Anatomia della Melanconia!

Mi sento particolarmente soddisfatta nell’analizzare con voi una figura che rappresenta la copertina di un volume del 1628, il cui titolo è illuminante: Anatomy of Melancholy.

Il suo autore, Robert Burton, intende analizzare nell’opera i differenti Aspetti Planetari che esprimono le differenti malattie dell’anima. Può trattarsi di semplici retaggi storici di epoche molto più deterministiche della nostra… ma credo sia utile nello studio che stiamo conducendo osservare l’opinione di chi è venuto prima, e ha contribuito all’evoluzione della moderna Astrologia. Sotto il titolo vi è la spiegazione del contenuto: Anatomia della Malinconia (o forse dovremmo dire Melanconia, come si usava in passato?): che cosa è, tutti i tipi di cause che la provocano, i sintomi, le cure. Il volume, annuncia il titolo, è diviso in tre parti, ed è analizzato dal punto di vista filosofico, medico, storico. Lo pseudonimo dell’autore è Democritus Junior (una sorta di figlio di Democrito, celebre autore greco). Non manca una Prefazione satirica: il volume è già alla terza edizione, ciò che spiega come la Malinconia andasse forte in passato almeno come oggi va la Depressione.

Stampa a cura di Henry Cripps, nella nobile Oxford. L’autore è raffigurato in un ritratto nel quale non si capisce bene se lui stesso sia malinconico. L’ho osservato con la lente di ingrandimento, ha l’aria vivace e pimpante, di colui che sa governare le malinconie altrui…
In alto partendo dal centro un’immagine bucolica e rilassante di Democrito, ispiratore dello pseudonimo dell’autore, suo probabile ammiratore. Un personaggio che sa meditare e non conosce melanconie. In alto a sinistra e a destra sono rappresentati gli stati d’animo che conducono alla malinconia. Non è ben chiaro quale sia il primo, il secondo è sicuramente la Solitudine, ancora oggi causa di molta tristezza interiore. Alcuni animali (in passato usati molto spesso nelle analogie simboliche) raffigurano questi stati d’animo.
Nella parte centrale della pagina vi sono due personaggi, definiti rispettivamente come ‘innamorato’ e ‘ipocondriaco’, Un foglio di musica composta è ai piedi del primo, che ha pronta la piuma d’oca per scrivere i versi. Venere è maestra dei giochi, sia essa in Sestile, Trigono, o in Opposizione. L’innamorato infelice sogna la sua bella…e si intristisce nella gelosia.

Più maturo di età il personaggio (forse un ecclesiastico) della figura parallela. Nella posa tipica della Melanconia di Durer dà l’impressione di essere un malato immaginario, ne fanno fede i barattoli e pozioni ai suoi piedi. La tristezza derivante dal timore e dal piacere di provare i sintomi di tutte le malattie. In alto le cause astrologiche: Saturno congiunto, quadrato, opposto. Accanto all’autore, a sinistra e a destra, vi sono altri due bei tipi: uno è troppo religioso, definito superstizioso. Con la corona in mano e inginocchiato sulla nuda terra pensa all’al di là straziandosi e pregando notte e giorno. Scopriamo così che Giove ha sempre costituito il simbolo della Religione, mentre Sole e Mercurio possono simboleggiare energia e fantasia nelle preghiere.

Mercurio dice anche della giovane età di chi prega, del furore giovanile della santità. Non posso fare a meno di notare che l’associazione di Pianeti benefici alla religione può anche costituire una presa di posizione dell’autore per captare la benevolenza dei religiosi e delle autorità, come sempre sospettose nei confronti dell’Astrologia…
Parallelo al Superstizioso vi è il Maniaco. Il suo volto è butterato e inquietante. I Segni astrologici sono sinistri, è lacero e forse inseguito. Abbiamo Marte e Luna congiunti a Saturno e Mercurio oppure opposti, suggerisce l’autore. Guardando meglio vediamo che ha i ceppi legati ai piedi, forse un ergastolano fuggito? Certo non può essere allegro, ma nel medesimo tempo non accetta il suo destino! Per finire, come decorazione, due simboli di piante: borragine ed elleboro, probabili rimedi seicenteschi contro gli effetti della malinconia, che ha mietuto vittime in ogni epoca.
Si potrà obiettare che nulla aggiungiamo alla nostra nozione degli Aspetti. Tuttavia vorrei dire che osservare come nel 1628 studiosi di Oxford ritenessero interessante conoscere i legami tra gli Aspetti Astrali e gli stati patologici dell’animo umano, sia di conforto e incoraggiamento per tutti noi!