Isadora e il foulard maledetto!

Miei cari Amici delle Stelle,
oggi desidero raccontarvi un episodio (interpretativo) buffo che, a suo tempo, mi ha insegnato molto. Capita a volte, di “innamorarsi” di una Carta del Cielo, e sembra quasi che – ma è una illusione di cui bisogna rendersi conto – i Pianeti si muovano come desideriamo noi.
Vediamo un Pianeta in una certa posizione, o in Aspetto ad un altro e pensiamo: “Ah, bene, c’è la conferma di ciò che io penso sia accaduto, o accadrà”!
E’ naturale che, nei casi positivi di crescita astrologica che io definisco sana e costruttiva, si impari con il tempo che lo studio è un cammino serio, faticoso, che impone di osservare centinaia, migliaia di Carte del Cielo, prima di parlare di casistica interpretativa. In altri casi, meno fortunati, si passa direttamente al delirio di onnipotenza di colui che interpreta, con interpretazioni lapidarie, che si basano su una visuale che cerca di “far quadrare” ciò che si pensa di leggere nella Carta del Cielo con la propria opinione personale. In proposito posso citare un’iniziativa frequente degli astrologi del passato: la modifica dell’ora di nascita allo scopo di far aderire meglio gli eventi della vita con l’orario originale modificato. Sull’Enciclopedia. Degli Astrologi francesi tra Ottocento e Novecento la quasi totalità degli orari indicati sono ‘rettificati’ a quello scopo. Dimenticando che l’Astrologia non è mai stata e non sarà mai una scienza esatta.
A tal proposito vi racconto un fatto che è accaduto a me, molti anni fa, negli anni ’80: Carte del Cielo rigorosamente stese a mano (ottimo esercizio, caduto in disuso, con mio grande rammarico), dati di nascita difficilmente reperibili, specialmente tra i personaggi nati all’estero, questo era il panorama dell’epoca. Vi devo dire, però, che il fatto di eseguire conteggi, anche molto lunghi e complessi, per raggiungere il traguardo della Carta del Cielo pronta per essere interpretata non era vissuto con strazio e desolazione. Non c’erano i software, allora, e anche se la mia osservazione potrà sembrarvi curiosa, si trattava di uno scenario nel quale, attraverso i calcoli aritmetici, si entrava in punta di piedi nella Carta del Cielo a cui ci si sarebbe successivamente dedicati.
Da sempre mi aveva appassionata la vita di Isadora Duncan: potete immaginare la mia gioia nel momento in cui trovai in una rivista di settore i suoi dati, completi di ora. Era una vera rarità, ottenere queste preziose informazioni: all’epoca, lo sappiamo bene noi veterani, in Italia si scriveva agli Uffici di Stato Civile, attendendo anche per mesi una risposta alla richiesta dell’Estratto di Nascita completo di ora (a dire la verità, per alcune richieste, sto ancora aspettando adesso!).
E così, mi dedicai alla stesura della Carta del Cielo di Isadora, che era una danzatrice famosissima, morta tragicamente il 14 settembre 1927, a Nizza, strangolata dalla lunga sciarpa che indossava, che si impigliò fatalmente nei raggi della ruota posteriore della Bugatti sulla quale era appena salita. Un finale davvero incredibile, il suo, arricchito da leggende secondo le quali, le sue ultime parole, prima di salire sull’auto maledetta furono "Vado verso l'amore”,, riferendosi a Benoît Falchetto, il conducente dell'auto con il quale stava andando verso il proprio albergo e di cui era innamorata.

Eccola qui, la Carta del Cielo di Isadora, conservo ancora i miei manufatti stellari: la mia attenzione era catturata dalla moltitudine di Pianeti tra Ariete e Toro che secondo me erano veramente adatti– a posteriori, chiaramente – per la morte che la danzatrice aveva subito, strangolata dalla sciarpa!
Avevo trovato un riscontro al fatto che l’Ariete rappresenta la testa, il Toro il collo, mi sentivo compiaciuta per un caso che “era da manuale”.

