I Segni di Fuoco: l'incendio indomabile!

Nessuna similitudine può esprimere meglio del concetto di fiamma l’analogia con il sentimento che divampa, si sviluppa, avvolge tutto ciò che trova in una sorta di escalation fisica e psichica quando ci si identifica totalmente con l’oggetto dell’amore e non ha più tempo o disponibilità per null’altro in assoluto.
Tra i quattro Elementi primordiali di stampo aristotelico il Fuoco è l’unico di origine divina. La Terra esiste da sempre, l’Aria la circonda come atmosfera, l’Acqua la rende fertile e feconda. Il Fuoco viene dalla galassia, rapito da Prometeo agli dei, non ha molta importanza la struttura del mito o della leggenda che si vuole adottare, e donato ad un uomo già progredito nella sua evoluzione interiore, ad un uomo quasi maturo. Lo strofinamento dei legnetti da parte dei naufraghi, l’acciarino protagonista di una delle celebri fiabe di Andersen, la tragica visione orientale del fuoco che arde sotto la pira del massimo sacrificio, la donna che muore accompagnando la sepoltura del suo amore.

Ecco altrettante visioni di fuoco simbolico, lo stesso custodito dalle Vestali romane, simbolo di civiltà ma anche di distruzione. Un celebre astrologo, William Lilly, acquistò fama definitiva nella Londra del ‘600 quando previde con anticipo l’incendio shakespeariano. Sul soffitto era raffigurato uno Zodiaco, mentre la struttura circolare dell’edificio in legno corrispondeva ad una ruota zodiacale nella quale spettatori e attori erano tutti protagonisti del Teatro della Memoria, cioè della verifica di fatti accaduti o mai accaduti, come avviene a volte nella recita suprema, quella della vita.

Lo stesso Fuoco aveva distrutto Roma quando Nerone, che soleva organizzare banchetti nei quali si avvicendavano i quattro Elementi aristotelici, compresa una pioggerellina lieve con petali di fiori e la rotazione del soffitto secondo le varie Costellazioni celesti, volle dare possibilità al suo estro creativo non comune di architetto. Mille storie, che costellano miti e religioni, nell’ambito dei quali la fiamma è simbolo di dedizione e conferma costante. Fuoco per riscaldarsi, grandi camini rinascimentali capaci di comprendere una parte cospicua del castello, del palazzo, della semplice casa dei comuni mortali. Fuoco per vendetta, guerra, aggressione dispregio, per cancellare ogni traccia del passato. Fuoco per allegria, con le tradizionali distruzioni dei fantocci carnevaleschi, la strega o altri personaggi, manichini che riportano ai nostri occhi Giovanna d’Arco e altri eroi divorati dalle fiamme come Giordano Bruno o Cecco d’Ascoli in periodi nei quali le esecuzioni capitali costituivano uno spettacolo da non perdere assolutamente. Fuoco come simbolo di cottura di cibi prelibati, banchetti e crapula per chi se lo poteva permettere. Pranzi memorabili destinati a durare ore, giorni, magari resi vivaci da un pizzico di veleno. Candele, lumi a spirito, a petrolio, a gas, pallide imitazioni del fuoco divoratore della nostra stella dispensatrice di calore e di vita: il Sole.
La psicologia dei Segni di Fuoco, in amore e seduzione, può trarre dalle storie del Fuoco non pochi suggerimenti. E’ impaziente, vivace, dirompente, ansiosa, proprio come il fuoco che divampa e non conosce ostacoli, riscalda ma può spaventare in alcune sue espressioni.

Amare qualcuno che appartiene al nostro Elemento zodiacale, essere di Fuoco come l’oggetto del nostro amore, significa incendiarsi a vicenda, conoscere i tormenti e gli alti e bassi della passione che tutto divora: Emile Zola ha descritto con penna felicemente arietina spasimi e follie dell’animo infervorato dalla passione, un personaggio come Thérése Raquin non conosce pace, si strazia e si tortura, si incendia e vuole essere amato. I due Leone padre e figlio Alessandro Dumas hanno ben descritto il paladino orgoglioso, glorioso, non a caso la loro protagonista femminile è sempre una fuoriclasse, Regina o Milady non ha poi molta importanza. Il risvolto borghese e didattico del Sagittario risulta con chiarezza dalle Piccole Donne della Alcott, mentre l’ironia di Jonathan Swift ingrandisce e rimpicciolisce fuori misura i suoi protagonisti. Paperina e Minnie ineffabilmente esprimono i modelli del Sagittario Walt Disney e Woody Allen ci propone modelli femminili attuali, un po’ nevrotici, un universo nel quale il suo spirito sagittariano si tuffa con passione. Sebbene i simboli vadano letti in senso moltiplicatorio e non restrittivo, non ci si meraviglia mai a sufficienza nel vederli proposti dalla realtà in mille fogge differenti, nel tempo, nello spazio, nei vari momenti della nostra vita.

