Il manto regale del Leone!

Miei cari Amici delle Stelle,
in questa calda giornata di estate, vi propongo l’originalissima interpretazione del Leone, che come abbiamo visto per il Segno del Cancro, appartiene al vintage astrologico.

Come sempre il pensiero va agli autori del passato, che nel lontano 1981 lavoravano con la macchina da scrivere, inserivano le immagini a mano, correggendo le bozze decine di volte. Eppure, nonostante il tempo passi, questi preziosi scritti sono sempre attuali, e stimolo costante verso lo studio dell’Astrologia, che ci vede tutti sotto lo stesso Cielo!

E’ questo il miglior Segno dello Zodiaco. Nato Re, Domicilio del Sole, che è la nostra risorsa di vita ed energia, rappresenta l’Archetipo principale della nostra psiche.
Il Sole è simbolo, nella Psicologia del profondo, dell’Io e del Super-Io, è Dio Padre, l’Archetipo del principio paterno e la vera autorità.
Il leone, l’animale che rappresenta il Segno, è il re della foresta, nato per comandare, dotato di autorevolezza nel tipo superiore e di autoritarismo nel tipo inferiore. Questa caratteristica tendenza al dominio, il Leone la applica soprattutto in campo professionale, ove rivela brillanti doti di strategia, organizzatore e coordinatore. Come il re e i vari condottieri, egli è anche magnanimo, generoso, tollerante, spesso simpaticamente disponibile al dialogo con il suo subalterno più umile. Sebbene sia snob, selettivo e orgoglioso, a meno che non sia un arrivista, sa capire ogni ceto sociale ed è camaleonticamente pronto a mettere a suo agio chi è con lui. Il tipo involuto spiritualmente è spesso arrogante, borioso, megalomane, eccessivamente orgoglioso e superficiale, offensivo e soffre del complesso di ‘lesa maestà’ anche per cose immaginarie.

Il simbolo grafico del Segno è la stilizzazione della coda del leone. Questi simbolo lo ritroviamo nei più antichi Zodiaci. Come Elemento appartiene al Fuoco ed anche stagionalmente corrisponde al periodo più caldo dell’anno, la seconda decade dell’estate, quando l’aria scotta sulla pelle dei bagnanti e il Sole al tramonto sembra una palla di fuoco incandescente. Il Segno del Leone, per analogia, viene collegato al mezzogiorno estivo, alla piena maturità dell’individuo, al passaggio dall’Inconscio al Conscio, dal Non-Io all’Io.
Per i seguaci di Jung, il Sole significa, in Oroscopo femminile, l’Anima, cioè l’immagine maschile inconscia e, in Oroscopo maschile, l’Ombra personale, cioè i valori inconsci rimossi. Secondo la mitologia il Sole è rappresentato dal dio Apollo che ne assume le sembianze. Apollo fu, nell’arte greca, come disse il Ducati, ‘l’ideale modello di giovine dal luminoso intelletto in un corpo impeccabile per freschezza di carne e per ferreo vigore di muscoli.’
Egli può mandare malattie e risanare coi suoi dardi che sono al tempo stesso benefici o malefici, come i raggi del Sole. Così come l’eccessivo calore estivo del Sole è dannoso alle piante e agli animali, la collera di Apollo può essere fatale, come si rileva infatti nel mito di Giacinto. In ogni Leone vi è l’archetipo di Apollo e ogni Leone può attraversa questo stadio, così come in ogni Leone esiste l’archetipo di Eracle e può attraversare questa fase. Eracle o Ercole fu il più famoso e il più popolare degli eroi greci ed è stato oggetto di un numero sterminato di leggende. Il mito lo dice figlio di Zeus e di Alcmena, moglie di Anfitrione, della quale Zeus si invaghì e la cui onestà ingannò presentandosi sotto le sembianze del marito assente. La dea Era, gelosissima, provò un odio profondo per Ercole, già prima che nascesse, al punto tale da ritardarne la nascita, per impedirgli di entrare in possesso del regno di Micene. A pochi mesi, Ercole strozzò due serpenti inviati da Era per ucciderlo. La storia narra che, con la complicità di Zeus ed Atena, Ercole riuscì, con l’inganno, ad essere allattato dalla stessa Era, mentre dormiva. La dea, svegliatasi, respinse il bimbo ed il latte che ne schizzò formò la Via Lattea. Tuttavia il poco latte preso da Ercole alla dea fu sufficiente a dargli l’immortalità e l’apoteosi.
Un’altra storia vuole invece che l’immortalità di Ercole sia dovuta all’aver superato 12 fatiche, la prima delle quali, la lotta con il leone di Nemea, si ricollega alla presa di coscienza che, prima o poi, avviene nei nativi di questo Segno Zodiacale.
Dice Sicuteri che in questa vicenda è rappresentato quello che Freud chiama il principio di realtà: ‘L’uomo deve dominare le avversità riconoscendole, senza più indugiare nella memoria e nel Segno protettivo del Cancro (principio di piacere) sacrificando la sicurezza a persino l’incolumità per una più integrata esistenza.’
Dal punto di vista della simbologia dei Segni, in quella del Leone assistiamo alla nascita dell’uomo, prodotto dallo spermatozoo-Ariete e dall’ovulo-Toro unito – nel Segno dei Gemelli – ed in metamorfosi-gestazione nel Segno del Cancro.

