Il Firmamento personale!
Miei cari Amici,
devo confidarvi (anche se credo che sia evidente!) che sono una nostalgica. Sarà per la mia Luna Pesci, che suscita in me commozione (Elisabetta dice sempre che “ho le lacrime in tasca”) nel ripensare a quando ho iniziato a studiare Astrologia. Il mio primo e indimenticabile maestro fu Federico Capone: se riportiamo le lancette dell’orologio indietro nel tempo, ecco che ritroviamo un gruppo di studiosi di Astrologia – quello di cui facevo parte – che non aveva a disposizione il computer, programmi sofisticati per calcolare le Carte del Cielo, e neppure la posta elettronica e il Web, che oggi ci consentono di navigare in pochi secondi da una parte all’altra del Mondo.
Eppure, credetemi, l’entusiasmo e la soddisfazione nel reperire un dato di nascita imbucando una letterina affrancata e attendendo a volte decine di giorni, per una risposta, oppure ricevere il volume delle Effemeridi, ordinate negli Stati Uniti con acquisti di gruppo per ridurre le spese postali astronomiche, restano un ricordo indelebile.
Oggi tutto è a disposizione, per noi Astrologi: Effemeridi gratuite, programmi che calcolano la Carta del Cielo in pochi secondi, e ancora testi che in un solo giorno, o poche ore, ci vengono recapitati da tutto il mondo. Eppure, la sensazione di aver scoperto un tesoro, imparando a calcolare l’Ascendente a mano, è rimasta intatta.
Mi addolora, a volte, vedere come le nuove generazioni, in tutti i settori della vita, accantonino con disinvoltura il passato, nutrendo l’ingenua convinzione che ‘vecchio’ sia sinonimo di ‘inutile’. E’ grazie allo studio paziente e meticoloso di Astrologi, oggi ormai dimenticati, se possiamo imparare ad interpretare la Carta del Cielo, e le diverse tecniche interpretative.
Per questo motivo, e chi segue i miei insegnamenti lo sa bene, amo affiancare, durante i nostri incontri e nella preparazione dei testi, contenuti moderni ad altri che io definisco “vintage”.
E’ bello vedere come una interpretazione sia il risultato della ricerca sul campo, e leggere i contributi di autori del passato è essenziale per capire, conoscere, approfondire.
Oggi il mio pensiero va a Federico Capone, studioso e uomo generoso, che non aveva lauree e titoli altolocati (fatto che dimostra, al contrario di quanto sostengono alcuni, che senza laurea non si possa studiare Astrologia) ma ha fatto un lavoro impagabile nella diffusione dell’Astrologia negli anni ’70, in un territorio, quello italiano, che era completamente a digiuno di testi di studio, Effemeridi e insegnanti.
Devo dirvi che come insegnante era veramente originale: curava delle pubblicazioni inserendo Aforismi, piccole Effemeridi portatili, e organizzò la prima scuola di Astrologia per corrispondenza, Astrum, in cui ebbi l’onore di essere promossa docente. L’organizzazione era un po’, consentitemi di dirlo, rustica, ma non potete immaginare quante nozioni ho imparato da questo maestro che io definivo “burbero benefico”, che con grande generosità metteva a disposizione tutto ciò che aveva: libri dritti, un po’ storti, prontuari cui mancavano delle pagine, piccoli pasticcetti che erano ampiamente compensati dalla sua grande disponibilità e dall’incoraggiamento che sapeva dare: “Interpretate, interpretate, interpretate”.
Gli ho sempre voluto bene; Federico era un vero pioniere, che organizzava Corsi di Astrologia coinvolgendo i suoi allievi in imprese non sempre riuscitissime, ma utili per crescere e maturare opinioni, anche diverse, ma nel rispetto reciproco.
Desidero portare alla vostra attenzione un suo bel libro, che vedete qui nella prima edizione e una successiva, decisamente più elegante, intitolato "Piccolo Manuale di Astrologia", pubblicato nel 1977, per l’esattezza al Solstizio d’Inverno del 1977. 200 esemplari, copertina verde “pintun” (in piemontese, è il colore dei bottiglioni del vino”). Il testo iniziava con una Premessa dell’autore e un suo commento sul Libero Arbitrio. Ve la riporto, perché amo pensare che, se l’Astrologia ha bussato alla vostra porta, c’è un motivo. Lasciate che entri nella vostra Vita, amatela e trattatela con riguardo. Se lo farete, resterà sempre con Voi, amica preziosa e compagna di Viaggio straordinaria!
