Scocca la freccia del Sagittario!

Rappresentato da un centauro, ibrida creatura metà cavallo e metà uomo, il Sagittario è simbolo di trascendenza, di passaggio al concreto (i quattro zoccoli ben piantati a terra) allo spirituale (il cielo verso cui dirige la sua freccia).

Come Giove a cui si collega, è principio di coesione e unificazione, sintesi della materia e dello spirito, del conscio e dell’inconscio. Nella tradizione Upanishad, il Sagittario è l’uomo che tende ad identificarsi con la freccia e che si consacra ad esaltare Brahama, la cui conoscenza consente di liberarsi dal ciclo della rinascita. Sagitta, che in latino significa freccia, ha la stessa radica del verbo sagire, sapere, percepire rapidamente: la freccia è la sintesi dinamica che trasforma l’uomo, mediante la conoscenza, da essere animale in essere spirituale. Simboleggia il pensiero che opera per fecondare, che si sdoppia per permettere la sintesi, principio di scambio tra la terra e il cielo. Nell’antico testamento gli uomini che Dio utilizzava per eseguire le sue opere sono chiamati figli della faretra, cioè frecce.

Nono Segno dello Zodiaco, il Sagittario è la sede nei nove Pragiapati che hanno assistito la divinità nella creazione dell’universo e che gli Indù pensavano nati dallo spirito di Brahma. Ultimo dei tre Segni di Fuoco, simboleggia un fuoco purificato, illuminante, sacro, che permette di capire, di elevarsi verso orizzonti più vasti.

Nel Sagittario sono in Domicilio Giove e Nettuno, e in Esaltazione X-Proserpina, Pianeta transplutoniano non ancora scoperto. Giove è sinonimo di espansione, dinamismo, adattamento ottimistico alla vita, e Nettuno porta con sé irrequietudine, desiderio di cambiamenti, curiosità verso il lontano: sono queste le due spinte contrapposte che caratterizzano questo segno, X, grembo della Natura.

Principio Femminile, tende ad incanalare l’euforia di Giove verso godimenti sensuali, verso un’impostazione felicemente dionisiaca dell’esistenza e pone limiti ben precisi al bisogno di allargamento di orizzonti mentali e materiali proposti da Nettuno. In definitiva, i nativi del Sagittario si dividono in due tipologie diverse, quanti sono i valori simbolici in gioco. I tipi ‘gioviali’, espansivi, euforici, si adattano con facilità all’ambiente, l’assecondano, lo fanno proprio.

All’espansione all’esterno corrisponde un desiderio di assestamento pratico alle condizioni ambientali e alle convenzioni sociali al fine di avvantaggiarsene. Sono portati all’ordine, alla legalità, a un conformismo di comodo indispensabile ad assicurare la stabilità e l’atmosfera distesa in cui ‘espandere’ il proprio Io. Ottimisti, estroversi, sicuri di sé, si abbandonano ai piaceri dei sensi, alle passioni, alla voglia di vivere, si circondano di comfort materiale. Vitalità e golosità, ma anche temperamento generoso, esuberante, entusiasta, che ispira simpatia. I nativi del Sagittario sono, in definitiva, integrati perché accettano le regole del gioco e mirano all’onorabilità e al prestigio. Sono portati ad esemplificare al massimo, poiché riescono con difficoltà a cogliere i vari aspetti di un problema. Sono un po’ superficiali, talvolta moralisti e portati alla megalomania. Amano la vita sana, all’aria aperta, e le attività sportive in cui sfogano le energie e la vitalità in eccesso. Semplici e volenterosi, leali e spontanei, i nati sotto il Segno del Sagittario simpatizzano con facilità, poiché sono concilianti e serenamente distesi nei confronti degli altri, anche se soggetti ad inattese crisi di collera. Tendono al cameratismo, sono socievoli e di buon umore, ma incapaci di umorismo e di autocritica. Sono poco portati ai ragionamenti astratti poiché amano muoversi su un terreno di concretezza. I tipi nettuniani, al contrario, sono inquieti, mobili, vagabondi e mirano ad evadere dai limiti che impongono i legami familiari e sociali.

