Astrologia Popolare e Influenza della Luna

In questa bizzarra primavera meteorologia 1991 i giornali di tutto il mondo hanno dato grande risalto alla proposta di un matematico americano di fama incerta, il professor Abian dell’Università dello Iowa. Egli ha proposto di distruggere la Luna per mezzo di una serie di esplosioni nucleari allo scopo di ‘rendere più regolare la rotazione terrestre ed eliminare gli sbalzi stagionali del clima’. Vera follia, che può farci sorridere in termini puramente scientifici, ma espressione significativa di quella mathetis esasperata dalla scienza che già Giordano Bruno, alla fine del ‘500, combatteva decisamente.
La Luna costituisce un argomento immenso, inesauribile, bagaglio di ogni tradizione, oggetto di studio e di passione da parte di poeti e innamorati, di fugaci appuntamenti con gli astronauti del XX secolo, simbolo maschile prima che femminile negli studi prestigiosi di J.J. Bachofen (il deus Lunus è dispotico nella scansione temporale delle popolazioni primitive, femminile nella ricezione del messaggio solare, decisamente aggressivo nei confronti dei contenuti tellurici terrestri).

Collocare Pierre SaintYves nel contesto generale di coloro che si sono occupati della Luna non esprime nemmeno lontanamente il suo ruolo. Vediamo in primo luogo di seguirne la formazione.
Pierre SaintYves è lo pseudonimo impiegato da Emile-Dominique Nourry, nato ad Auton, nel dipartimento Salone et Loire, il 6 dicembre 1870. Dare un’occhiata ai suoi Pianeti natali può appagare la giusta curiosità di chi, uso al metodo astrologico, suole alimentare un proprio giudizio umanistico personale basandosi su questo linguaggio simbolico antichissimo.
Sagittario con Venere e Mercurio nel suo Segno natale, il nostro Autore presenta con molte probabilità una posizione lunare che gli antichi definivano ‘esaltata’ nel Segno del Toro. Marte in Vergine è indizio di uno spirito critico tagliente, Giove in Gemelli suggerisce la passione per l’intelletto, le battaglie perdute, l’utopia. Dal compilatore dell’Encyclopédie du Mouvement Astrologique viene definito libraio ed editore. Laureato in Scienze all’Università di Parigi si specializzò in studi sul folclore e sulla tradizione popolare. La base culturale del contenuto del presente volume va ricercata nelle lezioni che egli tenne nel 1934 presso l’Istituto di Antropologia di Parigi. L’opera apparve postuma, curata dalla vedova. All’epoca della sua pubblicazione (risale al 1989 una riedizione in Francia) due importanti riviste specializzate di Astrologia la recensirono.
Les Cahiers Astrologique (1938, p. 96): ‘quest’opera postuma del maggiore esperto di folclore di Francia è particolarmente preziosa per gli astrologi, in quanto essa fornisce loro una documentazione per altri versi introvabile, non solo in riferimento alle credenze popolari relative all’influenza della Luna, ma anche per quanto concerne l’Astrologia in generale’.
Astrosophie (febbraio 1938, p.88): ‘Tutto il folclore sulla Luna compare in quest’opera e si vale di un giudizio imparziale, di una critica intelligente, in perenne equilibrio tra superstizione e verifica sperimentale, con uno stile che rende l’autore un vero maestro nel suo campo’.
Osservazioni che paiono attente e veritiere anche al lettore dell’ultimo decennio del XX secolo, specie riflettendo sulla vastità della ricerca, l’ampiezza della documentazione (in un tempo in cui l’aiuto del computer era al di fori di là da venire!) e della cultura globale nei differenti e molteplici settori indagati. Ma le ragioni di interesse vanno ben oltre. Si tratta di una vastissima analisi delle osservazioni effettuate nel corso di secoli e secoli sui rapporti tra Luna e cultura. Nulla vi è di trascurato, dalle filastrocche popolari ai contenuti religiosi, poetici, meteorologici, salutistici di ogni leggenda lunare. Più l’Autore si impegna con rigore nel voler smantellare le credenze più stravaganti della tradizione, meglio traspare dal suo scritto una passione assoluta per la ricerca. Così finisce, partendo da spinte avverse e desiderose di chiarificazione, e con il nobile intento di indicare la giusta strada da percorrere al lettore, per esprimere la più formidabile arringa d’amore alla Luna che mai sia stata scritta. Interessante per molteplici ragioni (come giustamente avevano osservato all’epoca i colleghi francesi) per i seri cultori di Astrologia, questo volume lo è anche per tutti coloro che vanno alla ricerca delle radici e della tradizione in tutto il mondo.

