Solstizio d'Estate 2019!
Ecco ciò che scrive a proposito del Solstizio d’Estate Caterina Lenti:
Il Solstizio d’Estate, in cui il Sole culmina allo Zenith, trovandosi così nel punto più alto della volta celeste, è sicuramente uno dei periodi più amati e profondamente intessuti di leggende, miti, tradizioni e storia. In questo giorno il Sole, simbolo del Fuoco, entra nel segno del Cancro, segno d’acqua, dominato dalla Luna. Così, secondo l’immaginario, Sole e Luna, Fuoco e Acqua, Luce e Ombra, Maschio e Femmina, Positivo e Negativo si fondono in una sorta di “matrimonio divino”, in grado di generare energie positive e benefiche sull’intero pianeta… facile intuire come l’evento suggerisse una serie di pratiche magiche e celebrazioni con cui l’umanità omaggiava il Sole, fonte e simbolo principale della vita e del divino, che si ergeva e si erge tutt’ora in tutto il suo splendore.
Da sempre, questo giorno, considerato critico, di passaggio, è caratterizzato da riti propiziatori ed esorcizzanti che si sono in parte metamorfizzati, cioè trasformati, nel passaggio dal Paganesimo al Cristianesimo. Il termine “Solstizio” vuol dire “Sole stabile, stazionario”: il Sole arriva al punto più settentrionale del suo percorso in cielo, senza alzarsi ed abbassarsi rispetto all’Equatore celeste. Le feste solstiziali iniziano con le prime civiltà agricole e, tramite il progresso scientifico, l’uomo può sempre più scrutare il cielo, prevedere i principali eventi astronomici e organizzare le sue attività. I Celti, che usarono sicuramente il sito di Stonehenge, complesso megalitico in asse con il sorgere del Sole al solstizio estivo, festeggiavano questo importante giorno con riti in cui il fuoco, simbolo del Sole, era l’elemento fondamentale, accendendo falò sulle colline per scacciare gli spiriti maligni, sacrificando gli animali sulle fiamme e, stando a quanto narrato da Strabone e Cesare, praticando sacrifici umani. Il fuoco, dunque, col suo irresistibile fascino e mistero, mette in fuga le tenebre, le streghe e i demoni vaganti nel cielo; attorno ad esso si danza, canta ed avvengono prodigi nella notte magica: le acque trovano voci e parole cristalline, le fiamme disegnano nell’aria la scia di promesse d’amore e di fortuna. Secondo i teorici e i sostenitori del New Age, le straordinarie ed imponenti formazioni circolari di pietra in posizione eretta, sormontate da una lastra orizzontale, rappresenterebbero un primitivo osservatorio astronomico. Al centro del complesso, si trova Heel Stone, la celebre “Pietra del Tallone”, un asse orientato strategicamente al quale le pietre sarebbero state allineate con cura per sintonizzarsi con i primi raggi del solstizio d’estate. Nello specifico, lo schieramento megalitico era utile per prevedere le eclissi solari e lunari.
Ma il solstizio era festeggiato anche dagli Inca: Cuzco, con le sue Mojones, le torri usate come “mire” per stabilire i giorni degli equinozi e dei solstizi, aiutava l’impero Inca a tenere conto di essi e ancora oggi a Cuzco, in occasione del solstizio d’estate, si festeggia Inti Raymi, divinità Sole, mentre i Maya, che dedicavano una particolare attenzione allo studio dei corpi celesti e all’osservazione dei fenomeni astrologici, avevano edificato El Caracol, il monumento che era una sorta di osservatorio celeste, utile ai sacerdoti per monitorare i solstizi, ovvero l’annuncio dell’arrivo di estate e inverno. Per i Greci, il solstizio d’estate era visto come “La porta degli uomini”, mentre quello invernale come “La porta degli Dei” …elementi di comunicazione tra la dimensione spazio-temporale finita dell’uomo e quella aspaziale e atemporale delle divinità. Nell’antica Roma, le feste solstiziali erano dedicate a Giano bifronte, rappresentato con due volti, uno barbuto e l’altro giovanile o femminile, a seconda delle interpretazioni. E’ Giano colui che, ruotando sulla sua terza faccia invisibile, cioè l’asse del mondo, conduce alle due porte solstiziali, quindi è suo il compito di accompagnare il passaggio da uno stato all’altro. Il solstizio d’estate si colloca come confine che separa la crescita dal declino. ”Midsummer”, mezza-estate, lo chiamano nei paesi anglosassoni, mentre Shakespeare, nel suo “Sogno di una notte di mezza estate”, ne raffigura l’aspetto magico, dove sogno e realtà si fondono, tra amori e incanti nei boschi abitati da fauni e fate che si divertono a burlarsi dei poveri umani. Il termine “solstizio” deriva dal latino “solstitiu o solstitium”, derivato a sua volta da “sistere”, nel senso di “fermarsi”, poiché, proprio in questo periodo, si ha la sensazione che il Sole si fermi, sorgendo e tramontando sempre nello stesso punto, sino al 24 giugno, quando ricomincia a muoversi, sorgendo gradualmente più a sud dell’orizzonte (più a nord per quello invernale).