L’esilio di Saturno, in questo Segno, esclude grettezza e calcolo, a favore di un’apertura mentale verso tutto ciò che è razionalmente percettibile. Quindi intelligenza creativa, espansiva, vasta, estroversa, analogica, simbolica, sintetica, critica e ordinata. Sentimentalmente questo Segno è quello che ha più difficoltà a trovare il partner ideale. Essendo passionale, è contraddittoriamente attratto da tutto ciò che è amore, pur restando conservatore. Ovviamente il tipo Ercole è più libertino: le avventure sessuali dell’eroe non si contano, infatti. Solo di mogli ne ha avute 3, la penultima delle quali contribuisce alla sua morte, per punirlo di una delle tante infedeltà.
L’ultima moglie, Ebe, la coppiera degli dei, figlia anch’essa di Giove, sposata da Ercole quando è assunto in cielo, è finalmente la donna giusta. Il Segno del Leone è il quinto dello Zodiaco, corrispondente alla Quinta Casa, che se è quella della sessualità al di fuori del matrimonio da una parte, dall’altra è quella dei figli. Anatomicamente, poiché il Segno corrisponde al cuore, i nativi del Leone, pur essendo robusti, sani e sportivi, possono avere malformazioni all’organo corrispondente. Riassumendo, l’archetipo che domina la psicologia del Leone è il rapporto Ercole-Apollo. Le caratteristiche principali sono l’ambizione e l’esibizionismo che, secondo il grado spirituale di evoluzione, possono spingere a grandi mete o a grandi sconfitte. Come dice la Bonomi, ‘Ai Leone si possono rimproverare solo difetti che sono dilatazioni di virtù. L’eccesso è il grande nemico del Segno.’

I nati nel Segno del Leone vengono al mondo sotto l’influenza di un Segno di Fuoco con Domicilio del Sole e in Casa Quinta. Saturno e Urano si trovano in Esilio e Nettuno è in caduta. Quindi cominciamo col dire che tutto ciò che è segreto, intimo, viene accuratamente bandito. Anche la ragione si trova in difficoltà per fare posto incontrastato al sentimento e alla passione. La spinta è più verso l’affermazione che non verso l’innovazione. Vi è una consapevole valutazione del proprio ruolo nella vita.
Il nativo del Leone è un estroverso, aperto verso la ita, sempre molto disponibile e generoso. La chiave della sua personalità si trova proprio in questa disponibilità perenne verso il mondo che lo circonda. E’ un atteggiamento che non si basa sull’intelligenza o sulla curiosità, ma sul sentimento e sull’intuizione.

