Meravigliosa Vergine!

La Vergine, il sesto segno, è mutevole, femminile, di terra, governato da Mercurio che vi ha il suo domicilio notturno mentre Urano vi è in esaltazione.
Venere (e per alcuni anche la Luna) è in caduta. Appare chiaro quindi che si tratta di un segno limitante. La Vergine, secondo dei simboli uomini dello zodiaco, è il segno raziocinante per eccellenza. Chi vuol vedere nel susseguirsi dei segni zodiacali un parallelismo con il ciclo delle stagioni, paragona la Vergine con il momento in cui si mette via il raccolto. Il pianeta protettore del segno è Mercurio, che era anche il protettore dei commercianti (e anche dei ladri!).
La Luna stessa in questo segno acquista un significato tutto particolare, non è più romantica e sentimentale bensì servizievole e critica, a volte masochista, pudica e sempre logica, privata insomma di tutto ciò che è impulso e quindi parzialmente del suo fascino.
L’origine di questo segno con ogni probabilità risale all’epoca babilonese: una tavoletta descriveva la dea Nidaba ‘con una stella sul capo’ e con in mano ‘una frusta che arriva alla coda del Leone’, ed infatti la Vergine sembra proprio lambire l’ultima propaggine leonina. Per i Greci fu Astreo, e quindi divenne Cerere (poi anche dea delle messi) ed il nome le derivava dalla stella Spica che, appunto, appartiene a questa costellazione.
Nell’arco zodiacale tra i 150 e i 180 gradi, il cervello prevale sul cuore, sull’istinto, filtra le emozioni, spesso seziona le cose con una eccessiva minuzia, nulla sfugge al vaglio della sua analisi oltremodo logica. La caratteristica costante e generalizzata della Vergine è il senso pratico accomunato al dubbio e all’inquietudine, all’intelligenza, sempre razionale e critica, che fa da elemento catalizzatore. Nella Vergine si manifesta una certa tendenza all’arrivismo che si rivela con una continua scelta di amicizie ‘ad hoc’ che possano essere utili a questo scopo e che poi vengono eliminate quando non servono più, con buona grazia, senza rotture. Il discorso cambia radicalmente per gli individui con un oroscopo positivo, l’egoismo si tramuta in altruismo, in ‘servizio’, e la personalità si espande in un amore che spesso è umano e disponibile ed allora avranno la gioia del rendersi utili con umiltà, e la cultura non sarà motivo di vanto ma una ragione di vita.
Il Vergine è conciso. Gli piace generalmente l’atteggiamento della vittima, ma la modestia con cui si manifesta il suo operato è indice di disponibilità. Buon senso ed una sottile vena di malinconia difficilmente fanno difetto ai nati in questo periodo, mentre la fantasia raramente lo gratifica. Lo studio è motivo di gioia perché il Vergine ama la ricerca e la persegue in modo logico e sinceramente. Difficilmente accetta l’opinione di un altro, è nascostamente ambizioso. E’ uno di cui ci si può fidare per fargli portare a buon fine un compito affidatogli, con esattezza e precisione, anche il più complicato, e lo fa senza risparmiare, dando fondo a tutte le sue risorse, mentali e fisiche. Il suo senso critico è spiccato a tal punto da permettergli, quando è ferito e in vena di cattiverie, di colpire bene e a segno, con una parola sarcastica, una critica acuta e feroce.
La personalità di Vittorio Gassman, un uomo portato alla critica, con una profonda ambizione di perfettibilità artistica e dotato di una vera genialità nel suo campo, è tipicamente virginiana. La salute è delicata e questo particolare può arrivare a portare alla Vergine una sensibilità ed istintiva preoccupazione, fino al punto che gli diventa facile somatizzare i suoi malanni, vero o solo temuti che siano. Per lui il mondo inizia e finisce con lui; l’egoismo è spiccato e per questo in un matrimonio difficilmente raggiunge il culmine della felicità. Il suo carattere ipercritico alla lunga lo porta a ‘vivisezionare’ il compagno, e lo induce a recriminare continuamente in modo più o meno palese e palpabile. Quando il Vergine è progredito è capace di profonde amicizie più che di amori, che comunque per lui sono difficilmente coinvolgenti. E’ una persona soddisfatta di se stessa, spesso più abile ad eseguire che ad inventare. E’ un segno tipico di grandi interpreti, Ingrid Bergman, Greta Garbo, Vittorio Gassman, e di ottimi critici, di capaci dirigenti, di politici equilibrati. Una vena di malinconia è tipica di questo segno così come non difetta di una ambizione silenziosa, discreta, modesta ma presente.