Nota di Grazia Mirti
Nella mia copia del Prontuario Calcoli di Ciro Discepolo (consumata dall’uso risalente ai tempo in cui le Rivoluzioni Solari si calcolavano a mano) le prime pagine sono occupate dal Passo Giornaliero del Sole (il percorso del Sole in 1 giorno), che spazia da 57’ a 61’, frazionati in base alle successive frazioni, di 5 secondi in 5 secondi. Si capisce così che il percorso del Sole è variabile ed è, se lo si osserva, molto più veloce al solstizio d’inverno, mentre poltrisce e va piano al solstizio d’estate. Di qui la sensazione di cui sopra, circa l’impressione di lentezza del Luminare quando inizia l’estate e con lei il segno del Cancro.
Proseguiamo ora nella lettura: L’inizio astronomico dell’estate è il 21 giugno, mentre il 24 si festeggia la nascita di San Giovanni Battista, fissata, per tradizione, a 6 mesi esatti prima della nascita di Gesù. San Giovanni è l’unico Santo di cui si festeggia la nascita non intesa come morte il 24 giugno, e la morte, il 29 agosto. E’ un privilegio che condivide con la Madonna. La data in questione cade vicino al solstizio d’estate, quando già in epoche precristiane venivano celebrati molti culti. Giano, dio bifronte del principio e della fine, delle porte e dei confini, con l’affermarsi del Cristianesimo, ha ceduto il controllo delle “porte solstiziali”. I guardiani delle due porte sono i due Giovanni: San Giovanni Battista, che governa sul solstizio d’estate, San Giovanni Evangelista, che presiede al solstizio invernale. Infatti, la festa di san Giovanni Battista, detto anche san Giovanni d’estate, ricorre il 24 giugno e quella di san Giovanni Evangelista, detto anche san Giovanni d’inverno, il 27 dicembre, esattamente le stesse date in cui i Collegia Fabrorum festeggiavano Giano. Nel Cristianesimo sono, quindi, le feste di san Giovanni Battista e san Giovanni Evangelista ad essere in rapporto con i due solstizi.
La somiglianza fonetica fra Janus (Giano) e Joannes (Giovanni) è evidente e porterebbe a ritenere che la collocazione delle feste dei santi Giovanni in prossimità dei due solstizi non sia stata casuale, ma servisse a “riscrivere” il culto arcaico in termini cristiani poiché era davvero arduo sradicare un costume così tanto sentito e diffuso tra la gente, che viveva i solstizi in maniera coinvolgente, ritenendoli momenti di transizione, nei quali era possibile trasformare e sviluppare la rispettiva condizione interiore… una sorta di “transitio” verso presupposti migliori.
La festa di san Giovanni Battista, o notte di san Giovanni Battista, è una festa del cristianesimo, di origine pagana (Litha) celebrata il 23 giugno, alla vigilia del giorno di venerazione di san Giovanni Battista, quando alla sera è usanza in diversi paesi accendere fuochi. L'origine di questa usanza è associata alle celebrazioni per l'arrivo del solstizio d'estate, che cade il 21 giugno nell'emisfero settentrionale, il cui rito principale era quello di accendere un fuoco.