Egli non cerca di scoprire il meccanismo per il quale la bambola dice ‘Mamma’, ma vuole sapere la ragione per la quale la bambola chiama la madre. Non è quindi interessato alla parte, diciamo così, ‘tecnica’ della nostra esistenza, ma a quella sentimentale. Non è la ragione che lo attrae ma è il cuore, ed è proprio in base a questo suo atteggiamento di fondo che prenderà le decisioni importanti della vita.
Ha un carattere esuberante e come tale tutta la gamma delle passioni si alternerà nel suo animo. E’ certamente il Segno più ricco dello Zodiaco ed in esso possiamo trovare vissute tutte le esperienze fondamentali dell’uomo, che sono la vita, la morte e, a raccordo tra i due, l’amore. Quest’ultimo infatti è il cavallo di battaglia dei nativi del Segno che in esso trovano il massimo della loro espressione. Il punto di equilibrio del Leone, infatti, passa proprio da qui, dall’amore che sa di poter dare e da quello che riceve.
Tutti siamo assetati d’amore e il bambino accucciato nel seno materno che succhia il latte è in fondo l’immagine perenne della felicità. Il paradiso perduto che continuiamo ad inseguire, coscientemente o meno, per tutta la vita. Ma questo per il nativo del Leone è più vero che per i nativi di altri Segni perché lui sogna di essere contemporaneamente il fanciullo e il seno materno. Il Domicilio del Segno nella Quinta Casa, che sta a testimoniare i rapporti di noi stessi con la nostra immagine di genitori, né una riprova. Il Leone si sente sempre padre e madre, oltre che figlio, in ogni situazione, in questo è simile al Toro anche se i moventi sono assolutamente diversi. Mentre per quest’ultimo l’atteggiamento nasce dal possesso, per il Leone l’origine si trova nella sua spinta basilare e dare e ricevere in uno scambio continuo che rappresenta per lui il massimo della gratificazione.
Quindi il sesso acquista nella vita del Leone una grande importanza, non come veicolo di piacere e come strumento di fecondazione, ma come vero e proprio dialogo con l’altro. Ha bisogno di proteggere e di amare, di essere protetto ed amato nei suoi momenti di difficoltà.
E’ un carattere che trova la sua sicurezza allo specchio. Egli infatti si ricarica delle sue energie e si riconferma nei suoi propositi non attraverso la speculazione, ma tramite l’immagine che gli rimandano gli altri. Lo specchio quindi non è un oggetto inanimato ma la società nella quale il nostro Leone vive ed opera. E’ dalla sensazione di ciò che gli ruota intorno che trarrà motivo per mettere in atto la sua politica di potenza. E’ infatti un numero unico e andrà sempre a collocarsi in prima fila perché la sente come un suo diritto.
E’ una natura ottimista, non perché pensa che tutto vada bene nel migliore dei modi, come il Candido di Voltaire, ma perché sa trovare i lati positivi nelle cose. Questo gli viene appunto dalla natura solare e luminosa che rischiara gli angoli oscuri dell’esistenza. Soprattutto sa vedere i lati buoni delle persone, come ne coglie immediatamente i difetti, da cui poi sa difendersi difficilmente perché non è astuto e soprattutto si fida, in special modo se il rapporto che si instaura con lui è un rapporto di amicizia.
Non concepisce il tradimento per sé e quindi non lo immagina neppure negli altri. Nasce e resta un ingenuo, in un certo senso. Se viene compreso fin da piccolo e se la vita non gli riserverà troppe frustrazioni avremo quindi un individuo ambizioso, superbo e a volte vanaglorioso, ma certamente estremamente umano e generoso, con una carica di vitalità e di sentimento assolutamente fuori dal comune. Sarà amico caldo e fedele, amante completo accanto al quale sentirsi totalmente protetto e riconfortato.
Ma così come questa natura può portare notevoli qualità, altrettanto, se frustrata, può essere piena di difetti. La base di questo carattere è la passione e, come si sa, quest’ultima può sempre avere una doppia faccia. Così l’esuberanza di vita può divenire megalomania, la buona concezione di sé, stupida vana gloria impiantata sulla più scoperta e vieta adulazione, la generosità inutile sperpero di energie per mettersi in mostra. Avremo allora degli individui sempre alla ricerca della gloria, costi quello che costi, e quindi pronti a sacrificare tutto e tutti alla soddisfazione della propria ambizione. Crederanno sempre di avere il vento in poppa, anche quando questo avrà girato, e si andranno a cacciare nei peggiori guai.

