Il Leone torna a ruggire!

Miei cari Amici delle Stelle,
nei giorni scorsi, passeggiando in direzione di un grazioso supermercato, ho sentito una voce che diceva: "Professoressa!"

Ho sorriso, perchè prima di girarmi sapevo che era uno dei miei allievi dell'Einaudi.
Mi sono voltata, e l'ho riconosciuto, anche a distanza di decenni: un Leone che ai tempi della scuola me ne ha fatte vedere di tutti i colori, perchè era ostinato come un mulo (altro che Leone!) e non studiava nulla. Ma era talmente simpatico e buono, da essere disarmante.

Mi ha accolta affettuosamente, sembrava davvero su un palcoscenico, incurante che ci fossero altre persone. Era un momento di gloria e di ricordi, ed era radioso come solo sanno esserlo, i rappresentanti di questo Segno, quando si sentono felici.
"Professoressa, si ricorda quando mi ha dato 3? Io lì ho capito che le importava di me."

E' vero, io volevo molto bene ai miei allievi (anche ora) ed ero molto severa, ma loro sapevano e sanno che per loro mi sarei battuta con la mia freccia sagittariana, senza esitazione.
"Professoressa, si ricorda il nostro esame di maturità? Era venuto un Presidente di Commissione che era terribile e ci maltrattava, e allora lei a un certo punto ha detto che se non la smetteva avrebbe scritto al Presidente della Repubblica immediatamente. E io, professoressa, ho pensato che sarebbe salita in piedi sulla cattedra. Uh, come era arrabbiata!"

Lo avevo rimosso, ma me lo sono ricordato: io li scuotevo duramente, ma guai a torcere loro un capello. In quel caso, si trattava di un civilizzatore di studenti che era Presidente della Commissione di Esame, che aveva deciso a priori di dare voti bassissimi e ben sapendo che avrebbero avuto difficoltà nel trovare lavoro. Era anche capace di irritare il mio Marte oltre il limite, perchè li danneggiava deliberatamente e non era accettabile.

Dopo queste narrazioni divertenti mi ha raccontato che due anni fa ha perso il lavoro, cosa che mi ha molto rattristato. E che, con due figli, la sua vita è diventata molto dura. Ma che però aveva potuto contare sull'aiuto dei suoi compagni di classe di allora. Che lo hanno aiutato, inizialmente provvedendo a lui finanziariamente e successivamente a rimetterlo in carreggiata, anche se per ora sono soluzioni saltuarie.

Sentirlo cosi grato, nei confronti dei suoi amici di una vita, sapendo che hanno fatto per lui quello che avrebbe fatto per loro, con naturalezza, era commovente.
Ancora oggi, a distanza di molti e molti anni, hanno continuato a frequentarsi, volersi bene, e sapere che nei momenti difficili si aiutano è stato per me un grande regalo.
I miei ragazzi dell'Einaudi, siete e restate i miei ragazzi, sappiate che io vi vedo ancora come allora, con le cartelle sul banco e un po' arruffati, ma vi voglio proprio bene!
La vostra Professoressa

Torino, 15 Ottobre 2021