Storia di una Bilancia vintage!

E’ proprio vero che sono i libri che scelgono di arrivare nella nostra esistenza, portando un raggio di felicità impensabile!
La storia è più banale di quanto si pensi: un giorno, mentre mi dedicavo ad una accurata perlustrazione di un cassetto della mia Mamma, ho trovato un ritaglino affascinante: quando capitano questi avvenimenti mi sento come Hercule Poirot, e calandomi nei panni di una investigatrice stellare, vado alla ricerca dell’arma del delitto!

E così, cerca oggi, cerca domani, scopro che la pagina proviene da un Almanacco 1984. Così era intitolato il testo, di cui però non trovavo tracce. Vero anche che a casa nostra, come abbiamo già avuto modo di commentare con la mia Mammetta, usiamo la tecnica di catalogazione dei libri “a pasticcio”. Termine che indica che li mettiamo in ordine, ma senza un filo logico, e per trovarne uno, finiamo con il tirarne fuori 50, che poi ricollochiamo a caso, “a pasticcio”, per l’appunto!
Siamo consapevoli che esistono moderni metodi digitali che consentono di ritrovare, con un semplice “clic” volumi e librini (a condizione di inserire tutti i dati ordinatamente in un programma, e ce ne sono moltissimi davvero pregevoli), ma devo ammettere che non rinunceremmo mai, noi Mirtini, al piacere di vivere l’esperienza esplorativa. “Ti ricordi dove è il libro di quell’autore? Ha la copertina verde”, unico indizio, che ci guida, mentre beviamo il thè con deliziosi biscottini, alla ricerca del libro discolo. Con gioia diffusa per il suo ritrovamento e, bisogna riconoscerlo, anche un certo raccapriccio per aver creato un tale disordine, tirandone fuori altri 100!

Tornando all’Almanacco, in una giornata particolarmente fortunata, ho visto che era in vendita on line. Mi sono immediatamente precipitata all’acquisto (mi sono detta: non aspetto domani, lo compro subito, senza neppure accorgermi che era lì da qualche mese!): come tutti coloro che fanno “affari strepitosi” per pochi euro, già pregustavo l’arrivo del mio librino che, solo soletto, chissà come soffriva. Non ho detto nulla a mia Mamma, così da farle una bella sorpresa. Il pacchettino arriva e la osservo mentre lo apre: Serena Foglia, con la collaborazione di Grazia Mirti, aveva preparato un bell’Almanacco. Ogni Segno Zodiacale era stato preparato a quattro mani, con utili e interessanti spunti, che anche oggi, a distanza di 40 anni tondi tondi, sono molto interessanti. Personalmente adoro, di questi librini vintage, alcuni termini, ormai caduti in disuso, e frasi del tipo: “fa del suo meglio per nascondere le marachelle…”, oppure “se si sollevano i veli che ammantano l’immagine dell’amore si rischia di perdere l’amore stesso”.

Decisamente soddisfatta, da novella Miss Marple mi apprestavo a ricevere complimenti e inchini, quando ho visto una espressione strana sul volto di mia Mamma: era raccapriccio puro. Il motivo? Sfogliando il volumetto, mancavano delle pagine. Subito coinvolto anche mio papà, il Dottor Rilegatura che riporta alla vita i librini malridotti. Diagnosi infausta: le pagine dedicate al Segno dei Pesci erano state strappate via, c’era la prova lampante!
La gioia entusiasta del ritrovamento ha lasciato il posto ad un certo sgomento: il suggerimento genitoriale era di contattare il venditore e di restituire il testo zoppetto. Ma non potevo fare una cosa simile: se ne sarebbe tornato, orfanello, chissà dove e, soprattutto avrei perso anche gli altri 11 Segni Zodiacali e le belle descrizioni.
Mumble, mumble, mumble… abbiamo costruito una storia fantasiosa, nella quale il proprietario del libro aveva staccato in modo rozzo e maldestro le pagine pescine. Il motivo era nobile: imparare a memoria la descrizione del Segno, per recitarla alla sua amata.
E così, il libro è rimasto con noi e anzi, gli vogliamo più bene ancora, per il piccolo difettuccio, che però lo rende unico nel suo genere!

