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Ancora Ingrid Lind con le sue domande imbarazzanti: come può la terra essere mobile e mercuriale?

Risposta: anche questa volta bisogna badare agli altri ingredienti (per quanto, osserva Lind, da questo conflitto interiore nasca talvolta il tipo Vergine più noioso). Per Gleadow la Vergine è ‘forse il Segno più legato alla Terra’, ma non alla maniera del Toro. In realtà la Terra le dà il buon senso mentre Mercurio la provvede di un’intelligenza insolitamente acuta. Le due cose insieme fanno sì che la Vergine sappia disciplinarsi sia nel pensiero sia nell’azione. Gerolamo Cardano, il famoso medico, matematico e astrologo italiano del XVI secolo, fu ben lieto di avere Mercurio nel suo Oroscopo; Marte, diceva, influenzava maleficamente i due Luminari, e se non si fosse verificata a 29° della Vergine, dove domina Mercurio, la Congiunzione avrebbe fatto di lui un mostro. Si noti: la Vergine è un Segno umano.

E’ il Segno dei critici e degli operai, non dei creatori o dei condottieri. Luigi XIV ebbe, è vero, il Sole in Vergine, ma apparteneva al Leone, data la posizione degli altri Pianeti al momento della sua nascita. Ma la Vergine è il segno della Svizzera, ma anche di Parigi e dei gatti (perché sono così puliti, non c’è dubbio!). Gli Astrologi assegnano Tolstoj alla Vergine perché aveva in quel Segno non solo Mercurio, ma anche la Luna. Questo fa pensare che a volte la Vergine può produrre anche dei creatori, anche se forse, per quanto riguarda Tolstoj, l’influsso del Segno si rivelò nel modo preciso e coscienzioso col quale si sforzò di iniziare, ormai vecchio, una nuova vita.

La Vergine viene di solito rappresentata con una spiga di grano in mano: è questa l’epoca del raccolto, nell’Europa occidentale almeno, e il raccolto significa realizzazione; nell’Uomo Zodiacale alla Vergine spettano (come dice il Lunario dei Pastori), ‘lo stomaco e i visceri’: governa cioè l’apparato digerente.

Barbault, alla sua caratteristica maniera, ne approfitta per dimostrare che gli antichi anticiparono la moderna psicoanalisi freudiana: nel tipo della Vergine egli coglie la presenza di un forte ‘complesso anale’ che lo induce a tesaurizzare. Ammette però che in certi sotto-tipi si verifica la situazione opposta. Uno di questi è Ivan il Terribile, ma è un carattere che si incontra più frequentemente nello Scorpione. C’è anche, dice Barbault, una sottospecie ancor più numerosa, quella degli ‘ambivalenti’ che si abbandonano ora agli eccessi dell’avarizia, ora a quelli della prodigalità.

Insomma, secondo la tradizione, il tipo della Vergine è un po’ pignolo e freddo, discriminatore, razionalista, perfezionista; pronto però a sacrificarsi. Barbault paragona il tipo Pesci all’Astronomo che spazia nell’infinito e il tipo Vergine al biologo che lavora al microscopio.

Per Morrish, la Vergine rappresenta la terza fase della seconda triade, quella della gestazione e della nascita. Perciò, nonostante il suo nome (si pensi però al simbolo del raccolto) rappresenterebbe ‘la nascita cosciente nel mondo oggettivo e lo sbocciare delle facoltà obiettive d’osservazione e selezione. ’

Non è escluso però che si possa restare a mezza strada: che si possa cioè non progredire sulla strada della coscienza obiettiva. Ma la Vergine nello stesso tempo, segna l’inizio del ‘ciclo evolutivo inverso dal materiale allo spirituale. ’

Louis MacNeice, L’Astrologia, Rizzoli Editore, 1964