Astrologia: Arte di interpretare la vita!

Il modo di pensare in immagini e analogie non può non lasciare un’impronta decisiva sull’impostazione dell’intero lavoro astrologico, ed è questa la ragione per cui l’Astrologia nella sua pratica applicazione alla vita diventa arte.
Se l’esame astrologico di un Tema di Natività nella sua prima fase, quella cioè della compilazione dello schema oroscopico, della classificazione e del vaglio dei vari suoi elementi, ha il carattere di una indagine di precisione, che rende necessaria una lunga preparazione tecnica, la seconda e la più importante fase, quella dell’interpretazione degli elementi raccolti e del loro coordinamento in un quadro coerente, è un procedimento puramente creativo. Questa seconda parte dell’esame astrologico, a sua volta, richiede particolari doti: intuizione psicologica, dono d’osservazione e di associazione immaginativa, fantasia e sensibilità nonché il massimo senso di responsabilità accanto alla facoltà di giudizio spassionato.

Perché quello che è stato intuito, osservato o associato sino a costituire un insieme di immagini e di analogie persuasive, possa formare un ritratto vivo del soggetto esaminato, occorre infine un’altra capacità ancora: la forza plasmatrice dell’artista. Ciò vale tanto per un referto steso su carta, quando per una consultazione cosmopsicologica fatta a voce. E’ da notare in proposito che la relazione scritta, ossia il cosiddetto responso astrologico comincia a cadere dopo che la recente esperienza ha dimostrato quanto più efficaci si rivelano i risultati dell’esame astropsicologico eseguito in collaborazione con il soggetto disposto ad assecondare l’indagatore – nel secondo tempo dell’esame stesso – con chiarimenti che servono a convalidarne o anche a correggere le conclusioni.

Le conclusioni da trarre dall’esame di un Tema di Natività sono affini a quelle di una diagnosi clinica ad opera di un medico. Quest’ultimo non può infatti precisare con esattezza natura ed entità del male di cui è affetto un paziente che per la prima volta si presenta alla visita, se non ad appoggio di dati informativi che solo il paziente stesso è in grado di fornirgli. Qualora si tratti di bambini in età tenera, sono per lo più i genitori a rispondere alle domande del medico che riguardano la condizione dell’infermo; in casi in cui lo stato dell’ammalato non permette che sia interrogato, si chiede l’intervento di parenti o simili. Si intende che questo paragone si riferisce a persone che ricorrono alla visita medica perché ignorano il proprio male o di cui caso mai conoscono soltanto le moleste manifestazioni.
In casi d’evidenza, ossia in presenza di sintomi palesi di un male acuto o anche comune, il medico speso fa a meno di chiarimenti. Molto simile è la posizione dell’Astrologo di fronte ad un individuo che gli chiede l’analisi del proprio Tema di Natività. A casi di malattie gravi o dubbie, o che comunque non possono senz’altro essere diagnosticate, corrispondono nel campo dell’indagine astrologica casi di soggetti problematici, tormentati da ogni genere di impedimenti, con una vita logorata da numerosi conflitti, ecc, a casi di malattie comuni facilmente individuabili, data la semplice indole dei sintomi che lo accompagnano, corrispondono nell’Astrologia Temi di Natività che, essendo poco complessi nella loro struttura, permettono una rapida disamina e altrettanto facili conclusioni.