Qui di seguito trovate la descrizione del Segno della Bilancia, con una nota investigativa: prendere con le molle le descrizioni sulle coppie zodiacali: forse un tantino lapidarie, ma se ne saprete cogliere il lato positivo, casomai vi accompagnaste amorevolmente ad un/una Bilancia, sappiate che le differenze temprano, perché diventano vere e proprie sfide!

Un pensierino speciale a Serena Foglia, che dal Cielo sorride a tutti noi, mentre con gioia chiacchieriamo di Stelle!

Elisabetta Mirti

La Bilancia, settimo Segno della sequenza zodiacale, corrisponde al segmento che va dal grado 180 al grado 210 del cerchio zodiacale. Quando colloquialmente si dice di essere Bilancia, si intende che si è nati nel periodo in cui il Sole transita in questo segmento, e cioè nel mese solare che va dalle ore 22 e 33’ del 22 settembre alle ore 6 e 46’ del 23 ottobre.

La Bilancia è il secondo Segno equinoziale, essendo il primo l’Ariete in cui cade l’Equinozio di primavera. Il 23 settembre la durata del giorno è uguale a quella della notte, e la forza notturna comincia rapidamente a crescere. Il Sole sale in declinazione verso il Tropico del Capricorno, percorrendo in senso inverso il cammino compiuto nel segmento dell’Ariete.
La Bilancia è dunque un Segno di lunga ascensione e poiché inizia il ciclo autunnale, è un Segno Cardinale come l’Ariete, il Cancro e il Capricorno, Segni in cui cadono l’altro Equinozio e i due Solstizi. Mentre le giornate si abbreviano, la temperatura si fa più fresca, gli ultimi frutti si staccano dagli alberi e il mondo vegetale sembra sostare nel crepuscolo dell’autunno. Trasposto psicologicamente, questo stadio indica il lento attutirsi delle forze dirette all’esterno, e il loro rivolgersi verso l’interiorità.

La Bilancia è, inoltre, il secondo Segno d’Aria della sequenza zodiacale. Nella terna d’Aria, si colloca tra i primaverili Gemelli e l’invernale Acquario. La mobilità, principio che sta a monte di questo Elemento, assume nella Bilancia il significato di possibilismo, adattamento, disponibilità. Diversamente dai Gemelli, la Bilancia tende a ritmi pacati, è disposta ad osservare e ad ascoltare, a soffermarsi e ad indugiare. Il lato formale le sta altrettanto a cuore di quello sostanziale. Nello stesso tempo vi è, però, una certa instabilità. Attratta dalle molteplicità e dalla varietà, stenta a scegliere e, in analogia con il prevalere della forza notturna, preferisce i torni smorzati, le situazioni fluide, le sfumature.

Il Glifo del Segno rappresenta una bilancia con due piatti in parità, a significare, appunto, l’equilibrio e l’equità. Ma poiché l’equilibrio è per sua natura instabile, il glifo più che una realtà esprime una aspirazione. Il simbolo va perciò inteso nel suo aspetto dinamico di tendenza verso l’equilibrio. In alcune raffigurazioni si ritrova una figura umana che tiene in una mano la bilancia e nell’altra un regolo, sottolineando così il concetto del peso e della misura. Il geroglifico della Bilancia è composto da una linea orizzontale sovrastata da una seconda linea che nel centro si inarca in una curva. Ripete, cioè, l’ideogramma dell’uguaglianza (le rette parallele) arricchendolo con la metà di un cerchio che, se fosse intero significherebbe la perfezione ed essendo nel mezzo indica lo sforzo necessario per raggiungerla.

Dal punto di vista mitologico il Segno della Bilancia si collega al mito di Eros e Psiche, che rappresenta emblematicamente il conflitto tra sentimento e ragione. Racconta infatti la leggenda che Psiche, follemente innamorata di Eros, viveva con lui in un luogo senza luce. Ma non resistendo alla tentazione di vedere le sembianze dell’amato, mentre Eros dormiva, accese una lampada, il cui olio versandosi destò Eros che, irato per la disubbidienza di Psiche, l’abbandonò. Psiche, disperata, si mise ad errare in ogni luogo della terra, e nella speranza di ritrovarlo salì persino sulla Torre della Conoscenza. Convinta di non poter riavere la perduta felicità, Psiche stava per gettarsi da un’altra rupe, quando una voce le suggerì di recarsi agli Inferi, dove le essenze contenute nei magici vasi di Persefone le avrebbero permesso di rivedere lo sposo. Scesa nel regno dell’Ombra, Psiche, riuscita a raggiungere i magici vasi, li aveva aperti con fretta eccessiva. I profumi l’avevano stordita addormentandola in un sonno simile alla morte. Allora Eros, mosso a pietà, era ricomparso ed insieme i due amanti erano volati all’Olimpo per celebrare, con il consenso di Giove, le nozze.


