L'Uomo Capricorno!
Da un libriccino settecentesco scritto dall’astrologo veronese Domenico Bernardi, detto il Cingarello, leggiamo con curiosità e un filo di divertimento la descrizione dell’uomo nato nel Segno del Capricorno:
‘L’uomo che nasce in questo mese di Decembre, sarà persona che stimerà l’onor suo, avrà più piacere starsene solo che essere in compagnia, schiverà la male pratiche, poco curioso delli divertimenti, sarà più dato alle cure di Dio, che a quelle del mondo. ’
La trattazione, per certi versi curiosamente incredibile, conclude con un originale accenno alla lunghezza della vita: ‘La vita sua durerò sino li anni 25, ovvero 90’, concedendo così un sospiro di sollievo al lettore fiducioso che abbia doppiato il capo della trentina!
Venendo ad una trattazione più realistica e moderna del tipo capricorniano, si può dire che, ad onta dell’apparenza fragile, e della struttura ossea spesso gracile, si tratta di uno dei soggetti più robusti dell’intero Zodiaco, sorprendentemente resistente, vuoi nelle fatiche fisiche, vuoi in quelle morali e di studio approfondito. Possiede notevoli attitudini al lavoro, fisico nei tipi meno evoluti o semplicemente meno favoriti dalle circostanze, intellettuale negli altri, portati ad esprimere una gran copia di impegno riservato, approfondito, privo di esibizionismi, pacato e destinato a sortire un effetto finale dirompente. Gli ideali, nella maggior parte dei casi, vanno riconosciuti per pratici, è importante per il tipo saturnino poter contare sulla sicurezza dell’indipendenza, sulle garanzie materiali che ne costituiscono la base e la riserva per una vita serena.
L’ambizione lo spinge, tuttavia non va confusa con una sterile ricerca di brillante posizione sociale, al contrario viene accortamente e raffinatamente perseguita nell’evolversi della vita, a brevi ma sostanziali mete parziali proprio come uno scalatore che passo dopo passo senza affrettarsi è consapevole di essere in grado di raggiungere la cima.
Non sempre l’apprendimento è immediato, vivace, espresso da dialettica brillante e ben illustrata. Al contrario è lento, metodico, deve assorbire la conoscenza con consapevole ruminazione interiore, attraverso un processo evolutivo che si svolge all’interno di sé, e che può dare, alla fine del suo iter, sorprendenti risultati, con una piena, totale acquisizione del concetto, digerito e predisponente a successive nuove conoscenze.
L’organizzazione del lavoro, pratico o intellettuale, è metodica, lungimirante, bada al discorso complessivo più che alla sintesi individualistica di quanto intrapreso, vuole perseguire un obiettivo sostanziale, senza perdersi nei dettagli distraenti. E’ il metodo costruttivo di Vittorio Alfieri, il ‘volli, sempre volli, fortissimamente volli’, l’esasperazione della volontà, attraverso i lacci propriamente detti, con i quali avvincersi alla sedia e bloccare così gli istinti meno disponibili al lavoro, alla quantificazione periodica, all’indagine mentale lucida e preordinata.
Questa attitudine alla costruzione lente e inesorabile della propria fortuna, si vede molto bene nella carriera di importanti personaggi della politica e della finanza, quello che in Astrologia viene definito il ruolo di ‘eminenza grigia’ del Segno del Capricorno. Che sa lavorare lentamente e riservatamente per giungere alla sommità del suo ruolo con sorpresa di chi lo aveva sottovalutato. Ha scritto Edgar Allan Poe, originale Capricorno che ha espresso nelle sue opere il lato fatalista del vecchio Saturno: ‘Non è nella conoscenza, la felicità, ma nell’acquisizione della conoscenza’, ad indicare il lento lavoro di consapevolezza nei riguardi dei concetti, il piacere nel travaglio di evoluzione, la gioia nell’apprendimento e nella successiva costruzione ed elaborazione mentale.
I ritmi capricorniani sono lenti, nel corso della vita; e difficilmente il nato nel Segno vive un’infanzia e una giovinezza spensierate, al contrario tende a somatizzare le paure saturnine, a esprimere i risvolti di insicurezza e di scarsa fiducia in sé, che si evolvono con il passare degli anni, sorprendentemente, fino al magico momento del regno felice di Giano, all’età dell’oro che premia il vecchio re protagonista della felicità agreste. Allo stesso modo l’attesa del nato in Capricorno è lunga, paziente, orientale, ma nel senso attivo e organizzativo del termine. Nel momento del raggiungimento degli obiettivi proposti avviene l’evoluzione del regno felice, la fiducia in sé ha una consapevolezza nuova, ciò che prima era solo intuito, sperato, è ormai una realtà. I risultati sono valutati solo al pieno loro raggiungimento, senza utopie e falsi momenti di speranza infondata. Pessimista, il nostro amico, sempre portato a vedere il futuro con la lente restrittiva, a concedersi chances limitate e tuttavia consapevole del proprio continuo, serrato, attivissimo e pur metodico lavoro.