Il primo Decano è formato da individui generalmente timidi e pazienti che lavorano con accanimento e costanza. Prevalentemente un ragionatore, ipercritico, sensibile e vagamente ‘masochista’ la seconda decade del segno. Più attivo, più vivace, anche più discorsivo e conciliante chi è nato tra il 14 e il 23 settembre; di tutti i nati in questo segno, è quello che ha più facilità di colloquio e di scambio, anche se talora manca di coraggio, quasi per una sorta di complesso di inferiorità. L’eccessiva critica costituisce una specie di freno inibitore per tutto il segno e poiché interviene nei rapporti con il mondo esterno, impedisce a volte di dimostrare i sentimenti e le qualità interiori.
I nati della Vergine non si innamorano, di solito, perdutamente, né sono preda di passioni sconvolgenti: il cervello ne controlla l’emotività raziocinante, quando si legano sono capaci di dedizione, che difficilmente sarà assoluta, per amare devono stimare ed avere tutto il coraggio di ammetterlo. Altrimenti corrono il rischio di sembrare perfino aridi a causa della propria riservatezza, Gli mancano lo slancio e l’illogicità senza i quali non può esservi amore. Il Vergine di ogni fatto cerca oltretutto la motivazione, vuole spiegarselo e capirlo.
Il massimo traguardo, quando è molto evoluto, sarà unire l’amore all’intuizione, allora la sua vita si impronterà all’amore universale, al servizio.
Il Vergine detesta sempre agire con precipitazione: non imponetegli mai di agire in fretta, deve avere il tempo di esaminare tutto con freddezza, con pazienza, con meticolosità difficile da sopportare per chi non si trovi nella sua stessa dimensione. I suoi ‘ideali’ sono umani forse anche perché solo per questo tipo di ideali egli accetta di ‘sprecarsi’: essere utile, aiutare i deboli. Questo questi ideali gli fanno difetto, sa mascherare il suo vizio con il volto del pudore e del riserbo. La sua intelligenza allora si perde nella mania del dettaglio, finendo di abbandonare gran parte della sua capacità produttiva e di analisi. Il senso del dovere è una spinta potente nelle sue azioni. Sul piano ideale ed artistico diventa capace di donare perché la sua produzione è frutto del suo ragionamento. Sa amministrare le sue cose ed è certamente abile nel ‘fare’. Ama la terra, i fiori, i viaggi.
Dal punto di vista fisico, ha un aspetto piacevole e simpatico, un fisico muscoloso e poco carnoso, è magro, ha occhi profondi e belli, anche se non molto grandi, una fronte spaziosa, il mento piccolo; la voce, generalmente dai toni bassi, è assai piacevole. Teme molto di ammalarsi, è igienista, ama la pulizia. Le emozioni incidono su di lui tanto da essergli spesso fonte di traumi e di nevrosi. Come tutti gli appartenenti alla triplicità della Terra, spesso difetta sia di globuli bianchi che di globuli rossi. E’ sensibile alle variazioni atmosferiche, tende a somatizzare le sue impressioni, i punti deboli del suo organismo sono l’intestino e il pancreas. Particolarmente importanti il cibo, l’assimilazione, l’eliminazione delle scorie digestive; il primo decano invece è più soggetto a malattie della pelle, ad allergie, ad eczemi, orticarie, psoriasi. Il terzo decano invece è caratterizzato da una predisposizione agli esaurimenti di tipo nervoso, da una non grande resistenza, da coliche di natura intestinale ed epatica. Secondo la medicina omeopatica i nati di questo segno mancano di solfato di potassio.

Linda Wolf, Il nuovo manuale di Astrologia, Rizzoli, 1981