Il significato del mito sembra esplicito: se si sollevano i veli che ammantano l’immagine dell’amore si rischia di perdere l’amore stesso. E poiché il Segno della Bilancia sta ad indicare nella sequenza zodiacale il primo stadio della socializzazione, l’incontro dell’individuo con l’altro individuo, la leggenda di Eros e Psiche rappresenta la difficoltà di questo incontro. Il desiderio di conoscenza (la sfera razionale) fatica a compenetrarsi con quello della passione (la sfera dell’istinto). L’equilibrio sta proprio nella misura in cui si riesca ad armonizzare le due sfere, perciò sfugge e riappare in continuazione. In questo senso va letta l’acuta interpretazione che Dane Rudhyar ha dato del Segno della Bilancia: “Ciò che conta non è l’aspetto del simbolo (la bilancia) ma lo scopo a cui serve… i piatti della bilancia non stanno a sottolineare il fattore “equilibrio” – un mezzo per un fine – bensì quello della valutazione, della misura, del giudizio”. Trasposto sul piano psicologico, ciò significa che l’individuo Bilancia, pur essendo mosso dagli ideali della mutualità, della giustizia e della cooperazione, è indeciso sulla strada da scegliere per realizzarli. Formalista e formale, elegante nelle parole come nei gesti, attento alle sfumature, ai mezzitoni, con un innato fastidio per gli eccessi, il Bilancia corre il rischio di naufragare sullo scoglio del dubbio. La sua forza decisionale è in qualche modo impedita dalla propensione a considerare i pregi e difetti di ogni situazione. Rifuggendo gli entusiasmi come le sottovalutazioni, se non ottiene il riconoscimento che gli sembra di meritare sottace i pensieri e le sensazioni che potrebbero alienargli la simpatia del gruppo sociale in cui è inserito. Allo stesso tempo avendo uno spiccato bisogno di esser compreso (la solitudine è per il Bilancia da rifuggire), si aspetta dagli altri un’attenzione più intensa o più esplicita di quella che è disposto a dare.

Il “bisogno di amore”, pur essendo una pulsione primaria, risulta così in qualche modo impedito. Per risolvere questa contraddizione, il Bilancia dovrebbe offrire e offrirsi, desiderare più che compiacersi di essere desiderato. Per altri versi dovrebbe imparare a dire di no, ad esprimere con maggiore forza la sua volontà che risulta sovente esitante e imprecisa. Per tenersi in equilibrio, o per raggiungerlo, il Bilancia tende inoltre ad evitare gli eccessi, le posizioni tutte bianche o tutte nere. Usa perciò il compromesso, il patteggiamento privato o pubblico che gli permette di non urtare il suo prossimo. Piuttosto che impegnarsi nella scelta tra due soluzioni, preferisce astenersi. Attratto dalla bellezza sia in senso estetico che in senso morale, tende a seguire le opinioni di chi gli sembra raffinato, colto, alla moda. Alle volte può diventare uno snob che privilegia lo status sociale. E’ però anche assetato di equità: l’ingiustizia lo colpisce nel profondo. Non dimentica le offese, o quelle che egli crede tali. In questo senso si può comprendere l’incidenza di Venere, Pianeta che presiede il Segno e che, secondo la tradizione astrologica, ha la massima affinità con il Segno stesso. A differenza della Venere signora del Toro (Segno in cui il Pianeta ha il suo Domicilio notturno e in cui rappresenta la fecondità), la Venere della Bilancia è Afrodite. Indica simbolicamente l’amore, la bellezza, l’ispirazione, l’armonia, l’arte. Introduce dunque il principio della mediazione, la misura, l’attenuazione dei conflitti. Sottolinea l’aspirazione estetica, il garbo, il sentimento, la grazia, propensioni proprie alla tipologia del Segno.