Nella sua versione più propriamente pagana, lo scopo del rito era quello di dar più "forza" al Sole, che a partire da quel giorno diveniva sempre più "debole", poiché le giornate si accorciavano sempre più fino al solstizio d'inverno. Simbolicamente, il fuoco era una funzione "purificatrice" nelle persone che lo guardavano.
Si celebra in molte parti d'Europa, ma è particolarmente forte in Spagna, Portogallo (Fogueiras de São João), Norvegia (Sankthans), Danimarca (Sankthans), Svezia (Midsommar), Finlandia (Juhannus), Estonia (Jaanipäev) e Regno Unito (MidSummer).
In Italia è ancora molto diffusa in Sardegna, le cui radici hanno origine profonda nelle tradizioni contadine, costituendo dall'antichità vero e proprio rito propiziatorio. Trovarsi insieme di fronte al fuoco ha tutt'oggi un alto valore simbolico ed è ancora forte la tradizione che vede la nascita di profondi legami legati al tradizionale salto degli intervenuti che, presi per mano, urlano insieme alcune formule magiche. La festa cristiana di San Giovanni Battista cade il 24 giugno, sei mesi prima della vigilia della nascita di Gesù, il 24 dicembre.
In Piemonte e in Francia vi è l’usanza nella notte tra il 23 e il 24 giugno di raccogliere le erbe, che saranno essiccate durante l’estate e saranno usate come terapia nel corso dell’inverno. Ecco un invito romano per la festa di San Giovanni:
La festa della natività di San Giovanni Battista, come ci dice Sant’ Agostino, è fissata sei mesi prima della nascita di Cristo, secondo quanto annunciato dall’Arcangelo Gabriele a Maria. Pochi giorni dopo il solstizio d’estate, carica di magia e presagi, quella di San Giovanni (23 giugno) è la notte che decide i destini dell’intero anno solare. Per rivivere la festa di San Giovanni attraverso le usanze e le tradizioni che si sono avvicendate nei secoli, tra il sacro e il profano si svolgerà un tour guidato per adulti e famiglie. Condotta da Storici dell’Arte, la visita vedrà l’intervento di una botanica che spiegherà l’uso delle erbe nelle pratiche divinatorie e rituali, Partendo dalla Basilica consacrata al santo e dalla storia di San Giovanni, narrata nei Vangeli da Marco e Matteo, si racconterà la storia di Erodiade e della figlia Salomè, (che aveva ottenuto da Erode, su un piatto d’argento, la testa di San Giovanni Battista), condannate a vagare per il mondo su una scopa per espiare la colpa e che proprio nelle notte del 23 Giugno chiamavano a raccolta tutte le streghe sui prati del Laterano Ripercorreremo dal Medioevo fino ai giorni nostri la festa di Giovanni attraverso gli usi, il folklore, i rituali.
Consigli per chi vuole provarci:
La notte di San Giovanni è il periodo più propizio per la raccolta delle piante e delle erbe da utilizzare nei rituali magici. Nella notte di vigilia tra il 23 e il 24 giugno, si bruciano le vecchie erbe nei falò che ardono sulle colline e nelle campagne, poi è il momento di raccogliere quelle nuove, bagnate dalla rugiada e intrise di un potere nuovo. Il mazzetto preparato per l’occasione porta benessere e prosperità all’interno della casa.
Nella composizione non possono mancare Artemisia, erba della salute, dal forte aroma-lavanda, virtù e purezza-menta, l'erba della Madonna, profuma e caccia gli insetti-RUTA, erba cacciadiavoli, ma anche ottimo digestivo-rosmarino, da rosmaris rugiada del mare, simbolo di immortalità e di cuori felici-prezzemolo, stimolatore della fantasia e dei bei sogni-salvia, dalle potenti capacità guaritrici, da cui il nome-iperico, contro le ustioni, allontana i malumori-felce, pianta dai semi d'oro, aiuta a migliorare il bilancio familiare-e infine il sedum o erba di San Giovanni che con le sue foglie carnose cura le piaghe e le ustioni.