Una monografia folclorica di ispirazione lunare non esiste, purtroppo, in Italia. A maggior ragione può risultare intrigante lavorare su fonti che rivelano spesso, specie quando spaziano nelle opere di autori greci e latini, comuni al nostro vissuto di derivazione filologica.
Sorprende, per quanto si riferisce in particolare all’Astrologia, il dare a questa materia un significato strettamente fisico, di ‘influsso’ come oggi la moderna tendenza al concetto di simbolo e di archetipo tende ad eliminare. Eppure l’Astrologia della tradizione ha percorso le strade dell’effetto fisico in ogni sua manifestazione principalmente per l’agricoltura, le nascite, i decorsi di malattia, i concepimenti, la meteorologia. Oggi i cammini sono mutati e tendono a cristallizzarsi e a darsi forma e metodo. Basta un enorme bagaglio alla cui decifrazione un Sagittario colto e utopista ha lavorato con enorme impegno. Tipici del Segno sono lo stile didattico e la tendenza a deformare l’umanità con un filtro di lettura originale. Si vedano Jonathan Swift con i suoi uomini, piccolissimi e grandissimi, Collodi e l’uomo – burattino, Pinocchio, Walt Disney e i cartoni animati, per indicare solo gli esempi maggiormente significativi.

Pierre SaintYves li ha osservato muoversi nel tempo e nello spazio alla luce pallida e intermittente della Luna, satellite scomodo e spesso fin troppo coinvolgente. La sua non è mai una ricerca su binari rigidi. Egli riporta da buon cronista, diligentemente, i pro e i contro, lasciando non di rado al lettore le valutazioni più significative. Di particolare importanza l’analisi degli Almanacchi, nell’ultima parte del volume. Ha scritto in proposito Jim Tester: ‘Gli Almanacchi, il cui livello generale era molto discutibile, furono forse l’unico mezzo di sopravvivenza dell’Astrologia tra il XVIII e l’inizio del XIX secolo…’

Allora, come nel basso Medioevo, l’Astrologia era stata privata delle sue basi culturali. Il mondo della cultura smise di fornirle quel costante aiuto che proveniva dalle teorie ricavate dallo sviluppo dell’Astronomia, che erano necessarie alla sopravvivenza di un’Astrologia scientifica. E altrove, lo stesso autore: ‘Che i corpi celesti, specialmente il Sole e la Luna, siano collegati al tempo, è un fatto evidente, se ci si limita al senso stagionale del calendario’. Forse prima della nostra epoca di satelliti e di computer la previsione del tempo tramite l’Astrologia non era meno attendibile degli altri sistemi per anticipazioni quasi impossibili. In questo senso vale la pena di ricordare che la fama di Johannes Keplero fu dovuta molto più alle previsioni del tempo basate sulle posizioni dei Pianeti, pubblicate annualmente su un Almanacco, che alle leggi astronomiche che egli scoprì.
Il merito a SaintYves sta nell’avere instancabilmente spaziato nella tradizione. Il lettore può coglierne i riflessi più significativi a livello squisitamente personale, seguendo le proprie inclinazioni. L’opinione più moderna sul problema filosofico che inevitabilmente si propone circa l’opportunità di seguire i moti lunari, oggi più di ieri, è probabilmente quella di Pascal. ‘Non è male che un errore comune alberghi nello spirito umano, ad esempio la Luna, alla quale vengono attribuiti il cambiamento del tempo, l’evoluzione delle malattie e così via. Perché pur essendo inesatto attribuire alla Luna tutti questi effetti, essa non tralascia di guarire l’uomo dall’inquietante curiosità verso ciò che egli non può conoscere, che è una delle malattie dello spirito umano’.
La voce della Luna, bellissimo lavoro cinematografico diretto da Federico Fellini, lo ha detto per immagini, e il più recente Ci sono dei giorni e delle Lune di Claude Lelouch lo ha confermato con fascino e grazia.
La lettura dell’opera di SaintYves ci consente di scoprire le radici lontane di questi efficaci archetipi interiori. Ciascuno di noi nel percorso della vita attraversa fasi di timore, superstizione, gioia, dolore. Eccone una eccezionale analisi globale, nel tempo e nello spazio, in una fase evolutiva nella quale la fiducia cieca nello scetticismo moderno, con i suoi corollari di decisioni, spinge a rivalutare i saggi e spesso sorprendenti insegnamenti di ieri e dell’altro ieri.

Prefazione e Collana a cura di Grazia Mirti
Pierre SaintYves, Astrologia Popolare e Influenza della Luna
MEB