La base della natura del Leone è l’uno. Esso in derivazione del Sole è il maschio, l’essere, colui che dà. Rappresenta il principio vitale, l’adulto realizzato che sa e può guidare se stesso e gli altri. Ma rappresenta anche il Super-Io, e come tale può essere causa delle peggiori lacerazioni interne, laddove non trovi la sua giusta collocazione. In tutti i Segni è presente la dinamica di questo supervisore che non è altro che la proiezione di un’immagine perfetta di noi alla quale dobbiamo corrispondere. Qualora non si verifichino le condizioni per questa corrispondenza, in nessun Segno come nel Leone, l’avvenimento sarà registrato come un dramma totale. L’impossibilità di vedersi realizzato come si immagina, cozzerà profondamente con il naturale sentimento di autostima di questo carattere, generando inevitabilmente dei grandi sensi di colpa e siccome il Leone non ama mostrarsi senza criniera, tenterà di risolverli da sé di nascosto riuscendo solo a peggiorare la situazione. E’ difficilissimo aiutare il Leone in crisi identità, perché assai difficilmente lascerà vedere le sue ferite. E’ l’unica situazione nella quale si mostrerà riservato e ve ne accorgerete spesso solo dalle somatizzazioni che produrrà e che saranno sempre vistose.

Per essere felice e realizzato, il Leone dovrebbe vivere in un castello. E’ l’ambiente che gli è più congeniale. Lì ha lo spazio necessario per esercitare la sua autorità e per costituire intorno a sé quella corte che gli è così indispensabile. Deve però essere un castello luminoso posto in larghe radure perché esso, più che un simbolo di difesa, è una vera e propria dimora dove trascorrere i giorni. Naturalmente oggi questa è una condizione difficile da realizzare e allora vedremo il nostro Leone ripiegare su soluzioni più alla portata dei tempi. Andrà quindi ad abitare in case spaziose, piene di sole e di luce e di preferenza sceglierà un posto non comune. L’appartamento anonimo, infatti, lo deprime e ben volentieri sopporterà delle scomodità se queste vogliono dire prestigio e tradizione.
Si troverà bene anche negli edifici pubblici e nei luoghi dove ha sede il governo del paese perché è lì che vorrà esplicare di preferenza la propria attività. L’amore per la scena gli farà preferire anche il teatro e tutte le sale nelle quali si ritrovino affreschi e arazzi. La mobilia e le suppellettili devono essere fastose senza però essere mai troppo ingombranti. A tanti piccoli oggetti preferirà il pezzo unico veramente importante.
Si adornerà volentieri di oggetti preziosi. Le gioie infatti fanno, in un certo senso, parte della sua personalità. Se incontrate un Leone sobrio nell’aspetto vuole solo dire che non ha i mezzi per permettersi quel tocco di raffinata e sontuosa eleganza che lo contraddistingue. Sia nell’arredamento che nell’abbigliamento ama giocare con i colori oltre che con le forme, si circonderà e porterà volentieri su di sé i contrasti di tinte che danno un tono drammatico all’atmosfera. Una particolare importanza ha per lui il gioco delle luci, perché, trattandosi di un Segno solare, non ama stare in penombra e l’illuminazione diventa importante. Le lampade infatti sono oggetti che gli piacciono insieme alle medaglie di cui, se può, farà volentieri collezione.
Non è un sportivo nel senso stretto del termine, però, se entra nella competizione agonistica, vi deve entrare da sovrano. Uno sport che senz’altro lo attira è montare a cavallo, ma più per la nobiltà dell’animale che non per il divertimento vero e proprio di fare di fare una galoppata in aperta campagna. Infatti lo attira anche l’equitazione da maneggio dove può fare sfoggio della sua bravura e della sua padronanza delle reazioni dell’animale. Il salto agli ostacoli lo attira per quel tanto di sfida che vi è contenuto. Anche le alture gli piacciono. Non ama le scalate difficili, ma le passeggiate in alta montagna, in spazi aperti da dove si gode una vista ampia sulla vallata sottostante. Se però deve restare in luoghi chiusi gli piacerà frequentare i luoghi di divertimento. Tendenzialmente è un mondano amante della buona tavola, non per pura golosità, ma solo perché una bella tavola imbandita gli dà la possibilità si mostrarsi in tutta la sua splendida solarità.
Vuole frequentare gente importante e qualche volta può apparire un po’ snob, ma in fondo è un generoso e di fronte alle difficoltà non lesina il suo aiuto all’amico anche se questo non gli porta nessun prestigio. Tutto si può dire del Leone tranne che sia meschino. Corre solo il pericolo di diventare megalomane a volte, soprattutto quando sente vacillare la corona che si pone sul capo. Può allora ricercare sicurezza nell’affermazione continua della sua potenza anche al di là della ragionevolezza.