L'autunno porta con sè l'inizio di tanti e diversi Corsi di Astrologia: amo sempre pensare che scuole e interpretazioni diverse portino alla medesima Carta del Cielo, e questo scritto di Federico vuole essere il mio augurio speciale a tutti gli studenti e studiosi di Stelle di ieri, oggi e domani ma anche agli insegnanti, che con amore e dedizione trasmettono amore per il Cielo, del quale ciascuno di noi è proprietario, attraverso la sua Carta del Cielo, di un unico e irripetibile spicchio!
Un abbraccio caro Federico, grazie per tutto quello che hai fatto, realizzato, scritto. Hai voluto così fortemente che l'Astrologia avesse un suo posto nel mondo italiano e ci sei riuscito, e sorrido pensando che, se oggi fossi qui con noi, diresti: "Grazia, non importa che ci sia il computer, per nostra sicurezza proseguiamo a redigere le Carte del Cielo a mano. Iniziamo da una persona nata in Antartide, così affrontiamo subito un caso difficile!!!!"
Grazia
P.S. il foglietto stropicciato con le operazioni matematiche era dentro il volume delle Effemeridi. Quando l'ho aperto è spuntato e sembrava dirmi: "Eccomi, ti ricordi ancora di me?" Mi ricordo, mi ricordo.....
“Ho sempre pensato, dall’inizio dei Corsi didattici, di dare agli allievi qualcosa di più degli appunti volanti ciclostilati. Ecco, dunque, un “piccolo manuale” che non ha altra pretesa se non quella di ricordare le principali ed elementari nozioni, dettate o spiegate alla lavagna durante le lezioni.
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Il problema del libero arbitrio e del determinismo è vecchio quanto il pensiero stesso. Dalle prime e più elementari riflessioni della mente umana, fino alle più complicate teorie filosofico – scientifiche, l’uomo ha avvertito il valore di questo problema, che è in fondo uno dei più importanti della sua stessa esistenza, della sua stessa intelligenza.
L’insieme dei fenomeni che costituiscono la realtà dell’uomo, fenomeni “naturali” esterni o interni all’uomo, hanno “condizionato” e condizionano il pensiero ed il comportamento umano in misura più o meno rilevante, da soggetto a soggetto; ma questo “condizionamento” che l’uomo avverte è spesso in contrasto con le aspirate sue realizzazioni; in contrasto, almeno apparente, con il senso di giustizia, di giustizia equitativa, che l’uomo ha di sé e del suo prossimo, della società in cui vive, del mondo naturale in cui è inserito. Così, da un lato, l’uomo avverte di “non poter” fare più di quanto le condizioni, le circostanze, la volontà altrui gli permettono di fare, e dall’altro, l’uomo si sente libero di decidere, di fare, di realizzare, come se nulla lo condizionasse.
L’Astrologia afferma la concordanza dell’uomo, del microcosmo col macrocosmo e cioè col moto degli astri negli immensi spazi dello Zodiaco. E poiché, in modo tutto particolare, al momento della nascita ogni uomo presenta una conformità con gli astri nella loro costellazione, si può parlare della costellazione o Tema di un uomo, a differenza di quella di un altro uomo. Questa costellazione è stata definita da Paracelso come il firmamento personale. Il firmamento è quindi il volto dell’uomo, del Microcosmo con il Macrocosmo in un istante determinato.
Un’antica definizione del Destino come calice che dobbiamo vuotare deriva da un mezzo di predizione d’altri tempi: i Babilonesi riconoscevano nella disposizione delle gocce dell’olio versate sull’acqua l’avvenire di un uomo. Con la parola “calice” viene quindi designato all’incirca quello che abbiamo chiamato Firmamento. “Bevo il mio calice” vale quanto dire “attuo il mio Firmamento”.
L’Astrologia, secondo l’interpretazione di Hans Kunkel, filosofo tedesco dell’Ottocento, constata un parallelismo tra i moti dell’animo e il destino degli uomini. E quando questo parallelismo venga accertato nel numero maggiore di casi, il quesito di tale relazione viene affermato. I casi di fulmini senza tuono e di tuoni senza fulmini sono pure osservati, ma la coincidenza del fulmine col tuono, che avviene nella maggioranza dei casi, ci fornisce una chiara relazione tra i due fenomeni.
