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Ogni anno, dal 22 novembre al 20 dicembre circa, il Sole attraversa il nono Segno dello Zodiaco, il Sagittario, con il quale si chiude la Trilogia di Fuoco. Non è più la fiamma rossa, indomabile, irresistibile dell’Ariete, né la fiamma gialla del Leone, incanalata dalla volontà e consacrata alla grandezza dell’Io; questa del Sagittario è la fiamma azzurra che si innalza verso le illuminazioni dello spirito.

Possiamo distinguere i tre Segni di Fuoco così: Ariete-calore, Leone-luce, Sagittario-fusione.
L’energia sagittariana proietta verso uno scopo tutto che lo Scorpione ha saputo ammassare e, al contrario del Segno dei Gemelli, indice di dualismo e differenziazione, il Sagittario, che gli si oppone sulla cintura zodiacale, è il Segno della fusione, della riunione, della coordinazione, della sintesi.

Simbolo del Segno è un centauro il cui corpo nella parte inferiore è quello di un cavallo, con le quattro zampe ben piantate a terra, e nella parte superiore quello di un uomo che leva la testa in alto, puntando una freccia verso le stelle. L’uomo che non ha abbandonato la materia e ne porta ancora il peso che lo trattiene, ma già guarda in alto e aspira all’armonia fra temporale ed eterno. I piedi sono sulla terra, ma la testa si drizza verso il cielo: materia e spirito, corpo e anima, vicino e lontano, istinto e ideale, riuniti in un’unità globale, che coscienza: frutto del sacrificio dello Scorpione, che immediatamente lo precede. Il Segno si trova sotto gli auspici di Giove, maestro della coesione e della coordinazione, della giovialità, dell’ottimismo, dell’espansione.

Il fervore del temperamento del nato in Sagittario deriva appunto dal suo vivo bisogno di espansione e di esteriorizzazione. Lo slancio vitale gli accorda il privilegio di uno spirito che rimane giovane a lungo, perché messo in atto con l’entusiasmo, l’attività, la gioia di vivere, il calore umano. La sua attività è di ordine muscolare, emozionale e mentale, per cui il trantran delle abitudini non è fatto per lui, che ha continuo bisogno di movimento e di interessi sempre rinnovati. E come non è sempre facile vivere con uno Scorpione, così, per tutt’altra ragione, non è facile vivere con un Sagittario che sogna di andare sempre più lontano e d’inventare un nuovo mondo meraviglioso, che disprezza l’abitudine e l’uniformità e che la mediocrità scoraggia, come qualcosa di ingiusto e non adatto ai suoi meriti. Perché il Sagittario, esagerato, grandioso, megalomane, si sente quasi sempre di una origine superiore!

E’ l’uomo che apprezza il comfort e la considerazione e non è sprovvisto di senso pratico né di attaccamento alle cose materiali, ma se ne interessa sportivamente. Se gioca, per esempio, gioca per giocare e non per guadagnare, come lavora per inclinazione e non per abitudine. Lavora veramente con dedizione se il suo lavoro gli piace, altrimenti non riesce ad applicarsi seriamente. Anzi il lavoro ideale per lui è quello supplementare, liberamente scelto, che gli consente il bel gesto che lo soddisfa, anche se in definitiva è un lavoro che lo stanca e non gli rende nulla. Talvolta spreca la sua energia in uno sfarfallio di progetti sublimi, con una super attività invadente e discontinua, senza concentrarsi e condurre a termine. E mentre di fronte all’insuccesso si ritira nella sua vanità offesa perché è orgoglioso e le ferite all’amor proprio sono per lui le peggiori, la riuscita lo spinge all’indipendenza.