Gli animali che la tradizione associa al Segno sono il leone per gli animali legati all’Elemento Terra, l’aquila per gli animali legati all’Elemento Aria e il temolo per quelli associati all’Acqua.
Non vi sarebbero neppure spiegazioni da dare tanto questi accostamenti si spiegano da sé. Da sempre in tutti i climi e in tutte le Latitudini il leone è stato considerato il Re della foresta, il sovrano di tutti gli altri animali. A torto o a ragione gli è sempre stata riconosciuta una potenza di attacco e di difesa sconosciuta agli altri. La sua rappresentazione sta sempre ad indicare la forza e il coraggio, la vittoria sui nemici. Nella mitologia greca il leone è associato ad Ercole che è l’unico in grado di avere ragione e, nell’iconografia cristiana, munito di ali, rappresenta l’Evangelista San Marco. Esso simboleggia la potenza e la sovranità e commemorare una vittoria con una statua di leone e un’antica tradizione che risale almeno al leone di Cheronea, simbolo del trionfo dell’armata greca sui Macedoni nel 338 a.C.
Tra gli altri citeremo il leone posto a Waterloo a ricordo della sconfitta di Napoleone e della vittoria di Wellington, simbolo tanto più amato in quanto Bonaparte era nato sotto il Segno dedicato a questo animale.
Per quanto riguarda l’aquila, è anch’essa un segno di potenza e di vittoria. Sin dai tempi più remoti è stata considerata un uccello particolare e gli sono stati attribuiti poteri singolari come quello della longevità; si credeva infatti che potesse superare i 2000 anni di vita, o che potesse fissare il Sole senza restarne abbagliata. Il simbolismo legato a queste credenze è chiaro e, comunque, l’animale è anche associato alla penetrazione e all’acutezza dell’intelligenza.
Nell’iconografia cristiana rappresenta addirittura la parola di Dio, in altri termini la Verità, ed è raffigurata accanto a San Giovanni evangelista oppure, addirittura, sostituisce quest’ultimo. Quanto al temolo è un pesce della famiglia dei salmoni e vive in acque fredde e tempestose. E’ abituato ad avere ragione di rapide e cascate e bene si accosta al Segno del Leone che sa navigare in acque tempestose.