Così l’Ariete è letteratura ma è musica con la forza possente di Bach. Il Leone è Dumas ma sono anche le descrizioni estive piene di brio dovute alla penna di Maupassant, sono gli spadaccini di Emilio Salgari, la tigre di Mompracem. Nel Sagittario vibra una scintilla del genio di Beethoven insieme con la passione dei viaggi di Cristina di Svezia e tutti questi personaggi si piacciono reciprocamente, si attirano, compongono chiaroscuri appassionanti, sfaccettando mille incontri e mille storie.
Amori celebri e meno celebri sono stati giocati, vissuti, conclusi in un mare di Fuoco interiore, nel passato e nel presente. Le coppie celebri esprimono, come i modelli musicali e quelli letterari, con grande evidenza i contenuti del mito, dei Segni, dei Pianeti, di quella Astrologia che Ernst Cassier definì come uno dei più grandi tentativi per spiegare il senso dell’universo.

Tra gli Ariete famosi del cinema ve ne sono due nati lo stesso anno e lo stesso giorno, sebbene in ore differenti, ciò che muta inevitabilmente la struttura del loro Tema Natale. Si tratta di Gian Maria Volontè e di Jean Paul Belmondo, paralleli nelle loro avventure cinematografiche e umane costellate da grandi amori di cui spesso le cronache sono state testimoni. Per entrambi una grande passione ‘di Fuoco’, per l’italiano una Leone, Carla Gravina, per il francese una Sagittario, Laura Antonelli.

I fili sottili dell’incendio si sono compiuti mirabilmente e chi conosce davvero le affinità tra le due personalità femminili e le reciproche comparazioni con i due Ariete, che sono davvero molto evidenti essendo connesse al ruolo della Luna ed altre presenze planetarie, per esempio quelle di Marte, per entrambi in Ariete, Laura Antonelli aveva la Luna nel segno dell’Ariete, che era la medesima del suo partner francese molto amato e che ha sempre ricordato come l’amore più coinvolgente della sua vita. Lo stesso per Carla Gravina, figlia di una tradizione severa e conservatrice, che scopre in un Ariete anticonformista e travolgente la passione e l’incendio dei suoi giovani anni, e per amor suo rompe con le convenzioni, si affranca, vive una bohème significativa non solo per l’amore ma anche per le scelte che avrebbe operato in seguito.

Un’altra coppia estremamente interessante circa l’analogia Fuoco – Fuoco fu quella formata per molti anni da Alberto Moravia, Sagittario, ed Elsa Morante, Leone tormentata ed infelice, autrice di opere letterarie memorabili. Benché le loro strade si fossero divise, i loro nomi non hanno mai cessato di essere avvicinati. Quando si parla della vita di questi personaggi inevitabile è il riferimento alle passioni di ieri e il fuoco che ha appiccato incendio al fuoco è sempre episodio molto significativo nella loro vita. Nella vita di Moravia (del resto caratterizzato da Ascendente e Venere in Scorpione alla nascita) ha giocato un ruolo rilevante un’altra Scorpione, che ha trovato appagamento successivo e forse acqua ristoratrice nelle esperienze seguenti, come in una evoluzione parallela. I personaggi appartenenti ai segni di Fuoco difficilmente reggono all’ipocrisia, al mantenere la facciata, a continuare quando l’amore non c’è più o si raffredda o si trasforma in amicizia. I mezzi toni sono difficili in questo temperamento, il fuoco divampa e si spegne, per natura i nati nei tre segni di Fuoco si rivolgono a nuovi incendi, a nuovi tronchi (umani) da bruciare con passione, senza guardarsi indietro.
E’ possibile che dalla vicinanza, dalla convivenza, dalla forte passione Fuoco – Fuoco derivi il bisogno di una pace successiva, di un partner più soft e delicato, più sensibile, intuitivo, per il quale la fiamma abbia importanza ma non sia distruttiva. Può accadere loro a questo punto di amare un ideale, la musica, l’arte, lo sport, la Patria. Non mancano esempi celebri. Ne nascono solitudini costellate da lievi presenze provvisorie, che fanno rimpiangere l’incendio globale del passato ma nel medesimo tempo lo fanno temere come distruzione interiore che lascia svuotati.

