Svegliarsi con la Luna di traverso!

 

Miei cari Amici delle Stelle,
oggi vi porto nel mio passato astrologico: quando iniziai a studiare Astrologia, mi rivolsi qui a Torino a Federico Capone, che fu il mio primo maestro e, più tardi, amico prezioso.
Federico ebbe, tra gli altri meriti, quello di fondare il Centro Italiano di Astrologia. Il Notiziario Informativo, che veniva distribuito a tutti i neofiti, presentava nella copertina la Carta del Cielo del Centro Italiano di Astrologia, nato il 5 Ottobre 1970 alle ore 21.
Conservo ancora il numero 1, del Dicembre 1970, di quella pubblicazione ciclostilata, dai caratteri inconfondibili della macchina da scrivere: se mi avessero detto allora che sarei diventata Direttore Responsabile di Linguaggio Astrale, pochi anni dopo, non ci avrei mai creduto!
In quel numero 1, che è il simbolo di un mondo di pionieri che si industriavano per coltivare l’Astrologia, c’è un articolo di André L’Eclair, personaggio curioso, che mi colpì non poco, la prima volta che lo incontrai a Napoli, ad un Congresso Astrologico al quale partecipai: durante la cena, al termine del Convegno, si mise a ballare sui tavoli, completamente incurante di tutti noi!
C’è un aneddoto, che racconto con piacere, che lo ha per protagonista: un giorno gli chiesero come mai non si era mai spostato, e lui rispose: ‘Per un Principe di Russia, ci voleva una Zarina!’, quasi a voler dire che per poter ambire alla sua mano, era necessario un nobile lignaggio, non comune a tutte le fanciulle dell’universo.
Vi propongo l’articolo che L’Eclair scrisse, è datato e come tale simpatico, a tratti buffo, ma indizio di un vero talento, quello di spiegare con parole semplici concetti raffinati, del mondo astrologico.
Il titolo originale era: Il fattore essenziale dell’Oroscopo, l’Ascendente.

Se dovessi pensare ad un titolo in questo momento, in onore alla sua ironia curiosa, direi: ‘Svegliarsi con la Luna di traverso!’
Leggetelo, cami Amici delle Stelle, e capirete il perché!

Dall’Astrologia proviene una notevole quantità di modi di dire che, ancor oggi son sulla bocca di tutti. Così, dall’esperienza degli effetti sgradevoli (per quanto labili) che produce un transito della Luna a 90 gradi sessagesimali della sua posizione nel Tema di Nascita, viene la locuzione ‘alzarsi con la Luna per traverso’; oppure con la frase ellittica, ‘con la Luna’, o persino ‘con le Lune’. Così, per il fatto che un predominio di Giove nel Tema conferisce carattere affabile, sereno, materialmente e spiritualmente generoso e ospitale, l’aggettivo ‘gioviale’ è passato dal linguaggio tecnico a quello d’uso quotidiano, ed è divenuto sinonimo di ‘cordiale’; e sorte analoga ha avuto l’aggettivo ‘marziale’.

Più ristretta è stata l’espansione del termine ‘mercuriale’: dal campo astrologico è entrato nell’ambito del commercio e si è trasformato in un sostantivo. In patologia medica, l’epiteto di ‘saturnino’ designa l’avvelenamento da piombo, e la sua mortale conseguenza, la colica saturnina; infatti l’Alchimia, antenata spirituale della chimica materialistica, chiamava i metalli con il nome dell’astro corrispondente, ed il piombo fu detto Saturno, come l’argento vivo porta, ancor oggi, il nome del Pianeta Mercurio. Infine, un significato infame si diede e si dà, ingiustamente, al nome dell’onesto Pianeta Venere ed al suo derivato, sebbene la splendida stella mattutina non abbia nessuna parte delle cose non buone le quali le si attribuiscono: ma di questo parlerò un’altra volta.

Dai Segni Zodiacali del Toro, del Leone, dell’Aquila (vulgo, Scorpione) e dell’Arce (ossia della roccaforte, vulgo, Capricorno) derivano i noti aggettivi che designano le sembianze umane: neanche gli scettici ricusano di dire ‘collo taurino’, ‘viso arcigno’, e simili. Ma la locuzione più tipicamente astrologica è questa: ‘avere un grande ascendente’, ed ‘esercitare un forte ascendente’’, o simili. Che diavolo significa questo strano modo di dire?

L’Ascendente è qualcosa di immateriale: è un punto dell’Eclittica. Si chiama Eclittica quel cerchio massimo della sfera celeste che segna l’apparente percorso annuo del Sole, visto dalla Terra. Di quel cerchio, il punto ascendente è quello che in un dato momento sta sorgendo all’orizzonte. Ho detto ‘in un dato momento’: quale?
Di solito, sarà l’istante preciso in cui un neonato vagisce la prima volta; ma, volendo, si può trar l’Oroscopo anche di un avvenimento collettivo. Per esempio, di una dichiarazione di guerra come del varo di una nave, della firma di un contratto come di una Eclissi di Sole, e così via.

Dell’Oroscopo, il punto ascendente è il fattore fondamentale: tanto grande è la sua importanza, che anticamente si disse ‘Oroscopo’ nel senso di Ascendente. Anche allora, però, Oroscopo e Tema erano sinonimi; e non so quale dei due sensi (figurati entrambi) sia derivato dall’altro. Infatti, in senso reale, Oroscopo significa un mezzo per osservare il tempo: il primo senso figurato che di questa parola fa l’Astrologo, costituisce un metonimia; il secondo, una sineddoche.

