Fare Anima!

Dottor Hillman, lei è un pioniere dell’anima. Ha restituito l’idea di anima a un secolo dominato dalla psiche, il Novecento’.

‘Verissimo. Nel 1964 ho usato questa parola in un libro intitolato Il suicidio e l’anima, in cui ho cercato di spiegare l’idea con tutta l’attenzione e gli esempi necessari. Prima di allora l’anima la si trovava o al cimitero o in chiesa, non costituiva un concetto psicologico. Insegnavamo la psiche, avevamo una biologia e una mappatura del cervello. Professavamo un materialismo della psiche. Reintroducendo l’anima recuperavo anche tutta la sua tradizione, la ripercorrevo all’indietro fino a ritornare agli inizi: a Roma e di qui alla Grecia, attraverso il Rinascimento e i Romantici, e questo per il semplice fatto di usare di nuovo la parola anima. Inoltre, l’anima era legata alle credenze popolari del folklore e al pensiero delle popolazioni indigente cosiddette primitive.’ ‘Nel suo ultimo libro, Il codice dell’anima, che è stato un best – seller internazionale, accanto alla nozione di anima lei ha reintrodotto quella di demone individuale, un’idea altrettanto antica, socratica, trasmessa da Platone.’
‘E’ un’idea che si rifà alla sensazione di avere in noi qualcosa che ci rende unici, differenti, distinti e peculiari. Un’idea che si richiama anche a un mito, e deriva da un mito, esistente in tutto il mondo: che entriamo in questo mondo con una vocazione particolare e un particolare carattere. Socrate chiama demone questo nostro compagno – daimon è il termine greco. Il concetto di daimon è stato poi elaborato da Platone, da Plutarco e da Plotino – Plotino soprattutto – per sostenere che l’anima ci sceglie per vivere la vita.’
‘Prima della nascita, intende? Può chiarirci l’idea?’
‘E’ un’idea molto interessante, con grandi implicazioni. Vede, Plotino dice che l’anima, in associazione al Daimon, sceglie i genitori, il luogo, le circostante e il corpo. Perciò, non sono i nostri genitori a farci nascere, ma l’anima a scegliere quei genitori – quei genitori che potranno sconvolgere la nostra vita proprio nel modo in cui era necessario per noi che fosse sconvolta! Come vede, questo fornisce alla nostra psicopatologia e alle nostra infanzia una prospettiva totalmente diversa.’

James Hillman, L’anima del mondo, Rizzoli