Storia di un Violino celestiale!

Miei cari Amici delle Stelle,
un paio di settimane fa ho letto una storia molto tenera, che ha per protagonista un violino che, dopo varie vicissitudini e momenti difficili, ha ritrovato il suo antico splendore e quel riscatto che da tanto, troppo tempo, attendeva!

Sì, è proprio di un violino, il meraviglioso strumento musicale, che nella fattispecie, aveva avuto un triste epilogo: buttato malamente nei rifiuti, con parti interne mancanti, era malridotto.
Con Elisabetta, ogni volta che parliamo di questo Violino, pensiamo, dopo esserci commosse con fazzolettino di circostanza per raccogliere qualche lacrima, che è proprio vero che quando tutto sembra perduto, può avvenire l’impossibile.

Per noi, che in fondo siamo due romanticone, la storia di Violino è andata pressappoco così:
Violino faceva parte di una famiglia di musicisti che, fin da piccolo, gli ha insegnato l’importanza dell’essere sempre garbato e cordiale. Da piccolo vedeva Mamma e Papà suonare felicemente con altri strumenti musicali, e pensava con gioia a quando sarebbe toccato a lui. Che bello sentire gli applausi nelle serate in cui, con sua cugina Viola e zio Pianoforte, riempivano l’aria di note che sembravano toccare il Cielo con un dito. Bei tempi, che nostalgia!
Violino aveva svolto con grande cura e dedizione il suo lavoro, ma non era bastato: nel momento della vecchiaia, si ritrovava solo, stanco e anche svestito, pronto per l’atto finale, il camioncino della raccolta rifiuti lo avrebbe prelevato e portato via con sé.
Solo soletto, Violino pensava a quando, da piccolo, nonno Violoncello gli raccontava, con un luccichio negli occhi che sembrava di vederlo ancora oggi, che i violini diventano importanti e di valore, con il trascorrere del tempo. E che, se si fosse impegnato e avesse fatto del suo meglio, avrebbe vissuto con tutti gli altri strumenti musicali, e accudito con amore, da mani gentili e delicate. “Vedrai Violino, sarai felice.”

Non era vero nulla, perché Violino era stato preciso, accordato, paziente con chi non sempre sapeva tirare fuori da lui la melodia perfetta (dandogli la colpa, ingiustamente), ma il fatto che si trovasse in un luogo sporco e oscuro, dimostrava che “lui non aveva fatto abbastanza”.
Cosa poteva fare il nostro Violino? Nulla.
Avrebbe potuto chiamare qualcuno, attirando l’attenzione con qualche suono, ma non aveva neppure più le corde, e sempre più disperato, cercava di fare amicizia con gli altri ospiti del cassonetto, che però non si intendevano di musica e chiacchieravano tra loro.

Poi, all’improvviso, zac!
Un giorno, Violino sente che qualcuno lo sta sollevando, pensa che la morte sia vicina, perché due mani lo stringono forte. Terrorizzato, alza gli occhietti e vede un signore, che parla ad alta voce, ma l’agitazione è tale da non riuscire a capire neanche una parola.
“Ciao Violino”.
“Ciao, e tu chi sei?”
“Mi chiamo Matteo e sono qui con mia figlia. Ma cosa ci fai qui, nella spazzatura?”
“Non lo so, mi sono ritrovato qui, perché nessuno mi vuole…”
“Non piangere Violino, vedrai che tutto si sistema. Vorresti venire a casa con noi?”
“Sono vecchio e inutile, cosa ve ne fate di uno come me?”
“Sai Violino, io sono un maestro di Musica, e a casa posso curarti e rimetterti in sesto. Vuoi pensarci e ripasso domani?”
“No, no, vengo subito. Sono pronto!”

E così Violino, forse per disperazione, forse perché la sua buona Stella quel giorno davvero gli sorrideva, andò a casa del Maestro di Musica. Che, anche se per modestia non glielo aveva detto, è anche direttore dell’ Accademia Ars Nova di Trieste.
La convalescenza fu lunga, Violino aveva diverse fratture, perché era stato davvero maltrattato.

Il nuovo Papà adottivo, Matteo, fece una prima diagnosi, che ha raccontato:
“C'era un’etichetta su cui era scritto 'restaurato nel 1935', dunque ho pensato che potesse essere stato costruito nell’Ottocento. Lo stile della tastiera sia di fine Settecento e che è stato usato tantissimo. Ha un suono stupendo, come quello di uno strumento da 50 o 60 mila euro. Ha il suono di un Guarnieri, celestiale».
Violino come per incanto, aveva trovato una nuova Famiglia, e proprio nei giorni scorsi Papà Matteo lo ha portato con sé, per suonare in pubblico.

Era emozionato Violino, che è stato presentato a tutti con un nome d’arte, «Antico violino ritrovato», e temeva di fare brutta figura. Papà Matteo lo ha rassicurato: “Stai tranquillo Violino, ci sono io, gli altri strumenti, la tua Famiglia che ti vuole bene. Devi esserci stasera, perché la tua storia è di tante persone, abbandonate al loro destino o dimenticate, e tu, con il tuo bel vestito nuovo e la musica che puoi creare, potrai dare voce a chi non ce l’ha e ricordare a tutti che un gesto di gentilezza sa toccare le corde del nostro Violino dell’anima.!
E così, il nostro Violino ha suonato, benvoluto, amato, e ne hanno dato notizia molti giornali. Trovate qui di seguito uno degli articoli dedicati al nostro amico Violino. Per noi due è stata una fiaba da raccontarci e da tenere nel cassetto delle Stelle, per inviarla a chi non passa un momento facile, o si sente Invisibile, agli occhi del mondo.
Violino è felice, e noi con lui!
Grazia ed Elisabetta Mirti


Articolo sul Violino con foto prima del soggiorno curativo:
https://www.rtl.it/.../incredibile-ritrovamento-tra-i.../