Comunque, è evidente che fin dall’antichità si ebbe chiara coscienza dell’importanza prevalente di questo fattore astrologico su tutti gli altri. Concorso di vari e possenti fattori estranei che interferiscano con l’Ascendente, possono talvolta modificarne l’influsso, mai obliterarlo. Il temperamento umano non si cancella mai, e chi dice Ascendente dice temperamento, ossia il modo come l’uomo è incline a governare (temperare) le proprie forze intellettuali, morali, fisiche, o meglio: il modo come l’essere umano reagisce agli impulsi spirituali del proprio Io, di fronte agli ostacoli del mondo interiore (cioè, del Non-Io).

Avere (od esercitare) un grande ascendente (od un forte ascendente) significa dunque avere una possente personalità, una personalità tale da soggiogare od affascinare il prossimo. D’un attore celebre, diciamo che ha un grande temperamento teatrale; d’uno stratega cui arride la vittoria; diciamo che ha una forte tempra di guerriero; tempra (o temperamento) è sinonimo di Ascendente, ed infatti sarebbe lo stesso il dire che quel generale esercita un forte ascendente sui suoi soldati e che quell’attore ha un grande ascendente sul pubblico.

Esistono personalità eroiche che spiccano sulle altre ed emergono dal gregge; ma questi esseri egregi sono rari. La maggioranza degli umani, non ha temperamento da eroe; cioè, non ha un forte Ascendente; ed un Ascendente debole, può soggiacere agl’influssi combinati di altri fattori astrologici. Questi altri fattori nel Tema di Nascita, possono simboleggiare esseri e cose del Non-Io, del mondo esteriore. L’Ascendente no: esso è la sola parte del Tema alla quale non si possono attribuire indicazioni estranee alla personalità del soggetto. L’Ascendente è la manifestazione del nostro Io e di nient’altro.

Abbiamo detto che l’Ascendente è il punto immateriale dell’eclittica. Come ogni circonferenza, l’eclittica si suddivide in 60 gradi, che si contano a partire dal Punto Vernale: cioè, dal punto ove si trova il centro del Sole all’istante in cui l’asse terrestre forma un angolo retto con la linea Terra-Sole. Quell’istante è l’Equinozio di Primavera (Equinozio Vernale), ossia l’inizio dell’Anno Astronomico; e quel punto (Punto Vernale), segna l’inizio dello Zodiaco.

Entro i primi trenta gradi dell’eclittica è compreso il Segno dell’Ariete; entro i trenta gradi successivi (cioè fra 30° e 60°) è compreso il Segno del Toro, e così via.

Vicino all’Equatore, i Segni impiegano quasi lo stesso tempo per ascendere all’orizzonte; e siccome sono dodici, ci impiegano, minuti più, minuti meno, circa due ore l’uno.
A Pietroburgo, l’Ariete ascende in meno di mezz’ora e in Islanda l’intero Segno, balza fuori dell’orizzonte in meno di quattro minuti, mentre il suo opposto, la Libra, indugia sull’Ascendente per un tempo sessanta volte maggiore (quasi quattr’ore); ancora più a Nord, è letteralmente impossibile erigere un Tema astrologico.

Quest’arida esposizione tecnica era necessaria per capire quanto sia delicato e preciso il meccanismo dell’orologio cosmico. Ho detto orologio a ragion veduta: è congegno che dice l’ora, Oroscopo è strumento per vedere l’ora; dunque, per etimologia Oroscopo ed orologio come fratelli germani (per non dire gemelli).

Non si può transigere con l’orologio: arrivare alla stazione quando esso segna mezzo minuto dopo la partenza del nostro treno, è lo stesso che arrivarci un’ora dopo. Siano 60 minuti di ritardo, siano trenta secondi appena, se quel treno è partito, è partito. Così, una imprecisione (anche minima) dell’orologio od un brevissimo momento di distrazione di chi deve segnare l’ora della nascita di un bambino, possono far spostare l’Ascendente da un grado zodiacale forte ad un grado insignificante, o viceversa; in certi casi, possono far scambiare l’ultimo grado di un Segno con il primo grado del Segno Zodiacale successivo.

A questo punto, l’Astrologo si sente diventar scettico. E’ una crisi che tutti noi abbiamo sperimentato; che abbiamo superata (tanto è vero che non abbiamo smesso di trarre Oroscopi); e che, tutto sommato, è assai utile; infatti, essa allontana subito dalla nostra arte chi non è tagliato per esercitarla.

Certo non è tagliato per l’Astrologia chi non è un buon matematico; ma è altrettanto certo che, così in Astrologia come nelle altre cose della vita, purus matematicus purus asinus.
Senza le nozioni matematiche dell’ingegneria non si volta la cupola di una cattedrale; ma se l’architetto non è un artista, la costruzione risulterà gelida, e (nel caso più fortunato) insignificante. L’ingegneria è fatta di scienza, ma l’architettura è una delle 7 Arti Belle.

Scienza è il corpo dottrinale della Medicina: ma il portare alla guarigione i propri pazienti, è arte. Senza una squisita sensibilità spirituale, senza la capacità di meditare e di capire surrazionalmente ciò che razionalmente è inafferrabile, si può diventare pozzi di erudizione astratta: ma non si afferra nulla di vivente. E l’Oroscopo, l’abbiamo detto altre volte) è vivo: quanto di più vivo ci sia in noi!

André l’Eclair

Notiziario informativo del Centro Italiano di Astrologia, Anno 1, Numero 1, Dicembre 1970