contengono la posizione dei corpi celesti facenti parte del sistema solare) è possibile determinare la posizione esatta del Sole, della Luna, di Venere, Mercurio, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno, Plutone.
Oggi esistono sofisticati software in grado di costruire in pochi secondi una Carta del Cielo, con estrema precisione. Anticamente la forma del grafico astrologico era quadrata, in perfetta armonia con la concezione geocentrica, con la Terra (e quindi l’Uomo) al centro del Cosmo, secondo il pensiero di Aristotele e della cultura antica. Oggi il cerchio zodiacale è rotondo, riproduzione dell’eclittica celeste sulla quale si muovono i Pianeti.

Lo spazio infinito che circonda l’individuo in procinto di venire alla luce viene poi idealmente suddiviso in dodici settori di cerchio, ciascuno dei quali ha un significato specifico relativo a un settore della vita, secondo l’antica espressione: Vita Lucrum Fratres Genitor Nati Valetudo Luxor Mors Pietas Regnum Benefactaque Carcer (nell’ordine educazione, denaro, fratelli, famiglia, figli, quotidiano, matrimonio, morte, religione, successo, amicizie, prove).
Il procedimento di Domificazione prescelto (sono numerosi, i più usati sono stati elaborati da Placido, Regiomontano, Campano, personaggi mitici, spesso religiosi devoti, musicisti di qualità) consente di calcolare la posizione delle Case nel migliore dei modi. Il più antico e semplice risale a Claudio tolomeo (o Tolemeo che dir si voglia), autore della Bibbia astrologica, il Tetrabiblos, risalente al II secolo dopo Cristo.
L’oroscopo (parola che etimologicamente significa ‘osservo ciò che sorge’) inizia all’Ascendente, il Segno Zodiacale che si vede ad Oriente nel momento della nascita. Chi vede la luce all’alba ha il Sole nel medesimo Segno Ascendente, chi la vede al tramonto ce l’ha al suo opposto (sul Discendente), chi nasce a mezzogiorno ha il Sole nel punto più alto, il Medium Coeli, chi nasce a mezzanotte ce l’ha nel punto più basso, l’Imum Coeli. Ore coincidenti con quelle del suono della campana negli antichi conventi. Si racconta che la madre di Alessandro Magno all’alba fosse in preda alle doglie, e chiedesse consiglio agli astrologi circa il momento più adatto per partorire: ‘Se lo vuoi longevo e presto dimenticato partoriscilo subito’, risposero. ‘Altrimenti attendi mezzogiorno, che è l’ora dei re.’
Dire che una persona appartiene a un determinato Segno Zodiacale equivale a tener conto del moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole. Stabilire l’Ascendente consente di considerare il moto di Rotazione della Terra intorno a se stessa, che dà luogo al giorno e alla notte. La parte superiore dell’Oroscopo rappresenta la sua Zona-giorno, quella inferiore la Zona-notte. Chi vede la luce di giorno avrà il Sole nella parte superiore, chi di notte in quella inferiore.
Spesso accanto ai Pianeti vengono inseriti altri fattori oroscopici, detti tecnicamente Punti Sensibili (Nodo della Luna, Lilith/Luna Nera) e Punti Fittizi (Punto di Fortuna, di Morte). Altri studiosi inseriscono gli Asteroidi, altri ancora le Parti Arabe.
Il vero Oroscopo non dovrebbe essere rappresentato attraverso una dimensione piatta, ma assumere la forma di una arancia trasparente formata da 12 spicchi (le Case) all’interno della quale i Pianeti comparirebbero più in alto e in basso secondo Latitudine e Longitudine. Potremmo così constatare che alcune congiunzioni osservate dalla Terra costituiscono illusioni ottiche, essendo in realtà le orbite dei Pianeti tra loro molto lontane e dissimili.
Le Costellazioni celesti non hanno nulla a che fare con l’Oroscopo, che è basato sui 12 Segni che risultano inseriti nella fascia dell’Eclittica detta Zodiaco o cintura degli animali. Essi per convenzione sono stati suddivisi in 12 estensioni da 30° l’una, secondo una vera e propria convenzione astronomico-astrologica, che consente di esprimere con correttezza la posizione. Alcune (rare) scuole astrologiche (per esempio quella legata a Rudolf Steiner) tengono conto dell’estensione di ciascuna costellazione con la conseguenza che alcune sono molto vaste (vedi la Verine) ed altre molto ristrette (come la Bilancia).