Le piante che comunemente si associano al Segno del Leone sono la quercia e il grano e il fiore è il girasole.
Anche per questi accostamenti sarebbe superfluo dare spiegazioni, il simbolismo è infatti chiaro. La quercia troneggia con la sua potenza nei campi, ha tronco spesso e circonferenza assai larga. L’apertura dei rami è vasta e getta un’ombra rinfrescata e ampia sui prati. E’ una pianta assai longeva e da sempre è associata alla rappresentazione della forza e quindi anche della protezione. Vince tutte le intemperie e solo il fulmine può averne ragione.
In quanto al grano la sua simbologia nei riguardi del Segno del Leone è collocata con riferimento al periodo dell’anno nel quale quest’ultimo matura. Infatti nella civiltà agricola contadina, che è poi quella che regge tutte queste antiche simbologie, la maturazione del grano stava a rappresentare la chiusura principale del ciclo produttivo, la possibilità di sopravvivenza. Era quindi giusto che fosse posta sotto il Segno del Leone, Domicilio del Sole.
Così anche per il girasole: il periodo di maturazione, il colore della pianta, la particolarità di girarsi sempre verso la luce e di aprirsi solo in presenza di essa sono le caratteristiche che lo fanno accostare al Segno del Leone.

La pietra che viene accostata al Segno del Leone è il rubino e il metallo è l’oro. Forse più che altri accostamenti questo sembra essere palese, il rubino, infatti, oltre ad essere pietra abbastanza rara almeno nella tonalità più scura dei suoi riflessi, si accosta meravigliosamente con il suo colore al Segno del Leone che vediamo costantamente drappeggiato in un manto regale.
Ora, dalla notte dei tempi, il colore che si associa al Re è la porpora. Questo colore caldo che ricorda il fuoco, la vita, è quindi in definitiva il Sole, è proprio adatto ai nativi del Segno che vi trovano esaltazione e conforto ai loro miraggi di potenza. Per quanto riguarda la pietra preziosa, fermo restando che tutti i gioielli si addicono al Leone, possiamo segnalare che il rubino ha la proprietà di bandire la tristezza, il peccato e il vizio.
Avvisa il suo portatore che si sta avvicinando una disgrazia diventando più scuro e tornando la proprio originario colore solo quando il pericolo è passato. Le sue proprietà magiche sono quelle di essere efficace contro i veleni, i cattivi pensieri e i cattivi spiriti. Cura le ferite e mantiene il suo portatore in buona salute e di umore allegro.
L’oro è un’altra simbologia, assai chiara. Per la sua lucentezza e per il suo colore viene naturalmente associato al Sole, Pianeta guida dei nati nel Segno del Leone. E’ metallo giudicato assai prezioso e ancora oggi rappresenta la ricchezza. Anche se il valore delle monete oggi nel mondo non è più legato alle quotazioni di questo metallo, esso resta tuttavia un classico sistema di risparmio. E’ senz’altro considerato il più nobile di tutti i metalli e fin dall’antichità gli sono stati attribuiti poteri di purificazione dell’organismo.

Il profumo adatto ai nati del Segno del Leone è quello dell’incenso. Le cerimonie del culto cristiano ne hanno fatto il profumo per eccellenza della devozione e dell’adorazione verso Dio. Sia questa tradizione che molte altre della cultura cristiana si sovrappongono ad usanze precedenti. Nei Vangeli troviamo che i Re Magi, sapienti detentori di poteri non conosciuati dai più, che avevano a causa di una maggiore conoscenza delle cose, si recano da Gesù portando in dono oro, incenso e mirra, dimostrando così che lo riconoscevano come sovrano fin dalla nascita.
L’incenso è stato sempre utilizzato per allontanare il potere malefico del demonio e il suo caratteristico odore acuto dovrebbe servire a purificare l’aria dalle influenze nefaste. Per questo è bruciato nei luoghi nei quali si vuole tener lontano il male dal bene, come l’autorità che ci protegge, ci sorveglia e provvede per noi, allonana i pericoli e le forze occulte e misteriose.

Il colore che si associa ai nati nel Segno del Leone è il giallo. Aperto e brillante, questo colore è utilizzato nella pittura per rappresentare la luce. Il Sole in particolare si raffigura sempre giallo perché è il Pianeta che ha il suo Domicilio nel Segno del Leone. Questo colore simboleggia anche la ricchezza e favorisce la concentrazione.
Dai toni leggeri ai più caldi, fino al cupo arancio, evoca anche il pensiero della maturazione, forse perchè lo associamo istintivamente alle spighe di grano maturo.

Scuola di Astrologia, Leone, Curcio Periodici, 1981