Anticamente in Egitto il nuovo anno iniziava con la levata eliaca della stella Sirio (chiamata Sothis): quando sorgeva all’alba con il Sole durante il solstizio estivo iniziava il benefico straripamento del Nilo. L’inondazione era sempre preceduta dai venti Etesi, che soffiando da Nord a Sud nel tempo del passaggio del Sole nel Cancro, spingevano le nuvole verso il meridione, accumulandole sulle paludi dove sorgeva il fiume e causando abbondanti piogge e quindi la benefica alluvione. Iniziava così un caldo torrido che durava circa 40 giorni. Il Cane Maggiore era accompagnato dal Cane Minore (con la stella brillante Procione): entrambi accompagnavano simbolicamente il gran cacciatore Orione.
A proposito di Estate mi piace ricordare un brano di Esiodo da ‘Opere e Giorni’ che risale come il suo autore intorno al VII secolo Avanti Cristo:
'Quando poi il cardo fiorisce e la canora cicala posata su un albero spande la sua acuta canzone, senza sosta, di sotto le ali, nella stagione dell’estate spossante, allora le capre sono più tonde ed il vino più buono; e le donne sono più lascive che mai, gli uomini invece più fiacchi, dacché Sirio brucia la testa e le ginocchia e la pelle è secca per il calore. Ebbene, possa avere allora l’ombra di una roccia ed il vino Biblino, ed una focaccia impastata con il latte, e latte di capre asciutte, e carne di giovenca nutrita nei boschi, che non ha ancora figli, e di capretti primogeniti; versa pure vino rosso, stando all’ombra seduto, con il cuore sazio di cibo, volgendo il viso al soffio del vivace Zefiro. Da una fonte che scorra sempre, perenne, e che sia pura, versa tre parti di acqua e la quarta mettila di vino!'
(Versi 582-596)
Carta del Cielo del Solstizio d’Estate 2019: 21 Giugno 2019 – Ore 17 e 56 - Milano
A osservarla con la lente dell’interpretazione la carta del cielo del Solstizio 2019 non appare rilassante. Piace il grande trigono d’Acqua tra Marte e Mercurio vicinissimi in Cancro, Ascendente in Scorpione, Nettuno in Pesci. Il triangolo appare sormontato, in una figura di aquilone, da due Sestili, il primo tra Ascendente, Saturno e Plutone e il secondo tra Saturno e Plutone e Nettuno
Sono tra loro in trigono anche Venere in Gemelli e la Luna in Acquario, e Urano con il Medium Coeli. Sussistono molteplici conflitti astrali:
Opposizione tra Mercurio e Marte in Cancro e Saturno e Plutone in Capricorno
Opposizione tra Giove e Venere
Quadrato tra Venere e Nettuno
Quadrato tra Giove e Nettuno
Nettuno è al centro di un quadrato a T, essendo a 90° sia a Venere, sia da Giove.
Ciascuno di noi può utilizzare il Tema del Solstizio per confrontarlo con i suoi pianeti di nascita. L’effetto temporale è di 3 mesi e si concluderà con l’Equinozio d’autunno, che avrà luogo il 23 settembre alle 9 e 51’ a.m., ora italiana. E’ bene ricordare che questa Carta del Cielo sarà differente rispetto a quella di Londra, new York, Tokio o Melbourne. Ciascun luogo sarà condizionato dalla Latitudine, Longitudine e Fusi Orari.
Di qui emerge una specificità del luogo in cui ci troviamo, che ci fa anche capire perché accadono eventi diversi in luoghi diversi, anche solo a partire dal clima dei differenti luoghi.
La Carta del Solstizio contiene Pianeti lenti e veloci: Sole, Venere, Mercurio e Marte ben presto muteranno segno, in base al loro andamento stagionale. Giove, Saturno, Urano, Nettuno, Plutone, Nodo della Luna e Lilith potranno procedere, alcuni con moto diretto e altri con moto retrogrado: Il Nodo sappiamo che è sempre retrogrado, al momento del Solstizio lo sono anche Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone. Osservando le Effemeridi potremo sapere il comportamento di ogni singolo pianeta, Diretto o Retrogrado che sia. Alcuni scelgono di utilizzare come metodo previsionale i Temi di Luna Nuova, che abbiamo già analizzato altre volte. Questa volta sperimentiamo un nuovo cammino, che coinvolge tutta l’estate e deve tenere conto sia dei pianeti iniziali, sia dei loro movimenti nei 3 mesi considerati.
Buon Solstizio d'Estate a tutti voi!