L’Astrologia analizza le relazioni tra Macrocosmo e Microcosmo partendo dal presupposto che vi sia un legame fra la posizione delle Stelle e dei Pianeti nel momento in cui una persona vede la luce e l’impostazione psicologica ed evolutiva della sua esistenza.
L’individuo viene posto idealmente al centro dell’Universo:
‘L’Uomo è il Cielo e il Cielo è l’Uomo
E tutti gli Uomini sono un Cielo
E tutti i Cieli insieme non sono che un Uomo’.
(W. Pagel, Paracelso)
Non è solo, dunque, il Cielo a condizionare l’uomo, ma anche viceversa: ciò fa trovare dignità ad entrambi e crea una rassicurante ambivalenza nella reciproca influenza.
Il desiderio di scrutare il Cielo stellato è antico come l’uomo, databile alle notti terse di Babilonia, a sacerdoti astronomi – astrologi che scrutavano le stelle luminose del Medio Oriente per scoprire il destino dei grandi sovrani. Le antiche tavolette oggi conservate al British Museum di Londra sono per lo più composte da riferimenti astrali, in un’epoca nella quale la vita umana era tenuta in ben scarso conto, essendo la filosofia ispirata soprattutto all’esistenza dopo la morte. L’Astrologia era a quel tempo base primaria delle conoscenze umane e comprendeva in se stessa i rudimenti della moderna Astronomia, attraverso forme di culto solare e stellare.