Storia dei Fili d'Oro!

Se avessimo vista più acuta, potremmo vedere l’intero globo terrestre avvolto da un viluppo di sottilissimi fili d’oro. Tutto è collegato, quaggiù, e ogni realtà si sostiene e ne sostiene un’altra tramite sottilissimi fili d’oro.
E’ una storia, questa, già nota ai popoli antichi. Essi sapevano di essere tessitori, e non lasciavano nulla che rimanesse sospeso e senza senso. Il collegare ogni cosa con cura e armonia li rendeva ogni giorno più fieri di essere uomini e riconoscenti di esserlo.
Nulla di più semplice, per capire che cosa mai sia questa delicatissima, e insieme robustissima sfera, che decifrare, in un brano di musica le decine di echi che le note si rimandano le une alle altre, e il loro intrecciarsi e il frutto che ne nasce.

Anche in una grande cattedrale è possibile cogliere appieno questo mirabile disegno di fili che si attirano, compongono, scompongono, uniscono, formando l’impressionante consonanza dell’insieme e riempiendoci gli occhi di intensità e luce.
Le arti sono state donate all’uomo proprio perché attraverso di esse egli potesse afferrare un filo di sé e cominciasse a tessere anch’egli se stesso, prima con sé, poi con gli altri ed infine col mondo.
Le mani dei bambini intrecciano, di questa tela lucente – che pochissimi vedono ma che è assolutamente reale – migliaia di nodi. Poi le dita, col passare del tempo, pasticciano, si stancano, s’arrestano. E nella immensa tela di luce appaiono brutte fessure.
Siamo tutti come api. Con la differenza che gli insetti d’oro e di miele sanno quel che fanno, e noi crediamo di saperlo. C’illudiamo di conoscere la trama che con noi regge ogni altra realtà, ma abbiamo occhi poco profondi per contemplare la luce che – in mille fili a volte sottilissimi – ci fa vivere ogni giorno, piovendo oro sulle nostre anime.’

Piero Gribaudi, 147 Storie per sorridere e riflettere