La donna Bilancia. E’ ancor più portata del tipo maschile a perseguire la moderazione. La sua forza e la sua debolezza stanno nel lato sentimentale, che è però meno istintivo e meno fragile di quello della iper-femminile nativa del Cancro. Oculata, a volte calcolatrice, la Bilancia propende per le scelte estetiche e formali. Disponibile allo scambio interpersonale, si sente attratta da tutta la gamma dei rapporti: dall’amore all’affetto, alla simpatia. Può essere una mondana che tesse con abilità le sue trame per ricavarne successo, o può dedicarsi alla famiglia e all’amato con cui condivide opinioni e pensieri. L’amore in tutte le sue forme, frivolo, romantico o appassionato ha nella sua vita molta importanza. Il sentimento la induce tuttavia ad idealizzare le persone che incontra e quelle con cui vive. Le capita così a volte di scontrarsi con una realtà diversa da quella che aveva immaginato, nel qual caso la delusione può essere cocente ma raramente definitiva. Capace di recupero più di quanto lei stessa suppone, rinasce dalle ceneri pronta a ricominciare. Il suo punto debole è il timore, a volte il rifiuto, di assumere le responsabilità che le appaiono come un peso. Preferisce appoggiarsi a chi le sta vicino, demandando le decisioni impegnative. Nello stesso tempo ha però bisogno di autonomia: l’invadenza la infastidisce, e non tollera l’imposizione. Rispetta l’autorità purché sia legalitaria e non la prevarichi. E’ generalmente una donna elegante che sa scegliere con gusto vestiti, gusti, colori. La volgarità la offende più di ogni cosa. Se per sostenere le sue idee si vede costretta a litigare, preferisce rinunciare, restando però in cuor suo convinta di essere dalla parte della ragione. La sua fragilità è spesso apparente. La sua forza sta in un’accorta diplomazia. Tendenzialmente conservatrice è allo stesso tempo curiosa della novità, degli estri della moda. Il suo maggior rischio sta nel narcisismo, nella vanità, nel desiderio di piacere.

Il bambino Bilancia. Roseo, tendenzialmente longilineo, ben formato, il neonato Bilancia è sovente il più proporzionato, grazioso bambino che si possa immaginare. Fin dalla prima infanzia il piccolo Bilancia suscita elogi e ammirazione. I genitori sono infatti portati ad inorgoglirsi della grazia con cui muove i primi passi, della purezza del suo profilo, della morbidezza dei suoi riccioli. Sottolineando l’aspetto estetico essi tendono a rafforzare la vanità del bambino, vanità che, essendo un fattore primario del suo carattere, andrebbe semmai ridimensionata.
Il piccolo Bilancia è del resto un bambino tranquillo che evita i giochi violenti, lo strafare come il rinchiudersi in ostinati mutismi. Non è litigioso, nemmeno goloso, non è sfrontato ma nemmeno musone. A volte è bugiardo. Ma lo è perché, detestando di essere sgridato, fa del suo meglio per nascondere le marachelle, oppure perché, amando gli elogi, cerca di procurarseli anche quando non li merita.
Sarebbe opportuno non drammatizzare le sue menzogne, soprattutto non dargli la sensazione di sfiducia, sensazione che potrebbe alimentare quel senso di inferiorità, in lui latente e sempre pronto ad ingrandire. Bisognerebbe inoltre modificare l’educazione a seconda del sesso del giovane Bilancia. La femmina, pur essendo in genere più socievole del maschio, stenta a legare con i coetanei. Si tratta, tuttavia, di una difficoltà iniziale che, una volta rotto il ghiaccio, lascia il posto alla scioltezza. La comprensione e l’aiuto dei genitori possono essere in questo senso determinanti. Possono, cioè, ovviare le romantiche esaltazioni dell’adolescenza. Al maschio bisognerebbe invece insegnare, se non ad attaccar briga, ad essere più aggressivo, ad affrontare i rischi, a non temere la prepotenza dei compagni. Il suo aspetto e il suo carattere accomodante possono indurlo a sottovalutarsi. Altro punto delicato del carattere Bilancia è una spiccata propensione al dubbio, che nell’infanzia può manifestarsi come pigrizia. Fare una cosa piuttosto che un’altra, giocare con uno piuttosto che con un altro giocattolo, porta a volte i piccoli Bilancia a non saper scegliere, dunque ad annoiarsi.
Quando si nota che il bambino non sa risolversi, si dovrebbe fare in modo di interessarlo, di attenuare la sua indecisione. Si dovrebbe insomma insegnargli che scegliere non significa privarsi di un oggetto (o di un divertimento) a scapito di un altro, e che nulla eguaglia il piacere di scoprire le proprie preferenze. Infine, poiché i piccoli Bilancia sono tendenzialmente portati ad apprezzare tutte le forme di arte, si dovrebbe coltivare questa tendenza, magari mettendo sul giradischi un nastro di musica classica, che potrebbe anche rivelarsi uno straordinario veicolo di armonia psicosomatica.

