La Donna della Domenica!

Mia Mamma sostiene che la vera ricchezza consista nella libertà di acquistare i libri che si desiderano.
Io mi permetto di aggiungere: e di conservare con cura quelli che contano!
A volte, quando mi capita di vedere nei negozi, o nelle bancarelle, libri buttati via - letteralmente - con dediche che sono cadute nel dimenticatoio, mi rattristo. Penso a chi li aveva, li teneva con appunti scritti a mano, un fiore come segnalibro, e fantastico pensando, mentre li acquisto per pochi euro, a quando mio papà li rimetterà a posto (abbiamo uno scatolone chiamato: Libri da aggiustare) e torneranno a nuova vita, belli e scintillanti!

Dai miei genitori e prima ancora dai miei nonni, ho ereditato il rispetto per i libri. Per me sono come persone: quando sono malridotti, li immagino un po' zoppicanti, con vestiti logori, e un gesto di gentilezza li rincuora. Mia Mamma ogni tanto non capiva perché cambio di posto i libri nella sua biblioteca: adesso lo fa anche lei, perchè le ho detto che secondo me quelli che sono un po' nascosti, bruttini, hanno diritto come gli altri di stare in prima fila. E così, cambiamo loro posto, ripiano, angolatura, rendendoli felici, faticando poi, quando servono, a ritrovarli perché non ci ricordiamo più dove li abbiamo messi, nella nostra girandola della "prima fila"..

E veniamo alla Donna della Domenica. Bel malloppetto scritto da Fruttero e Lucentini (che quando ero piccola ero convinta che fossero una persona sola!) edizione rossa, acquistato da mia nonna nel 1972. Lo so perchè è scritto nella prima pagina: "Maggio 1972". E come mai lo tengo io? Anzi, lo custodisco io?

Perché, in buona sostanza, io dovevo nascere nel mese di luglio (di due anni dopo, mia nonna è stata previdente), ma per qualche ragione (volevo nascere prima del tempo!) - mia Mamma andò in clinica con la sua valigia della gestante un mese prima. La sua bella valigia conteneva le Effemeridi, una camicia da notte a fiori che naturalmente conservo, e La Donna della Domenica.

Mia Mamma mi racconta sempre che lei aveva deciso che sarei nata il 29 giugno, perchè se lo sentiva (e aggiunge, mentre scrivo, che la mia bisnonna, chiamata affettuosamente Nonna Cilla, diceva che ci sarebbe stato un bel sanpietrino, dato che il 29 Giugno si festeggiano San Pietro e Paolo) . E quindi quel giorno si mise di impegno e lesse tutto il tomo de "La Donna della Domenica."
Dice che non si ricorda di cosa parla, ma sa di averlo letto tutto. Mi piace pensare, a mo' di leggenda (che interessa solo a me) che quando la mia Mammetta è arrivata all'ultima riga, "Scese dal letto leggera, e cominciò in fretta a rivestirsi". io stavo arrivando!

Quella sera era sabato, quindi come giorno della settimana non ci siamo, ma io quando guardo la mia vecchia edizione (che bello quando i libri erano rilegati, spessi, oggetti contundenti, all'occorrenza) penso a mia Mamma che leggeva il suo tomo, sapendo che tornava a casa con lei, la valigia della gestante, e ci sarei stata anche io!
E' proprio vero che ci sono oggetti, avvenimenti, pensieri, che per qualcuno sono incolori, per altri inesistenti, per altri ancora la base di un arcobaleno. Fruttero e Lucentini non hanno mai saputo della mia esistenza, ma io li ringrazio sempre col pensiero, quando sento il loro nome, perché il loro best seller, posso dirlo, è l'ultimo che ho letto (per proprietà transitiva) quando stavo cadendo dal Cielo, per arrivare da mia Mamma e mio Papà. Che, per fortuna, non mi hanno chiamato Domenica, ma ne sarebbero stati capaci dato che, se ero un maschio, avevano pensato a Martino. Martino Mirti, ho sempre pensato fosse un nome da campanaro. Ma questa è un'altra storia!
ElisabettaDomenicanatadisabato

P.S. Comunque la Luna Pesci di mia Mamma non si era confusa: sentiva che era quel giorno, e quel giorno fu!