Gli incontri del Destino!

Miei cari Amici delle Stelle,
ogni anno a Carnevale, e in questo periodo in generale, penso ad una giovane ragazza che incontrai molti anni fa. Era il 1983, e me la ricordo come fosse oggi.

A Torino c'era stata una nevicata incredibile, e di quel giorno ricordo il silenzio della neve: chi lo conosce sa cosa intendo. E' una sensazione strana, perché è più un fattore emotivo, ma quando ci sono le grandi nevicate, si ha quasi l'impressione di avvertire un sibilo inquietante.

Al 13 febbraio di quell'anno risale un evento drammatico, che per tanto tempo - ancora oggi - i cittadini di Torino ricordano con grande tristezza e desolazione: l'incendio del cinema Statuto.
Tante persone si salvarono proprio per la neve. Era una domenica di Carnevale, e al cinema Statuto davano il film La Capra, con Gérard Dépardieu. A casa nostra uno dei bambini era convalescente da una brutta influenza, decidemmo di fare una piccola festicciola (con 3 figli non ci si annoia mai), con abiti di carta e qualche dolcetto.

Si respirava, quel giorno, una strana atmosfera e, a causa della neve, le linee telefoniche erano interrotte. Nonostante vivessimo in una grande città, eravamo isolati.

La sera, alla televisione, venne dato l'annuncio di questo terribile incendio: pare che fosse partito da una tenda che aveva preso fuoco, e purtroppo le persone che erano nel cinema non avevano potuto salvarsi perché le uscite di sicurezza erano bloccate. Per molti anni successivi, prima che il cinema venisse demolito, si vedevano sulla strada le porte di legno che esprimevano, con tanta tristezza, i tentativi dei pompieri, in difficoltà anche per la neve copiosa, di rompere le barriere che tenevano imprigionate le persone.

Furono 64 i morti.

Ricordo ancora il racconto commosso di mia Mamma e mio Papà, che, come tutti noi, avevano aspettato attoniti di fronte alla televisione l'elenco dei nomi e cognomi delle persone che erano rimaste vittime dell'incendio. Non funzionando i telefoni, e avendo molti deciso all'ultimo minuto di andare al cinema, non si poteva che attendere e sperare che il nome di chi si conosceva e si amava non fosse tra quelli. Ancora adesso avverto quell'angoscia, noi eravamo al sicuro a casa, e non potevamo avvisare nessuno. E così molti torinesi.

Uno dei nomi mi era familiare: era una giovane e bella ragazza che era venuta da me la settimana precedente.
Mi avevano colpita il suo aspetto venusiano e la sua vitalità che era contagiosa: parlava a voce alta, sembrava volesse mordere la vita! Mi raccontò che aveva un fidanzato, ma che ne coltivava altri due, facendo un po' la civetta, nei suoi 27 anni ricchi di entusiasmo e voglia di vivere.
Mi chiese un parere e io le dissi, facendo un po' la Mamma, che, insomma, avere più fidanzati che capelli in testa poteva essere divertente, ma con un pizzico di moderazione. Lei rise, e ci salutammo in amicizia. Mi rimase impressa, perché, è difficile da spiegare, ma era "sopra le righe".

A posteriori, dopo pochi giorni, vedendo il suo nome in quel terribile incendio, pensai - forse anche per consolarmi del dispiacere - che mordeva la vita perché forse sentiva o presagiva, pur non consciamente, di non avere abbastanza tempo.

Razionalmente, non ci sono spiegazioni, eppure era un'energia, la sua, talmente bruciante da sembrare che volesse fare tutto in poco tempo, invece che seguire i canoni della normalità.
Quell'esperienza, dolorosa, mi insegnò molto, nell'ambito astrologico: già non lo facevo prima, ma ebbi una conferma di come la professione astrologica non debba mai sconfinare, nel dare consigli che riflettano il nostro modo di pensare, vivere, o valutare.

Ascoltare è fondamentale, così come il capire che la persona che abbiamo di fronte debba fare il suo percorso, senza intrusioni di alcun genere. Con gli anni, posso dire di avere ascoltato molte persone, alcune delle quali cercavano delle risposte per prendere decisioni che forse non avevano la forza o il coraggio di mettere in atto: un piccolo incoraggiamento, anche involontario, nel dire: "Fa bene a lasciare suo marito", oppure "non dovrebbe fare questo", possono costituire molle scatenanti per effetti dirompenti.

Specialmente quando la persona non possiede, per svariate ragioni, la lucidità oppure la giusta calma per valutare un evento, nella sua interezza.
Studiare Astrologia, praticare la professione astrologica, è una responsabilità enorme e troppo spesso sottovalutata con superficialità nel dare sentenze astrologiche che sono il frutto dell'Ego o di quello che vorremmo, anche per esperienze personali. Un filo sottile, quello del rapporto con il consultante, che va rispettato, sempre. Quello che vediamo, o pensiamo di vedere, attraverso la Carta del Cielo, va trasmesso e riportato con estrema cura, senza condizionamenti e sforzandosi di essere oggettivi. Ne va della serietà della nostra materia!

A volte, a distanza di quasi 40 anni, penso ancora a quella giovane ragazza, che correva incontro al suo transito con vitalità, gioia ed entusiasmo. Vivendo tutto e subito, perché il suo tempo era breve. Non lo sapevo io, non lo sapeva lei, era il suo destino, e il suo prezioso insegnamento ancora oggi mi tiene compagnia. Certi incontri cambiano la nostra vita, senza neppure che ce ne rendiamo conto, portandoci a riflessioni e valutazioni importanti, che comprendiamo solo a posteriori.

Come scrisse alla perfezione George Eliot: " Gli angeli vengono a trovarci, e li riconosciamo solo quando se ne sono andati." Aggiungo che la loro scia speciale, resta, a noi umili lettori del Cielo, come consolazione e occasione di evoluzione.
Un abbraccio stellare a tutti voi, Grazia

Torino, 22 Febbraio 2022