Secondo Francis Yates, prestigiosa studiosa del Warburg Institute di Londra, autrice di un pregevole trattato sull’Arte della Memoria, Metrodoro da Scepsi, studioso greco ancora vivente all’epoca di Cicerone, basava la sua memoria sullo Zodiaco, utilizzando metodicamente 360 luoghi nei dodici Segni per cui procede il Sole. Tutti coloro che nelle età successive useranno un sistema di memoria celeste invocheranno Metrodoro come l’ispiratore dell’introduzione degli astri nel complesso marchingegno. Quale era il meccanismo? In un’epoca in cui la memoria era collegata soprattutto alla tradizione orale e alle capacità individuali, si costruivano nella mente palazzi ed edifici: ciascuna sala conteneva un concetto, un’idea, ciò che era degno di essere ricordato. Metrodoro doveva essere un grande esperto di Astrologia, era al corrente che ciascun Segno veniva suddiviso in 3 Decani, ciascuno di 10°. Ad ogni Decano si associava una ‘figura’, cioè un Pianeta, come filo conduttore. In questo modo lo Zodiaco si prestava a fare da ottimo trasmettitore di concetti, nozioni, idee. Un’idea più tardi sviluppata nel XVI secolo da Romberch, il quale propose tre differenti sistemi di luoghi in connessione con la memoria artificiale: il Cosmo (Elementi, Pianeti, Stelle Fisse, e al di sopra Sfere Celesti e i 9 Ordini Angelici), i Segni dello Zodiaco, le Costellazioni. Si tratta di un’arte praticata con maestria da Giulio Camillo e dal Grande Giordano Bruno, autore di un’incisione che rappresenta le 12 Case in cui si suddivide un Oroscopo, ciascuna di esse corrispondente a tre immagini, liberamente da lui interpretate.
Di particolare interesse a questo proposito appare il Globe Theatre di William Shakespeare, ricostruito dopo l’incendio del 1613. Uno Zodiaco era dipinto sul soffitto del teatro, a simboleggiare il rito della memoria, che attraverso la recitazione consentiva agli attori, insieme con gli spettatori, di ricomporre uno Zodiaco circolare e di rivivere le caratteristiche classiche dell’uomo antico, attraverso un vero e proprio rito che si ripeteva ad ogni recita, sul modello di Vitruvio. Emerge di qui uno Zodiaco inteso come punto di raccolta delle conoscenze e delle qualità umane, sintesi monografica di tutti i tipi di Conoscenza. I simboli astrologici recano in questo senso il vero messaggio nascosto e riposto dagli Archetipi. Non già trasmessi con indifferenza da chi li ha recepiti e studiati, ma raccolti e protetti da un desiderio di distruzione ricorrente. Accanto alla concezione tradizionale dell’Astrologia se ne annuncia un’altra molto più ardita, depositaria delle caratteristiche culturali e scientifiche di un uomo antico capace di salvaguardare fantasia e simboli, valori interiori e accadimenti esterni.

Più che dell’ormai semplice conteggio che consente di erigere la Carta del Cielo, il procedimento più complesso consiste nella decodificazione dei simboli. L’Astrologia rappresenta la versione antica della psicologia. Oggi il suo aspetto deterministico (non cade foglia che Pianeta non voglia) è considerato obsoleto, i Pianeti secondo il modello junghiano sono diventati archetipi che operano senza posa all’interno dell’uomo, spingendolo verso cammini evolutivi. Non senza un risvolto profondamente esoterico, ermetico, inziatico, secondo alcuni anche magico. Oggi non si parla più di ‘influssi’, l’Oroscopo è utile per comprenderci meglio, per trovare aiuto e consapevolezza interiore.
Molto brevemente il Sole rappresenta l’Io Reale e l’archetipo del maschile, la Luna l’Io sensibile e l’archetipo del femminile, Venere il modo di amare, Mercurio il dinamismo e l’intelligenza, Marte è l’aggressività, Giove generosità e senso dell’organizzazione, Saturno il destino, Urano l’imprevisto, Nettuno fantasia, creatività, evasione dalla realtà. Plutone il Profondo Inconscio. Le loro orbite differiscono, vanno dalla brevità del mese lunare all’anno di percorso necessario per Sole, Venere e Mercurio, Marte impiega due anni per fare il giro di tutto lo Zodiaco, Giove 12, Saturno una trentina, Urano 84, Nettuno 160, Plutone 240. Fondamentali sono i rapporti reciproci dei Pianeti tra di loro (i famosi Aspetti), a principiare da Sole e Luna: i loro cicli danno origine alle Fasi Lunari. E’ sempre importante stabilire quale Fase Lunare è presente alla nascita di una persona, indizio preciso del rapporto tra i genitori e più tardi all’interno della coppia.
Gli Aspetti geometrici fondamentali sono Congiunzione (0°), Opposizione (180°), Sestile (60°), Quadrato (90°).
Ciascun Pianeta ha un rapporto privilegiato con un Segno Zodiacale che viene chiamato Domicilio (per la Luna il Cancro, per Saturno il Capricorno e via discorrendo), poco entusiasmante nel suo opposto, detto Esilio (per la Luna in Capricorno, per Saturno il Cancro), dà il meglio di sé nell’Esaltazione (per Venere i Pesci, per Mercurio la Vergine), dà il peggio di sé in Caduta (per Marte il Cancro, per Venere la Vergine). Una Carta del Cielo non può ripetersi per molte centinaia di migliaia di anni, ciò che implica la peculiarità irripetibile di ciascuno di noi: oltre a giorno, mese, anno, ora di nascita, bisogna conoscere il luogo e il regime orario in vigore.
Oltre al Tema di Nascita, chi studia Astrologia analizza con molta cura i cosiddetti Transiti, vale a dire i movimenti dei Pianeti nei confronti delle posizioni alla nascita.
Quale è il Pianeta architetto? E’ Saturno, il mitico Crono, che aveva insegnato ai Greci l’arte di misurare il tempo. Quando Saturno transita nel punto più basso del Tema di Nascita, ecco il momento giusto per iniziare a costruire partendo dalle fondamenta. La posizione della Luna indica Luna indica il tipo di casa: in Capricorno deve essere antica e restaurata, meglio se di fine ‘800, nei Segni di Fuoco (Ariete, Leone, Sagittario) bene esposta ai raggi solari, in Pesci preferibilmente al mare, in Scorpione con bei tappeti e ben protetta dagli occhi indiscreti, e così via, con una serie di segnali preziosi che possono essere di grande aiuto per chi desidera abbinare Cielo e Terra, l’habitat terrestre e il suo specchio celeste.

