Luna & Agricoltura

Gli effetti della Luna nei confronti dell’agricoltura sono i primi verificabili da parte dell’uomo primitivo che si dedica all’allevamento ed alla coltivazione dei cereali.
Esiste un momento adatto per ogni opera agricola, osservano gli autori nell’antichità. Virgilio e Varrone trattano diffusamente, nella loro opera, dell’influenza della Luna sulla vegetazione. La mietitura e il taglio dei boschi sarebbero da eseguire sempre in fase Calante, preferibilmente quando la Luna è proprio scarsamente osservabile.

Secondo Virgilio, il nono giorno della Luna Nuova favorirebbe la fuga degli schiavi (analogia con il Sagittario?) e sarebbe negativo per i ladri. Secondo lui, il settimo giorno è il più propizio. Certe dottrine, codificate da autori come Plinio, Columella e Palladio, sono ancora valide ai nostri giorni; secondo un testo cinquecentesco italiano la Luna, stagione per stagione, ha la virtù di ammorbidire, dar frutti, maturarli e conservarli. Un testo francese del secolo successivo consiglia di piantare gli alberi quando la Luna si congiunge a Saturno e soprattutto quando si trova in Segni di Terra. Meglio potare quando la Luna è in Acquario e ha il favore di Venere e Giove.
La raccolta dei frutti è più propizia con il tempo sereno e la Luna Calante. E’ ancora il romano Palladio che insegna: ‘Occorre sempre seminare con la Luna Crescente e tagliare o raccogliere con la Luna Calante’.

E’ Grimm, il raccoglitore di fiabe e d’usi e costumi, ad indicare per primo la regola secondo la quale ciò che cresce sulla terra (insalata) deve essere seminato a Luna Crescente, mentre ciò che cresce sotto la terra (tuberi) deve essere seminato a Luna Calante.
Altre regole popolari affermano che chi vuole aglio grosso e rotondo deve piantarlo quando la Luna è rotonda; chi vuole grano duro, quando la Luna è dura, cioè Crescente; grano tenero quando la Luna è tenera, cioè Calante. I semi vecchi vanno seminati con la Luna Vecchia; i semi nuovi con la Luna Nuova. Di due tronchi di legno, uno tagliato con Luna Crescente, l’altro con Luna Calante, il primo sarà molto più precario, umido e incline a deteriorarsi. Si usava inoltre tagliare querce, pioppi e alberi resinosi con la Luna Piena. Molte usanze riguardano potatura e innesto e spesso sono discordanti tra un luogo e l’altro. Con Luna Calante o Nuova si procede alla mietitura ed al raccolto del granoturco, alla potatura delle viti e degli altri alberi da frutto; si recidono i salici; si raccoglie la frutta da conservare (vedi passato di pomodoro e confetture casalinghe); gli ortaggi da mettere sott’aceto; si taglia il fieno. Fanno eccezione le castagne e la vendemmia. Osserva Plutarco: ‘La cipolla germina e rinverdisce secondo il declinare della Luna: inaridisce, invece, quando la Luna inizia a decrescere’. Si comporta, quindi, in modo differente.

Il maiale va ucciso con la Luna Nuova; le uova di gallina o di altri volatili si mettono alla cova in tempo per farli schiudere con la Luna Crescente. I conigli vanno accoppiati in modo che partoriscano con la stessa Luna. Il pericolo consisterebbe nella putrefazione della carne e nel mancato schiudersi delle uova.
Il vischio, pianta sacra dei Galli, era colto nel sesto giorno della Luna, all’inizio del mese, dell’anno e del secolo, che a quell’epoca durava 30 anni, secondo Plinio. Il quadrifoglio doveva essere raccolto di notte e con la Luna Nuova. Il muschio raccolto di notte e con la Luna Nuova. Il muschio raccolto con la Luna Piena tra le 23 e le 24, all’ombra di un frassino, presso un ruscello, al terzo verso del cuculo, veniva usato come antidoto per cacciare il diavolo. I fuochi di San Giovanni (24 giugno) vogliono essere di aiuto al Sole nella seconda parte del suo corso, decrescente da giugno a dicembre. Per finire, la Luna ‘mangerebbe’ i vecchi edifici e le pietre antiche. Il chiaro di Luna preferirebbe la solitudine e le rovine…