Ogni Previsione prima o poi si avvera!

‘L’Astrologia non è una scienza, almeno non lo è certamente nel senso determinato e preciso che tale parola ha nella nostra cultura di tre secoli circa. L’Astrologia non raccoglie dati in condizioni controllate, non sottopone a verifica le proprie ‘leggi’ con questi dati, non costruisce pazientemente nuove asserzioni da sottoporre a verifica. La sua etica professionale non richiede la riproducibilità e la pubblicità di ogni singola applicazione sperimentale, il suo corpus teorico non cresce in una sorta di competizione darwiniana, in cui sono molte di più le ‘verità’ che muoiono rispetto a quelle che sopravvivono. Soprattutto coloro che praticano questa antica disciplina si risentono nel sentirselo dire, ma le differenze con la scienza sono evidenti e incolmabili.

Non basta qualche indagine statistica sempre controvertibile e discussa a colmare una distanza che è fondamentale, di principio. Ho scritto una volta un libro per mostrare analiticamente tale differenza. Il discorso astrologico ha piuttosto la forma di un sapere chiuso, tradizionale, che si presta all’interpretazione e non alla scoperta. La sua struttura è ermeneutica e retorica: produce discorso sensato, non conoscenze vere.

Il primo vantaggio dell’Astrologia su tutte le altre forze di divinazione sta nella grande esattezza e complessità dell’organizzazione del senso che è soggetta a quest’opera di proiezione. Il secondo vantaggio, non meno significativo, e che la differenzia anche da strutture culturali altrettanto complesse come I Ching, è che questa è la ‘nostra’ organizzazione del senso, quella fondata nella nostra cultura alle sue origini mediterranee. L’identificazione dei Pianeti con le maggiori divinità del Pantheon classico ha questo senso preciso. Come è noto, i Greci credevano che Zeus e i suoi compagni non fossero affatto la prima generazione degli dei, ma al contrario avessero preso il potere dopo una serie di lotte di cui miti e tragedie ci riportano una pallida eco.

Queste lotte, naturalmente, corrispondono a quelle che le tribù elleniche dovettero superare per insediarsi in Grecia, e dunque quegli dei sono gli esponenti di una cultura nuova, benché in parte notevole frutto di un montaggio di materiali precedenti, di cui noi siamo gli ultimi eredi. L’Astrologia è fra le altre cose una tarda formalizzazione di questa cultura, col suo principio maschile, la sua teoria del soggetto e la sua concezione ciclica del tempo. Per questa struttura di senso l’Astrologia è la nostra caratteristica forma di divinazione. E le previsioni? Perché funzionano e perché falliscono, ammesso di potervi applicare questi concetti di efficacia? La risposta è banale. Quando il tempo è ciclico e il senso è labirintico, ogni previsione prima o poi si avvera. Ma non è questo ciò che conta. ‘

Ugo Volli