L’amore più grande per i Segni di Fuoco è pur sempre la libertà di agire, di andare, di muoversi, di conoscere, di sperimentare. Essi appartengono al gruppo dei segni Maschili e nelle loro espressioni femminili conoscono quindi la personalità e non ama sottomettersi, che vuole rispetto e considerazione pur tentando il più delle volte il ruolo della donna vecchio stile che dopo un po’ lascia spazio ad un gran sospiro di sollievo, quando la follia dell’incendio iniziale viene meno.
La scenografia, che appare molto rilevante per i romantici segni d’Acqua e gli esteti segni d’Aria non ha troppa importanza per i segni di Fuoco. Luoghi nei quali esporsi al sole, farsene accarezzare e scurire, il Sud in genere, possono essere consigliati. Prediligendo la tradizione arietina Africa, Mari del Sud, l’Oriente misterioso, il Giappone. Il Leone si identifica con la città di Roma, con il Lazio ospitale, la Toscana. Ama il sole, anche come messaggio terapeutico, lo predilige, vi si espone per praticare sport ed esercizio fisico. Napoleone, tipico rappresentante del segno, trova gloria in Africa e sconfitta nella fredda e glaciale Russia invernale, così lontana dai miti solari.
Il Sagittario è considerato a casa sua in Spagna, in Messico, nella lontana Australia, giramondo per definizione, sempre sensibile al fascino di chi ha la pelle un po’ più scura, all’esotico, al fuori del comune. Francisco Franco ha governato da Sagittario dispotico su una Spagna sagittariana, Lucia Bosè, Venere in Sagittario in Nona Casa (viaggi e trasferimenti, ha sposato il celebre torero Dominguin e ha spesso dichiarato di sentirsi più spagnola che italiana.

Sagittario due donne importanti nella famiglia Onassis, Maria Callas e la sfortunata Christine, Leone Jackie Kennedy, per riformare un collegamento astrologico che può chiarire l’assurdità di certi incontri e matrimoni. A volte la forza della personalità di Fuoco tende a non desiderare un partner dello stesso modello, a preferire di essere solo ad occupare il centro dell’attenzione. E’ il caso probabilmente di personaggi fortemente arietini come Marlon Brando, Toscanini, Bach o Casanova; di celebri Leone come Redford, De Niro, Schwarzenegger, Dustin Hoffman; di Sagittario come Willy Brandt, Solgetzin, Tolouse – Lautrec, Jimi Hendrix.
Donne celebri, per la loro indipendenza, solitudine, intelligenza come Mata Hari, Coco Chanel. Le due principesse di Inghilterra Margaret e Anna (la classe non è acqua) tra le Leone. Vivaci e grintose le Ariete Joan Crawford, Simon Signoret, Gloria Swanson, Doris Day, Bette Davis. Tra le Sagittario Jane Fonda, Liv Ullman, Edith Piaf e la celebre Cristina di Svezia, che amava travestirsi da uomo e cavalcare.