Vi è una notevole capacità nel saper acquisire il rispetto da parte degli altri, un po’ con l’arte del silenzio e della riservatezza, che appaiono come continue riflessioni, secondariamente per il tipo di dialettica pacato, intelligente, dalla riflessione attenta e dal parlare con consapevolezza e pensiero molto chiaro, solo quando se ne presenti la necessità. Vi è scarsità di confidenza, ma disponibilità pratica negli aiuti verso gli altri. Poche parole e molti fatti, si potrebbe dire. La diligenza in quanto egli esegue, la puntualità, un filo di pignoleria che in qualsiasi personalità diviene fardello determinante, l’esattezza delle affermazioni, costantemente documentate, sono tutti elementi che giocano a favore del saggio Capricorno evolutivo. Non è facile socializzare con il tipo saturnino. Cortese, affabile, formalista, distaccato, resta pur sempre un po’ isolato, lontano dalle grandi amicizie di gruppo, dalla voglia di bagordi e distrazioni. Nel ‘Misantropo’, il capricorniano Molière afferma: ‘La solitude effraye un âme de vinght ans’, ad indicare l’enorme senso di isolamento che colpì il suo animo giovanile, seppure geniale.
Dunque difficoltà nel tenere molti contatti, animo schivo, che rifugge dai colpi di testa, dagli eccessi, ama il suo microcosmo, la tranquillità, la stabilità, il senso diuturno di responsabilità nel far fronte ai propri doveri, all’intima esigenza di fare e fare bene.
Corretto nei rapporti sociali, non prende impegni se non sa di poterli chiaramente mantenere, con onore. Né ama le utopie, i sogni di grandezza, le illusioni, il perseguire fini illusori o troppo lontani dalla realtà.
Anche nelle migliori azioni sociali sa distinguersi, basti citare la grande esistenza di Albert Schweitzer. Ma deve trattarsi di un fatto tangibile, valido, costruttivo, senza risvolti di demagogia o superficialità. Ci vuole quindi una meta ben precisa per provocare l’azione del Capricorno, il quale può, a volte, vedersi scambiare per superbo, distaccato, amante delle distanze, mentre esprime grandi timidezze e non sa avviare un facile dialogo con gli altri.
Lavorando tenacemente compensa certe défaillances evidenti della socializzazione. Sensibilità e timidezza possono farne una vittima dei rapporti interpersonali, che vive, specie in gioventù, con grande insicurezza e titubanza, a volte peccando di eccesso, altre chiudendosi come un vero e proprio riccio.
L’egoismo può essergli attribuito con una certa facilità, mai precipitoso nelle spese, non ama sciupare nulla inutilmente, dalla tavola al denaro, e può quindi offrire un’immagine di avarizia, o di ritegno, di amore eccessivo per se stesso. In realtà è ben conscio delle convinzioni che lo caratterizzano, frutto di travaglio e riflessione, e non è quindi disponibile a mutare d’avviso con facilità o indifferenza, richiedendo la sua psiche un lungo lavoro di evoluzione e maturazione prima di prendere coscienza di un importante mutamento di rotta. Può crearsi così la fama di non essere duttile, di sbandierare l’atteggiamento di tradizionalismo e conservazione che spesso può essergli rimproverato. In realtà anche nelle personalità più rivoluzionarie del Segno esiste il fondamento del passato offerto in contrapposto al sogno e alla prospettiva dell’avvenire. Può apparire anche fatalista, inesorabile, quasi rassegnato. Ma si tratta delle dipendenza dal grande Cronos interiore, dal tempo, dalla maturazione personale.
Un risvolto molto importante del Segno, è quello di tendere a classificare, raccogliere, suddividere, catalogare, in un lavorio mentale sempre presente a se stesso, e dall’evidenza scarsamente compiaciuta.
Non mancano in questo introverso e qualche volta misantropo abitatore dello Zodiaco risvolti negativi, la perfezione non è nell’umana natura.
Può coltivare così pregiudizi eccessivi nei confronti delle persone e delle cose, specialmente quelle appena conosciute. L’orgoglio benefico può esprimersi in devoluzione, in scontentezza per quanto fa direttamente o fanno gli altri.
Il senso tradizionalistico e religioso può degenerare in forme esasperate di bigottismo, e di superstizione, poco incoraggiabili. Nello stesso modo, l’ordine può sconfinare in una poco attraente pignoleria, e la pedanteria può avere il sopravvento nelle piccole cose. Non mancano alcuni pericoli legati all’ambizione, al senso eccessivo di fiducia nelle proprie forze.
Egli diviene così scarsamente incline ad amare la libertà di pensiero (ad eccezione della propria) e di azione. Scivola inconsapevolmente in ruoli di diffidenza, pessimismo, convenzionalità, limitandosi negli slanci affettivi, proprio perché timoroso delle proprie spontanee reazioni. Se le circostante lo assistono sa raggiungere ottimi obiettivi culturali, morali, ma nulla è regalato, tutto è frutto di una analisi e di una crescita molto costose.
Il Sole, che sul Tema Astrale suggerisce l’immagine dell’Io Reale e delle scelte operate coscientemente nella vita, indica anche la figura paterna, che appare di tratto difficile per chi vede la luce in Capricorno. Il padre è segnato da Saturno, e si ripete, mutata la situazione ma chiaro il riflesso psicanalitico, il travaglio del mito.
Il confronto con l’uomo della generazione precedente, l’attitudine per la contrapposizione non di rado spietata. Vi è una profonda calma apparente, sorprendente nei momenti difficili della vita. Dunque, sangue freddo in ogni situazione, che esprime l’apparenza e l’abitudine al saggio autocontrollo, il senso continuo delle circostanze.
Ha scritto Ruyard Kipling, lo splendido favolista inglese: ‘Aggressore o aggredito, fino all’ultimo respiro, non cedete a nessun prezzo. ’
Concetto che esprime un contenuto squisitamente saturnino!
Grazia Mirti. Capricorno, Armenia Editore, 1983