Mentre l’attività è impulsiva, la sensibilità infiammata, la capacità di assimilazione pronta e aperta, mancano al temperamento la ponderazione e la concentrazione che stabilizza e coordina. Generalmente la sua attività è troppo irregolare e superficiale per arrivare a conquistare veramente quella indipendenza a qui questo tipo sempre aspira. Soltanto il Sagittario maturo riesce a centralizzare le sue energie e a concentrare intuizioni, volontà, azione, in una ispirazione costruttiva.
Questa natura movimentata, dagli ampi voli, dai vasti disegni, grandiosa per intensità ed espansione, aspira a una certa dimensione che può cambiarsi facilmente in inflazione dell’Io, in esagerazione, in mania di grandezza.

Il suo idealismo è forte, lo sviluppato senso sociale è basato sulla franchezza e l’onestà, la sensibilità di infiamma per le sue idee grandiose, l’amor proprio è fiero fino alla vanità, l’ambizione gli porta il desiderio di distinguersi, non è né sospettoso né interessato e così, propenso a familiarizzare specialmente con chi abilmente sa adularlo, è l’ultimo ad accorgersi degli inganni, non perché manchi di intelligenza, ma perché non è diffidente e crede nei suoi simili.
La vivacità della sua collera è bruciante e fugace, sdegna la vendetta e la violenza, a meno che non vi sia trasportato da uno scatto teatrale del quale però si pente subito. Preferisce comunque mille volte più una discussione tempestosa che la calma ovattata della tranquillità.

Questo temperamento, dotato in alto grado di senso sociale, si sente integrato nel mondo ed ha innato il senso di partecipazione alla vita universale.
Non si tratta della socievolezza della Bilancia, specifica del bisogno di equilibrio e di armonia, che si adatta e uniforma, ma non si integra; né di quella del Leone che accetta la cooperazione in vista di una espansione e di un aumento di prestigio; né di quella che il Cancro costruisce per effusione di sensibilità; né di quella dei Gemelli che si realizza sul piano mentale; né di quella che il Toro concretizza con tatto e gentilezza, ma senza niente perdere né dare di se stesso; e non ha le ragioni pratiche della Vergine. Il Sagittario è un espansivo che vibra in sintonia con il più largo ambiente possibile per una vera necessità di assimilazione, di integrazione, di solidarietà. Tutto questo sembra strano in un individuo la cui principale caratteristica è il bisogno di indipendenza, ma il Sagittario ‘tipico’ sente inconsciamente di non appartenere interamente a se stesso e, istintivamente, sa che vivere all’unisono col mondo non comporta una riduzione dell’indipendenza o della coscienza, della volontà o della libertà, ma è anzi solo attraverso questo passaggio che gli può conquistarle.

Il tipo Sagittario simpatizza facilmente per la vivacità del suo temperamento, per una sua larghezza di vedute fatta di generosità e di tolleranza indulgente e si adatta con disinvoltura a qualunque ambiente. Come avviene per tutti i Segni, la legge della bipolarità ci mostra tipi molto diversi. O il Sagittario estroso, espansivo, dinamico, euforico, entusiasta, mai meschino, franco e leale, esagerato in tutto, anche nella sincerità, per cui può mancare di tatto; o quello che tende verso il confortevole ottimismo, partigiano della legalità, dei valori morali, dell’ordine e che vuole prestigio e onorabilità. Oppure colui che o a causa di una configurazione astrologica più complessa o di una educazione sbagliata, tende alla più feroce indipendenza. La volontà allora insorge intollerante contro le abitudini, i luoghi comuni, i pregiudizi, le sue passioni sono imperiose, i suoi scalpiti da purosangue. O ancora tipo tentato dall’avventura, eterno nomade, l’essere più mobile della terra, portato sempre verso nuovi orizzonti. Se è un introverso l’avventura avverrà dentro di sé e il suo slancio sarà diretto verso una forma di conoscenza come fine del suo viaggio interiore.
In ogni tipico Sagittario c’è un po’ di tutto questo!

Maria Maitan, Fatevi il Vostro Oroscopo, Feltrinelli Universale Economica, 1968