Sono portati all’avventura e alla vita nomade, fatta di viaggi e di continui spostamenti. In aereo o con l’autostop, in automobile, in motocicletta, partono ad esplorare il mondo, a scoprire nuovi modi di vivere, ad imparare nuove lingue. Tuttavia la loro aspirazione verso l’infinito e l’ignoto è ben delimitata dalla necessità di stabilire dei confini oltre i quali non è possibile andare, di circoscrivere il loro spazio. Si fermano, dunque, e tentano di creare attorno a sé una zona di sicurezza, un ‘finis terrae’ rassicurante. Incostanti e alla ricerca continua di evasioni, irrequieti e insoddisfatti, sono i tipi di Sagittario che si lasciano a volte prendere da tentazioni mistiche, da aspirazioni spirituali.
Le due tendenze descritte possono naturalmente coesistere nello stesso individuo; si potrà allora avere la persona inserita nel proprio ambiente in maniera stabile, attaccata, alle tradizioni e ai possessi materiali, ma tentata ad evadere e a proiettarsi in un lontano vagheggiatore. Divorerà libri di avventure, appagando la propria sete di esplorazioni con i viaggi della fantasia. La tranquillità, la considerazione altrui, gli allettamenti terreni sono troppo forti per rinunciarvi, anche se gli resterà in fondo un rimpianto.
E’ serena, espansiva, dinamica ed operosa. Nonostante la sua fondamentale semplicità, la Donna-Luna-Sagittario nasconde sotto una apparente tranquillità la curiosità che la spinge verso i cambiamenti. Con il desiderio di una sistemazione consapevole del proprio ambiente e il bisogno di conformarsi alle convenzioni, coesistono passionalità e necessità di ampi spazi. La gioia di vivere, l’esuberanza attiva, l’apertura verso l’esterno si uniscono in lei alla voglia di evasione, al gusto dell’avventura, all’instancabilità.
L’allegria e la comunicativa che la caratterizzano la rendono disponibile ai contatti, ad una partecipazione alla vita sociale più allargata. La sua socievolezza si accompagna ad un certo gusto della mondanità, alla voglia di brillare e conquistarsi una posizione prestigiosa. Animata di buona volontà, sicura di sé e convinta di essere nel giusto, la Donna-Luna-Sagittario organizza volentieri la vita altrui.

Il suo grande amore per la natura le fa preferire una vita fatta di cose semplici, di lunghe passeggiate e di attività fisiche all’aria aperta. Il suo sano buon senso controlla emotività e intuizione, e se a volte si lascia prendere dal fascino del misterioso o dello sconosciuto, la paura la fa tornare rapidamente al concreto e al pratico. In amore è attenta e ingenua, generosa e fedele. Bisogno di legami durevoli e tradizionali e disponibilità alle avventure sentimentali coesistono in lei senza conflitti.
La sua infanzia è stata movimentata, racconta che le sue preferenze andavano ai giochi sfrenati e agli sport violenti. Bambina estroversa, ottimista e divoratrice di cibo, detestava le lunghe ore trascorse immobile a scuola, al chiuso in un’aula in cui faceva fatica a concentrarsi sulle lezioni, presa come era dalla necessità di azione. Disattenta e svogliata, forse riusciva ad interessarsi alla geografia, ad ascoltare incantata le descrizioni di paesi lontani, a guardare affascinata le carte e i mappamondi, sognando lunghi viaggi intorno al mondo. I rapporti della Donna-Luna-Sagittario con la propria madre non sono stati facili. Vedeva il personaggio materno troppo possessivo e normativo, e reagiva con ribellione.

L’intesa della Donna-Luna-Sagittario con le altre donne è bizzarra. La sua comprensione e la sua bontà le permettono di instaurare rapporti solidi, ma una specie di regalità innata, di convinzione di essere la sola a meritare l’indipendenza ed emancipazione, le fa giudicare moralisticamente le altre donne che lottano per gli stessi motivi. La sua severità la fa apparire, dunque, un’ottima alleata delle regole patriarcali.
La maternità non la esalta, non sente particolare curiosità per l’infanzia, preferisce l’adolescenza. La sua buona volontà riesce tuttavia a superare gli scogli di un compito che a volte sente particolarmente gravoso. E’ una madre rassicurante, attenta alla salute e all’integrità fisica dei propri figli, anche se qualche volta li annoia con consigli e raccomandazioni.

Donnalunastrologia 9, Bilancia, dalla parte delle donne, Edizioni dalla parte delle Bambine, 1980