Ma se i chiarimenti del soggetto facilitano il lavoro dell’Astrologo e contribuiscono ad aumentare l’esattezza delle sue constatazioni, ciò che di più prezioso gli può rivelare il Tema di Natività, è quello che il paziente stesso ignora e vorrebbe conoscere perché vi intuisce la causa dei propri conflitti, il motivo dei suoi tormenti, gli ostacoli che rendono difficile la sua esistenza. Nella identificazione e nel giusto apprezzamento di questi fattori, che per lo più si celano nei profondi recessi dell’anima umana, l’interpretazione di un Tema di Natività si avvicina ai metodi della psicoanalisi che sotto molti aspetti ha alimentato con i propri suggerimenti la moderna pratica di consultazione astrologica.
Per essere utile nei suoi effetti al soggetto esaminato, questa pratica di consultazione astrologica premette nell’indagatore non solo una particolare sensibilità e uno spiccato fiuto psicologico, ma anche quella delicatezza del sentimento e quel sottile senso della minuta sfumatura che fanno somigliare i suoi giudizi e i suoi consigli a tocchi finissimi di un maestro del pennello suscettibili di dare vita ad uomini e cose in un quadro da lui dipinto. Come un pittore tende a risolvere problemi dello spazio e della prospettiva, della luce e delle ombre e, dinanzi alla tela finita, si compiace di aver dato all’insieme di tutti questi elementi, per quanto contrastanti gli fossero apparsi all’inizio della sua opera, una espressione di armonia, così pure l’Astrologo, al termine di un esame oroscopico, deve essere certo di aver chiarito tutti gli aspetti di una esistenza e di aver indicato al soggetto tutti i rimedi adatti per il superamento dei suoi tormenti e dei suoi conflitti affinché potesse ristabilire il proprio intimo equilibrio.
Se nel medico sicuro della propria diagnosi o nell’artista creatore di opere di valore si deve presumere un talento che li rende ugualmente fecondi nell’uno o nell’altro senso, lo stesso vale per l’Astrologo. Anche l’interpretazione astrologica conforme alla realtà ed efficace nelle sue conclusioni, è prova di un talento, prova di capacità simili a quelle che distinguono un vero pianista dal dilettante: mentre il primo nell’eseguire un pezzo musicale ne fa sentire tutta la sua bellezza e ne fa capire tutto il profondo significato, il secondo, pur rivelando una virtuosità tecnica, non è che un trasmettitore di vibrazioni acustiche.

Come un dipinto rappresenta un insieme armonioso di tratti e di colori, come il pezzo suonato da un maestro del tasto è la coerente espressione di una sequenza di motivi musicali, così la perizia astrologica è un complesso di constatazioni, di chiarimenti e di indicazioni che prende forma e consistenza in seguito ad una valutazione minuziosa d’ogni singolo elemento per rapporto e in confronto ad ogni altro. Ed è proprio questa concentrazione dei riassunti e dei giudizi derivati dall’esame del Tema di Natività, a conferire alla perizia stessa il carattere di un ritratto psicologico fedele ai fatti esistenziali di una persona.
Benché in tal modo la perizia astrologica appaia come frutto di una creazione artistica, i suoi effettivi contenuti rimangono invariabilmente radicati in una realtà scientifica, ossia nel fatto astrologico.

Il fatto astrologico, poggia essenzialmente su risultati ottenuto col metodo di comparazione statistica che, data la stessa sua indole, è soggetta alla legge di probabilità. Per effetto di questa legge un determinato elemento oroscopico con un significato preciso che in linea di massima deve corrispondere ai dati reali, può di quando in quando anche non corrispondervi. Talvolta una tale corrispondenza non esiste nemmeno nel senso approssimativo, e si deve supporre trattarsi di una lacuna nell’attuale metodo interpretativo che in simili casi ancora non è in grado di trovare una definizione plausibile dell’elemento in questione, e ciò probabilmente perché quest’ultimo appartiene ad un gruppo analogico molto distante da quello a cui si riferiscono le interpretazioni tipo, ossia interpretazioni tradizionali o recentemente convalidate dalla statistica che teoricamente dovrebbero corrispondere all’elemento stesso. Nella maggioranza dei casi però l’intuizione psicologica dell’Astrologo riesce ad adeguare l’interpretazione –tipo ad un simile indizio oroscopico valutandolo alla luce di particolari sfumature inerenti al carattere e al destino del soggetto esaminato.