La Bilancia e gli altri Segni Zodiacali
Bilancia – Ariete: benché i due Segni siano opposti di 180 gradi nel cerchio zodiacale, l’incontro tra i due nativi può risultare complementare. L’attivismo arietino compensa l’indecisione della Bilancia, sicché dal punto di vista pratico la coppia sovente regge. Meno positiva invece l’intesa dal punto di vista affettivo, perché il Bilancia, più raffinato, non condivide l’intensa ma spesso brusca focosità del partner.

Bilancia – Toro: pur essendo retti da Venere, i due Segni sono tanto differenti quanto lo è la primavera dall’autunno. Buon mangiatore, sanamente sensuale, il nativo del Toro si cura più della sostanza che dell’apparenza. Tende inoltre alla parsimonia. Il Bilancia, invece, è un formalista che in nome dell’estetica si esprime con misura. I punti di conflitto, pur essendo più d’uno, non intaccano tuttavia la durata del rapporto perché entrambi cercano la sicurezza affettiva.

Bilancia – Gemelli: tra i nativi di questi due Segni d’Aria l’accordo è sovente positivo. Purché l’incontro non avvenga tra un Bilancia introverso e un Gemelli brontolone, la socievolezza, il garbo, l’ironia sono il terreno su cui l’intesa nasce ma non sempre dura. Entrambi si stancano infatti della ripetitività delle situazioni, e sono tendenzialmente infedeli. L’amicizia armoniosa è sovente la miglior soluzione.

Bilancia – Cancro: il sensibile ma spesso lunatico nativo Cancro non ha molto in comune con il raffinato ma più freddo Bilancia. L’amorevole, avvolgente dedizione cancerina viene sovente vissuta dal Bilancia con una più o meno velata irritazione. Nella maggioranza dei casi la coppia risulta male assortita, soprattutto per questioni di gelosia che i Bilancia detestano e i Cancro difficilmente riescono a superare.

Bilancia – Leone: l’estroversione del Leone è spesso per il Bilancia un invito e una sollecitazione. L’incontro risulta congeniale, soprattutto se tra i due si stabilisce un rapporto di emulazione. Purché il Leone non ecceda nel suo lato patriarcale, il rapporto tende a reggere nel tempo con reciproca soddisfazione, anche sessuale.

Bilancia – Vergine: i nativi della Vergine analitici, talvolta pignoli, annoiano i Bilancia che vorrebbero essere compresi senza tante discussioni. I due hanno invece in comune la riservatezza e una disponibilità affettiva che evita e spesso esecra le travolgenti passioni. Sono portati dunque a intendersi a livello amichevole e a durare nel tempo in nome della comune propensione per l’ordine, la giustizia, l’armonia.

Bilancia – Bilancia: anche in questo caso, come in tutti quelli tra i nati dello stesso Segno, l’affinità è il punto di maggiore intesa. Per quanto riguarda i Bilancia l’unione risulta sovente positiva. Desiderando entrambi equilibrio e misura, i litigi e gli scontri sono rari. Il punto di rottura sta nell’infedeltà e in quell’indecisione che può difficoltizzare la soluzione degli impegni pratici e quotidiani.

Bilancia – Scorpione: tra i nativi dello Scorpione, individualisti, anticonformisti, spesso diseguali nell’umore e i nativi della Bilancia che aspirano a mediare slanci ed emozioni, l’intesa risulta spesso difficile e raramente duratura. Funziona invece l’incontro occasionale o l’avventura, specie se l’insistenza scorpionica ha provvisoriamente la meglio sulla prudenza cautela bilancina.