Non sempre così la nostra mente trova coincidenza tra il corso degli Astri e il corso del Destino; la difficoltà di tale deduzione sembra che sia in termini diversi dell’equazione; da una parte la nostra psiche, dall’altra i corpi stellari interamente condizionati al tempo e allo spazio.
L’istinto dell’Io personale teme con pieno diritto che nell’Astrologia l’Io personale si polverizzi. Soltanto quando la tendenza a perseverare nel proprio Io è eliminata in modo che ogni indagine sia spoglia di egoismo, una reale dimostrazione può essere fatta in modo sperimentale.
Fino a che la tendenza egocentrica è dominante non sarà facile a persuadere sul rapporto tra Astri e Destino.
Questo “determinismo” che si presenta in modo così inequivocabile nell’Astrologia, è la ragione per cui molti negano, per timore, la possibilità dell’Astrologia. Fino a che si considera il Destino come qualcosa di estraneo, e gli Astri come qualcosa che può e deve essere superato, è spiegato come il Fato inevitabile degli Astri venga sentito come insostenibile e contrario alla Vita. E’ la nostra propria volontà vitale che ci fa apparire le strade della vita in modo strano, inconsueto, inevitabile, senza costrizione di una potenza superiore, ma che ci fa sentire pienamente liberi sia nei sentimenti, sia nelle responsabilità. Paracelso ha messo frequentemente in rilievo questa libertà interiore. Egli dice “Non è già il “Saturno” sopra di noi quello che ci tormenta, ma il “Saturno” in noi.”
Una medesima cosa – la vita umana, vista da una parte è libera, vista dall’altra è schiava. Così come un vaso che, visto dall’interno, è concavo, e visto dall’esterno è convesso.
E’ certo che nelle leggi del Cosmo, secondo le quali i Pianeti si muovono, sono scritte le Leggi della nostra vita. Non sono leggi, però, che ci dominano per renderci schiavi, bensì noi stessi siamo quelle leggi. Obbedendo ad esse, obbediamo a noi stessi.
Nelle Carte del cielo noi possiamo decifrare qualcosa delle leggi della nostra vita, ma in esse non operano forze estranee, bensì la nostra stessa forza.
Nelle Stelle noi riconosciamo dall’esterno quelle Leggi, che potremmo avvertire nel nostro interno se sapessimo ascoltare.
L’uomo è quindi ben lontano dall’essere uno schiavo delle Stelle. Egli è, al contrario, libero quanto le Stelle. Egli è libero di fronte alle Stelle come pressappoco di fronte alla immagine riflessa nello specchio, nel quale vede disegnati i suoi movimenti.
L’Astrologia utilitaria dona un aiuto alla ricerca di un po’ di equilibrio, dando la rassegnazione negli eventi negativi e/o la fiducia nell’attesa di eventi positivi.
Astrologia significa possibilità della conoscenza e di comprendere noi stessi. Questa conoscenza non potrà mai avere il fine di determinare la nostra condotta, ma soltanto quello di darci l’assoluta sicurezza dell’essere, rendendoci in tal modo idonei non ad eludere ma a vivere coscientemente il nostro Destino.
L’Astrologia influisce sul nostro modo di pensare e quindi sulla formazione della nostra vita; influisce sulla volontà, in quanto dà all’uomo una base su cui poggiare i piedi.
Ma il Destino già compiuto nel passato è visto con chiarezza da colui che si è liberato dal complesso egoistico del presente e ciò aiuta l’uomo ad acquistare conoscenza e coscienza di quel proprio Io vivente nel Destino già attuatosi.
Il lavoro astrologico è anche una specie di psicoterapia applicata all’uomo sano. Certamente l’Astrologo può penetrare più o meno, col pensiero, nell’Oroscopo di un altro, ma la vera conoscenza del corrispondente Firmamento non può attuarsi che in colui che si trova in quel Firmamento. Compito dell’Astrologo è quindi di assisterlo.
L’Astrologia pratica, quale scienza esoterica, è riconosciuta più affine al “sacerdozio” che a qualcosa di scienza applicata. Se L’Astrologia rende possibile la rappresentazione del proprio Io e del suo Destino, libera dall’inquietudine della lotta per la vita, essa insegna allora anche la via per raggiungere una sommità dalla quale vedremo di più e dalla quale potremo gettare uno sguardo su quel tutto, di cui noi siamo una parte.
Concludo con poche parole e cioè con la speranza che elette menti, scevre da pregiudizi, si interessino in maggior numero a questa antica scienza astrologica, per portarla, come un tempo, a livelli accademici.”
Federico Capone