Il mio regalo più bello!

Miei cari Amici delle Stelle,
oggi desidero raccontarvi quale è stato il più bel regalo di Natale che ho ricevuto. E' arrivato in anticipo, e mi ha commossa, perché lo aspettavo da tanto tempo e nonostante non avessi mai perso le speranze, credendo con fiducia nelle mie amate Stelle, mi sentivo un pochino 'dimenticata' da Babbo Natale!
Dovete sapere che una delle mie più grandi soddisfazioni, da insegnante di Astrologia, è stata quella di aver avuto l'accesso, tanti anni fa, nella scuola pubblica. A Torino l'Istituto Industriale Avogadro per molti anni ci consentì di organizzare i Corsi di Astrologia, fatto che ancora oggi mi inorgoglisce. Un piccolo riconoscimento alla nostra amata materia, che ci portava nelle aule della scuola pubblica! In quegli anni frequentava i miei corsi Beppe, giovane simpatico e di bell'aspetto, sempre allegro e ottimista. E' sempre stato il suo tratto dominante, e mi piaceva molto quando con il suo bel sorriso faceva capolino in leggero ritardo, perché abitava fuori Torino, dicendo: Ciao Grazia, eccomi!
Siamo sempre rimasti in contatto, i miei allievi sanno che anche se frequentano altre scuole di Astrologia, o restano simpatizzanti ma non studenti, io voglio bene loro lo stesso. Da insegnante, nella scuola di Stato, ho sempre avuto una regola: gli allievi sono molti e sono per me figli (a volte li sgrido, ma sanno che è a fin di bene!) che possono andare lontano, ma sanno di poter contare su di me, o su un mio parere, se lo desiderano. Quando mi telefonano sanno che io ci sono. Per un saluto, una parola di conforto, un'occhiatina alle Stelle. Proprio in questi giorni ho visto Luisella, mia allieva storica dell'Einaudi, che, pensate, è diventata nonna: partecipare ai momenti più significativi della loro esistenza mi rende felice, convinta come sono che la nostra grande famiglia stellare ospiti tutti, con eguale amore, sempre. A Beppe ho sempre voluto bene, e, negli anni scorsi, per un lungo periodo non ho avuto sue notizie, una persona che lo conosce mi telefonò per dirmi che aveva avuto un gravissimo incidente ed era sopravvissuto, ma in condizioni davvero critiche e conseguenze fisiche permanenti. Potete immaginare il mio dispiacere; non avevo i suoi contatti telefonici, soltanto il suo indirizzo di casa e quello della posta elettronica. Ricordo che gli scrissi una letterina, che non tornò indietro, segno che era stata ricevuta, ma non seguì alcuna risposta. Riceveva le email, ma sembravano cadere nel vuoto. Non mi sono data per vinta, e con Elisabetta abbiamo continuato a scrivergli: per un saluto, gli auguri di Natale, i nostri corsi, le nostre invenzioni astrologiche buffe con i primi video casalinghi... Nutro la convinzione che i messaggi di bene arrivino sempre. E volevamo fargli sapere che lo pensavamo, ovunque lui fosse. La scorsa settimana è squillato al telefono: "Ciao Grazia, indovina chi sono? Beppe!" Potete immaginare la gioia e la commozione che ho provato in quel momento: mi ha raccontato del suo terribile incidente, del fatto che adesso viene accudito in una struttura che lo segue costantemente e che ha un Ipad cosi da essere collegato in rete. E che quindi che con grande piacere avrebbe partecipato al nostro incontro di domenica pomeriggio 13 dicembre. Ero proprio felice domenica, nel vedere la mia classe con il mio allievo speciale, e guardavo qui e là per vedere se sullo schermo ci fosse anche lui. Lui c'era. Alla fine della lezione l'ho salutato e con la sua approvazione, ho raccontato brevemente agli allievi perché ero più contenta del solito e lui ha raccontato che negli anni aveva sempre ricevuto le nostre letterine. "Le ho sempre ricevute - ha detto - ma non mi sentivo di rispondere. Sapevo che mi pensavate, e un giorno ho pensato che stavo meglio e volevo esserci anche io, con voi." La classe, tutti gli allievi in coro, hanno mostrato la loro gioia nell'averlo con noi: non erano parole di pietà o compassione, come si potrebbe pensare, ma di gioia autentica e ammirazione per quest'uomo che ha combattuto molto a lungo per vivere, e di accoglienza felice in una grande famiglia. Ero orgogliosa dei miei allievi, esattamente come lo ero tanti anni fa all'Istituto Einaudi quando insegnavo loro Ragioneria e Tecnica Bancaria vedendoli crescere e percorrere nuove strade, perché sentivo che c'era, proprio in quel momento in cui tutti applaudivano Beppe, quel filo sottile ma resistente alle intemperie della vita che si chiama fratellanza. E' stato un dono straordinario ritrovare Beppe, e anche se tra cavi, fili e prese del telefono a volte facciamo fatica a districarci, ho ringraziato di cuore Urano: anche se è discolo e giocherella dal Cielo con il wi-fi facendo qualche scherzetto, ha fatto il suo dovere, unendoci a distanza, ma vicini con il cuore!
Un abbraccio a tutti voi, miei Cari Amici delle Stelle, e non perdete mai di vista, anche solo con un pensiero, chi fa capolino nella vostra vita. Un gesto di gentilezza sa arrivare, per le strade più incredibili, e le Stelle sorrideranno.
Grazia

Torino, 17 Dicembre 2020