Bilancia – Sagittario: il tiepido fuoco del Sagittario si addice all’autunnale misura della Bilancia. L’incontro tende ad essere complementare. Molti i gusti in comune, tra cui un esplicito interesse per il prossimo loro che li porta a condividere gli altrui problemi. Piuttosto comprensivi, entrambi si sforzano di risolvere i conflitti in modo pacato. Punto di rottura: la possibile superficialità nell’affrontare i problemi.

Bilancia – Capricorno: tenace, austero, conformista, controllato il Capricorno non è il partner più congeniale per il Bilancia, che difficilmente rinuncia al rapporto interpersonale. L’incontro stenta dunque a concretizzarsi. Anche dove la comune ambizione funzioni da coagulante, raramente essa basta per cementare una coppia tanto diversa anche nell’approccio sentimentale.

Bilancia – Acquario: tra i nativi dei due Segni tende a stabilirsi un rapporto positivo a livello ideale, che però raramente si esplica a quello quotidiano. L’anticonformismo, l’originalità, la proiezione verso il futuro, negli Acquario marcati, non si accordano con la disponibile diplomazia della Bilancia, che tendono ad evitare le situazioni di rottura. Ciò nonostante, il rapporto spesso dura in quanto esente da sconvolgenti pulsioni passionali.
Bilancia – Pesci: l’incontro inizia sotto il segno di una romantica attrazione. Al colpo di fulmine segue però spesso la delusione. Entrambi si credono altruisti e alla verifica ognuno scopre che l’altro non cede di un palmo dalle proprie convinzioni. Ne risulta un tacito risentimento che a volte esplode in repentine crisi, a volte crea una lenta erosione. Punto di forza della coppia resta il sesso, vissuto in modo complementare.

Se amate un Bilancia. Se volete che si innamori siate gentili, educate, formali. Vestitevi con gusto, evitate il vistoso, il troppo carico, lo sciatto, l’eccentrico, l’eccessivo. Seguitelo nei suoi problemi, nel suo lavoro, nella vita sociale. Cercate di stargli accanto. Con fermezza e discrezione. Se vi resiste forzate un po’ la mano: anticipate le decisioni che stenta a prendere, proponetegli le possibili soluzioni. Ma guardatevi dal metterlo in concorrenza con dei rivali, di suscitare la sua gelosia. Il vostro Bilancia potrebbe lasciarvi perdere. In ogni caso, offritegli la scappatoia del compromesso. Non giudicatelo: le sue qualità migliori stanno nelle sfumature.

Se amate una Bilancia. Siate galanti, amorevoli, romantici, generosi. Lei apprezza i doni costosi ma anche quelli semplici, purché abbiano un tocco insolito e garbato, un significato che alluda al ricordo o all’intesa. Non siate in nessun momento e per nessuna ragione volgari o grossolani. Ricordate che la giustizia sta in cima ai suoi desideri e ai suoi pensieri. Cercate di non imporle soluzioni sbrigative. Lasciatele il tempo e non ironizzate sui dubbi che vi esprime. Se saprete trattarla con delicatezza e con misura, sarà una compagna ben più solidale di quanto di primo acchito appare.

Se il vostro capo è un Bilancia. Principale cura del capo Bilancia è quella di evitare che i problemi sorgano. Cerca perciò di sdrammatizzare e di stare alla larga dai dipendenti che glieli causano. Non gli è facile prendere decisioni nette, tuttavia raramente riconsidera le ragioni che lo hanno spinto in una direzione piuttosto che in un’altra. Disposto ad ascoltare un po’ tutti, gli occorre del tempo per rendersi conto quale è il consiglio futile o quello saggio. Anche se il vostro è quello giusto, non aspettatevi la sua riconoscenza. Nonostante il fair-play, il capo Bilancia è un egocentrico poco disposto a dar spazio agli altri. Se dovete fargli delle rimostranze, guardatevi dall’alzare la voce o indulgere al pianto. Il Bilancia detesta le scene madri, soprattutto quelle degli altri.

Serena Foglia, Almanacco 1984, Oscar Mondadori