E’ ovvio che non mi è mai venuto in mente, nel momento in cui ho trovato forti valenze arietine e taurine di segnalare al titolare dell’Oroscopo: “Le raccomando particolare cautela con i foulard che potrebbero, impigliandosi nel motore dell’auto, con ipotesi di strangolamento”!
Ero però convinta che il caso di Isadora Duncan rispecchiasse un evento della sua esistenza.
Rimasi molto a lungo convinta che Isadora Duncan fosse nata il 27 maggio 1878 alle 2 e 20 di mattina.

Poi, un giorno, ricevetti in dono dall’Irlanda un volume rivoluzionario!
Uno studioso di Astrologia, Haus – Hinrich Taeger pubblicò una serie di volumi, che riportavano non solo i dati di nascita classificati per la loro attendibilità, ma anche il grafico della persona. Una vera manna dal cielo, poiché si poteva verificare immediatamente se i conteggi per redigere la Carta del Cielo da parte di chi l’aveva redatta manualmente, corrispondessero.
Pensate che il signor Taeger era così preciso che, dopo aver pubblicato 3 volumi, in ordine alfabetico, ne pubblicò un quarto con dati che aveva reperito, ma anche con la errata corrige di quelli dei volumi precedenti!
All’epoca mi scrisse chiedendomi i miei dati (inseriva con piacere i dati degli astrologi), e io gli mandai l’orario che la mia precisissima mamma mi aveva riferito, 8 del mattino. All’anagrafe risultano le 8 e 40, dato non condiviso dalla mammetta. I dati non furono pubblicati perché nessun documento ufficiale li avallava. La precisione era una sua qualità, fino all’eccesso, ma è giusto, perché quando si condividono dati, ricerche, risultati con la comunità astrologica, essi devono essere documentati.

E fu così che, grazie al signor Taeger, scoprii che Isadora Duncan era nata, non nel 1878, ma nell’anno precedente!

Il mio “teorema dello strangolamento” crollava come un castello di carte e il mio caso da manuale esisteva, certo, ma per una persona che non era Isadora Duncan perché la sua Carta del Cielo cambiava in modo radicale!

Tutto questo per dirvi, miei cari Amici, che a volte siamo così convinti che le cose debbano andare in un certo modo, da condizionare noi stessi e coloro di cui ci occupiamo: mi capita di leggere interpretazioni che io definisco “al volo”, basate su una visuale che è solo parziale. I Pianeti vanno analizzati con cura, dedizione, ma soprattutto dobbiamo ricordare sempre che l’Astrologia è uno strumento che mettiamo a disposizione di chi consultiamo non certo per stabilire cosa debba o non debba fare, ma per dargli una panoramica delle diverse opportunità che potrà scegliere in base a transiti e temi previsionali.
La Carta del Cielo è un cerchio, che appartiene ad un’altra persona: abbiamo un privilegio raro, quello di entrare con garbo in quello spazio metafisico, dobbiamo ricordare che non ci appartiene, e dunque usare moderazione e buon senso, senza pretendere che chi abbiamo di fronte traduca quelli che restano consigli e punti di vista in istruzioni lapidarie che non rispecchiano il loro modo di essere, ma solo il nostro Ego.

Isadora Duncan è rimasta nel mio cuore, la cito spesso a scuola come esempio di come si impari con l’esperienza. Trovo che sia utile raccontare non solo meraviglie e successi interpretativi, ma anche le illusioni che hanno portato verso strade un po’ incerte.
A proposito di Isadora, quando morì, la sua amica Gertrude Stein, commentò: “Certi vezzi possono risultare pericolosi". Era certamente una donna che, a differenza dell’amica, usava i foulard con moderazione!
Non si smette mai di imparare, anche dai propri errori interpretativi, ricordatelo e fatene tesoro,
Grazia Mirti