Incantesimi lunari!

E’ stata la Terra a sbarazzarsi della Luna o la Luna ad andarsene per proprio conto?
L’opinione più diffusa è che la Luna, non potendone più dell’immenso calore che la Terra emanava in quei tempi, decise di uscire a prendersi una boccata d’aria e, dopo un primo attimo di sollievo, si sia trovata catturata in una orbita che prima la fece rabbrividire, poi impallidire ed infine sbiancare dal freddo.

La Luna cercò in ogni modo di farsi perdonare la scappatella. Volle mostrare alla terra madre sempre la stessa faccia, s’impegnò a regolare col suo moto i cicli dei mesi e quelli mestruali, a nascondersi per qualche giorno per poi esibire diverse fette di faccia, ad accordarsi con i mari per dare loro ampi respiri, ad esibirsi in eclissi inquietanti. Ma la sua vicinanza rimase tale.
E il suo pallore si accese in certe albe e tramonti solo per merito del Sole e non suo (anche se in molte canzoni fu vista e cantata rossa, verde, blu, marinara, d’argento…).
Gli uomini, comunque, la amarono sempre per diversi motivi, contrariamente ai cani che con la Luna ebbero perenni litigi ululanti.

Le diedero in affidamento divinità come Selene, Artemide, Thot. I poeti intinsero la loro malinconia nel suo candore fatato. Altri lanciarono verso di lei destrieri, palle di cannone, carri volanti, Astolfi e folletti di ogni specie. I musicisti ebbero per lei tenerezze e languori. I sonnambuli legami enigmatici. Gli innamorati ammiccamenti speciali in cambio di speciale protezione. Gli astrologi le furono intimi amici, ed anche i naviganti, gli astronomi e i contadini di ogni epoca, che decisero di affidare a lei i tempi di semina, potatura o raccolto. I suoi aloni, poi, indicarono mutamenti di tempo invisibili ai meteorologi. Gli unici a destarla furono i ladri e, durante l’ultima guerra, le povere città spalancate alle bombe nemiche.

Poi, il 20 luglio 1969, due uomini la calpestarono per carpirne i segreti. Non fu trovato gran che. Anzi, ad essere schietti, un bel nulla: pietre piuttosto volgari, che furono scrutate prima con grande rispetto e poi gettate via.
L’incantesimo fu rotto, anche perché se vedere oggi la luna è difficile, data la folla di luci che ci accecano, gustarne la presenza, gl’influssi e la poesia è quasi impossibile, tanto siamo bombardati da spettacoli che ci appaiono di maggior presa.

Eppure la Luna è ancora viva nell’uomo (la Mezzaluna è poi incombente). Vivacissima quando si è in luna di miele, malinconica quando si vive sotto certi chiari di luna, ambigua quando l’uomo lunatico o che ha la luna per traverso, l’importante è non vivere nella luna e non cercarla nel pozzo. Si corre sempre il rischio di trovarla.

Piero Gribaudi, 147 Storie per sorridere e riflettere