Gli esempi celebri non mancano e richiederebbero spazio molto ampio. Ci limiteremo a nominarne alcuni, i più significativi. Per cominciare le famose ‘Ziggurat’, torri dalle quali gli antichi sacerdoti babilonesi, astronomi-astrologi, osservavano il Cielo per scoprire il moto degli Astri, e da questo il destino del popolo (all’epoca non si facevano Oroscopi individuali. Nelle tavolette babilonesi conservate a Londra si legge: ‘Se Marte è rosso, il re parte per la guerra.’) Più primitivi ma non meno affascinanti Dolmen e Menhir, meravigliose pietre orientate al sorgere del Sole, con il capolavoro di Stonehenge, non ancora definitivamente spiegato e capito. E i Nuraghi sardi, e le Piramidi egizie, costruite da ingegneri perfetti dalle conoscenze inimmaginabili.
Nell’epoca greca avevano grande successo le conoscenze relative ai meccanismi cosmici, dalle macchine concepite da Archimede fino all’automa della Torre dei Venti. Un periodo che va da Alessandro (IV secolo a.C.) fino al regno di Augusto (I secolo dopo Cristo).
Nella sua Domus Aurea, Nerone edificò un vero e proprio palazzo cosmologico dalla cupola girevole, basato sul culto di Mitra, magnificato durante la visita del sovrano armeno Tiridate a Roma, nel 66 dopo Cristo. Il sovrano viene considerato Cronocrator, con un vero e proprio procedimento di divinizzazione che si esprime attraverso costruzioni dedicate al culto imperiale, per esempio, l’Aula Regia e il Circus Maximus dinanzi al Palatium.
La Villa Adriana di Tivoli ne costituisce un esempio, vera e propria epifania del sovrano divinizzato. La voliera di Cassino, illustra nel testo di Marrone, è esemplare. A questo scopo la sala cosmica e l’ippodromo svolgono un ruolo fondamentale. Anche il trono bizantino mantiene un significato cosmologico (il trono di automi era detto ‘Trono di Salomone’) e all’interno dell’ippodromo i basileis cristiani organizzavano corse in analogia con l’anno cosmico.
Una splendida analogia temporale è stata messa in evidenza attraverso monumenti ed espressioni artistiche che si sono manifestati in contemporanea a Firenze presso i Medici in India e presso i Moghul. Il giardino astronomico di Jai Singh, a Jaipur, è ancora oggi oggetto di meraviglia, così come la cupola della Cappella di testa della Sagrestia Vecchia di S. Lorenzo a Firenze, entrambi i luoghi con forti connotazioni astrologiche.
Un richiamo alla Città del Sole di Tommaso Campanella conclude una serie che meriterebbe ben altro approfondimento, attraverso il poeta Nezami, il leone verde cosi caro a Leon Battista Alberti, agli scritti di Aby Warburg, di Eugenio Garin, di Klibansky, Panovsky e Saxi.
Philip Sidney, ottimo poeta del Rinascimento inglese ai tempi di Elisabetta I, detta Astrea per il culto metafisico che seppe alimentare, scrisse il sonetto ‘A Stella’, che esprime con chiarezza il pensiero dei cultori di Astrologia di ogni tempo:’
‘Sebbene gli ingegni meschini
osino disprezzare l’Astrologia
E sciocchi pensino che
quei lumi di purissima luce
Non per altra causa
Siano nati in Cielo
Se non per punteggiare
di lustri il nero velo
della notte
Io so che per quanto mi riguarda
Che la natura è avverata
E a grandi cause
corrispondono grandi effetti.’

Grazia Mirti, Astrologia dell’Habitat, Habitat dell’Astrologia, Dossier Ambiente&Salute, Astrologia e Architettura, M&G, numero 24, Settembre 2005