Ogni personalità con il suo universo privato, famosa o silenziosa, nella sua vita, ma sempre recante la scintilla interiore del fuoco che incendia e dilaga.
I segni zodiacali si esprimono in stile differenziato nei diversi periodi della vita. Per la tradizione l’Ariete gradisce soprattutto gli anni vivaci, ruggenti, naif della prima giovinezza d’assalto, l’età di Marte, ricca di innamoramenti, follie, soprese e provvisorietà. La gioia dell’incendio che nasce spontaneo e non si cura del poi.
Al Leone si addice l’età di mezzo, della riuscita personale, della maturazione, della realizzazione, che comporta la promozione e la verifica in anni che per altri sono ancora dedicati agli studi e al divertimento. Una gioventù responsabile, consapevole, omaggi e riconoscimenti ai sovrani della foresta zodiacale.
Il Sagittario, come tutti i segni invernali, sa attendere, combatte le sue battaglie di gioventù ma solo nella maturità si sente definitivamente libero nelle sue scelte globali, di professione o di unione non ha poi molta importanza. Impiega molto tempo per maturare, si sente giovane dentro anche molto tardi nella vita, la fiamma azzurra che resiste molto a lungo lo simboleggia bene, sa vincere a lunga scadenza anche in amore.
L’incontro tra Fuoco e Fuoco può essere particolarmente positivo in gioventù, quando il sentirsi simili, l’accomunare entusiasmo e passione, impulsività e orgoglio, spirito di avventura e senso della libertà può costituire una forma di solidarietà e di stimolo reciproco molto pregevole.
Più tardi, quando ci si conosce meglio, risulterà più facile affrontare universi dapprima affini, come quelli d’Aria, e poi contrastanti come Acqua e Terra. Ciascuno di noi è del resto la sintesi di un cocktail astrale molto variegato e composito nel quale compaiono numerose variabili.

Il grande incendio purificatore realizzato dai segni di Fuoco non serba rancore, non si nutre di vendette, di attese, ama, cerca di essere riamato e se non vi riesce volta pagina in tutta semplicità, tranquillità, senza porsi eccessivi problemi. Non elucubra e non si strazia negli abissi della psicanalisi, non cogita né medita complicate strategie, non costruisce ardite volute intellettualistiche. Con semplicità si offre alla persona amata, senza civetterie esasperate, senza tocchi di bravura.
Il più delle volte sono proprio la sincerità, la prontezza, la mancanza di ipocrisia e di astuti maneggi a guadagnare ai segni di Fuoco l’innamoramento desiderato. Sono ingenui, precipitosi, spesso maldestri, imbarazzati ma incapaci di nascondere ciò che provano. Non sanno attendere a dare tempo al tempo, ‘adesso o mai più’, questo è il loro slogan. Davanti ad un no male espresso, di fronte ad un rifiuto immotivato possono mutare di umore e d’amore, cessare all’istante di idolatrare e concupire la persona amata, e rivolgere altrove il loro pensiero. Chi non mi vuole non mi merita, può essere il loro proverbio più giusto, l’Io solare conta molto in questa personalità, non va né mortificato, né sottovalutato.

Essi sono semplici psicologicamente. Non recitano alcuna parte, o interpretano se stessi, non hanno paura di scoprirsi. Ma il deluderli, l’insospettirli, il denigrarli, il ferirli non sortisce nuovo amore, al contrario compromette il sentimento. Essi non gradiscono un gioco che non sia leale, essi lo sono anche nell’infedeltà, che realizzano senza voler fare del male al coniuge o al partner di sempre, come eccesso di energie, surplus da amministrare senza compromettere la pace di nessuno.
Chi vuole catturare una persona nata in un segno di Fuoco sia quindi attendo, veloce, accattivante, sappia cogliere l’ingenuità, la freschezza, la chiarezza. Una cena a lume di candela, di estrema raffinatezza, può innervosire un Ariete che vuole semplicità, tovaglie a quadretti, ambiente rustico, cibo all’antica, cucinato preferibilmente sull’amato fuoco. Una mancanza di riguardo, un appuntamento mancato per pura strategia possono infastidire gravemente l’orgoglio leonino che non incasserà facilmente il delitto di lesa maestà e con impazienza potrà restituire pan per focaccia. La perfidia sottile di una telefonata, la costrizione violenta della libertà possono favorire l’esodo definitivo, la fuga all’estero, la scomparsa totale di un buon Sagittario innamorato. Lealtà, sincerità, chiarezza sono fondamentali qualità in chi voglia sedure un appartenente ad un Segno di Fuoco, per un’ora o per tutta la vita è marginale, conta assai meno di certi presupposti di fondo. Il colpo di fulmine è tipicamente frutto dei segni di Fuoco, la toccata e fuga dell’Ariete Bach, la corte rocambolesca dei personaggi di cappa e spada, o del mietitore di vittime dalla lucida criniera.
Fuoco, fuochino, fuocherello, incendio, sempre di amore si tratta. Si giudica l’intensità del fuoco, non la sua durata!