Saper scegliere nell’insieme delle ipotetiche sfumature la più aderente al caso, è quel lato dell’esame astrologico che più di ogni altro ne fa una sottile arte di interpretazione psicologica: per riuscirvi l’Astrologo deve infatti essere in grado di associare rapidamente idee e immagini, ciò che a sua volte presuppone una non comune elasticità di mente. Non si può tuttavia negare che anche per il più competente ed esperto cultore di Astrologia, rimane sempre uno dei compiti più difficili ed ingrati; così, per esempio, Marte nel segno del Cancro, collocato nel Dodicesimo Campo del Tema di Natività, è da interpretarsi in linea di massima come indice di insufficiente o incostante volontà, ma questo indice può essere accentuato o attenuato da numerosi motivi; solo la più minuziosa analisi di tutti gli elementi del Tema può rivelarli e precisarne l’effetto; eppure a volte non vi riesce se non indirettamente ricorrendo cioè ad analogie atte in certo qual modo a raffigurare le ripercussioni concrete del dato di fatto, a dimostrare in quali atti o atteggiamenti effettivamente si manifesta la volontà insufficiente o incostante del soggetto. E’ questo forse un lato debole dell’interpretazione astrologica? Un mezzo sicuro per misurare la forza della volontà o l’intensità di un impulso non esiste però in nessun campo della psicologia applicata, poiché gli esperimenti psicotecnici, che sono diretti in questo senso, debbono senz’altro considerarsi come un inammissibile intervento del positivismo, in un dominio che per la stessa sua natura è intrinsecamente precluso ai suoi metodi. Con la sua sensibilità ed intuizione l’Astrologo, servendosi delle immagini analogiche, arriva comunque più sicuramente dello psicotecnico ad una valutazione almeno approssimativamente esatta della forza o della debolezza di un impulso, o di una reazione psichica qualsiasi.

Il fatto astrologico, soggetto alla legge di probabilità e casualmente alla necessità di valutazione approssimativa dei suoi elementi integranti, ispira all’Astrologo praticante il criterio del limite. Da nessuna interpretazione di un Tema di Natività si lascia infatti completamente eliminare la nota di soggettività inerente ad ogni ritratto psicologico che ne è il frutto; e ciò non deve sorprendere perché sempre si tratta di una espressione personale dell’arte interpretativa del singolo astrologo. Il ritratto stesso ciononostante né si presenta meno veridico né perde il proprio valore di una solida base di partenza per una chiarificazione psicologica e pedagogica. Proprio sotto questo aspetto il criterio del limite assume maggiore importanza: impone una rigorosa disciplina nel prognosticare sviluppi futuri di un’esistenza e particolarmente singoli avvenimenti; anzi, è proprio questo criterio del limite, conforme allo stesso fatto astrologico, ad escludere a priori la possibilità di prevedere con esattezza assoluta il concretarsi di una circostanza o il verificarsi di un fatto entro un determinato spazio di tempo. Soltanto gli usurpatori dell’Astrologia del tutto arbitrariamente si arrogano di poterlo fare e nella propria insensata presunzione arrivano al punto di fabbricare speciali strumenti per calcolare questi periodi o momenti con matematica precisione.

Chiunque oggi continui a considerare l’Astrologia come una specie di speculazione con quantità aritmetiche e nozioni astronomiche e fa funzionare il Tema di Natività nella sua forma di Oroscopo progressivo a mo’ di un orologio divinatorio nulla ha afferrato nella vera natura dell’Astrologia ne è penetrato nella sostanza della sua dottrina, e tanto più sicuramente ne ignora la triplice missione morale e spirituale: di preparare la vita ad una più profonda comprensione, ad una più sincera intesa fra i viventi; di contribuire alla riconciliazione tra fede e scienza allontanatesi l’una dall’altra negli oscuri istanti di smarrimento del pensiero umano dalla strada maestra della sapienza, e soprattutto di essere una nobile arte di effigiare in immagini fatteci parole colui che, avendo scoperto agli albori dei tempi il volto del proprio Creatore e quindi quello di se medesimo, nella sublime bellezza del cielo stellato, rimane invariabilmente il maggiore fra i misteri dell’universo: l’uomo.

Nicola Sementovsky – Kurilo, Astrologia Trattato completo teorico – pratico, Hoepli Milano