L'Avvenire? Non è un Mistero!

L’idea del libro è nata dal desiderio di volgarizzare una materia di cui molto si parla, ma in verità poco conosciuta e poco sviluppata, malgrado la sua vastità.A stendere questa faticosa opera mi ha altresì invogliato la convinzione di rendere cosa utile all’umanità; in quanto, riuscendo a dimostrare (almeno spero) che, sia nel bene come nel male, sussiste un determinismo che esula dalla nostra volontà, tendo a creare sulla coscienza di ognuno la convinzione che al di sopra dell’Io imperante in verità si trova una forza agente la quale, nostro malgrado, spessissimo ci guida sulla strada impervia del destino; forza agente da molti in tutti i tempi scambiata per provvidenza divina o castigo divino, mentre la sua provenienza è cosmica. Va da sé che la constatazione di quanto valiamo e cioè che il nostro destino dipende per lo più da influssi cosmici, dovrebbe produrre il benefico effetto di smontare l’uomo dalla sua posizione di superuomo e di renderlo migliore: più trattabile, più fraterno, più comprensivo verso le debolezze e le necessità del prossimo. Ancora altre ragioni d’ordine sociale mi hanno incoraggiato a stendere quest’opera: il desiderio di aiutare la Giustizia nella ricerca della verità e di illuminarla nell’istante in cui emette i propri verdetti (nel caso di processi indiziari, sarebbe cosi facile stabilire la verità!): l’utilità di porre a disposizione della medicina e soprattutto della psichiatria un materiale che faciliti la diagnosi dei pazienti; il desiderio di aiutare gli educatori ed i genitori a comprendere e professionalmente indirizzare i giovani d’oggi e di domani; la necessità di dare ad un ognuno la possibilità di muoversi con sicurezza nell’intricato labirinto della nostra società, di agire al momento giusto, di chiarire i propri dubbi e le proprie incertezze, di conoscere nella psiche e nelle proprie tendenze patologiche per potersi controllare ed anche curare, di scegliersi il compagno della vita od il socio senza la paura di doverlo ripudiare alla prima occasione, di sperare ancora quanto tutto lascerebbe supporre che sarebbe inutile.
Prima di chiudere questa nota mi curo di chiarire che il determinismo di cui sopra non scagiona l’uomo, a mio parere, dalle sue cattive azioni, in quanto egli è fornito della nozione del bene e del male; tuttavia, certo, ne attenua le sue responsabilità, almeno in tutti quei casi ove la sua volontà non risulti fattore determinante di un dato misfatto attribuitogli. L’azione fisica non annulla la capacità di intendere, per quanto inevitabilmente tenda ad esercitarsi sulle manifestazioni psichiche e caratteristiche del soggetto e spesso sulla sua volontà.

Mi curo altresì di chiarire che se al lettore può sembrare ch’io confonda l’influsso cosmico con Dio, in verità sono due cose ben distinte: l’influsso cosmico appartiene al campo fisico, mentre Dio mi risulta un’entità spirituale ad altissimo livello di potenza, artefice primo sia della creazione degli stessi corpi celesti che delle molteplicità degli eventi e delle specie.
Ho cercato di esporre la materia in modo chiaro il più possibile onde renderla accessibile a tutti; se ci sono riuscito, sarà questa la mia migliore soddisfazione. Il lettore vedrà via via snodarsi la strada che, dalle nozioni più elementari, lo inoltrerà a farsi delle previsioni annuali, mensili e giornaliere ed a calcolarsi moltissimi fatti della propria vita con precisione assoluta.
Al testo ho impresso la mia originalità d’indagatore profondo dei fenomeni naturali e della psiche umana. All’Astrologia tradizionale, invero misera, ho aggiunto il frutto di nove anni di ricerche e di scoperte: spero che il lettore e soprattutto lo studioso saprà apprezzarle.

Angelo Brunini, L’Avvenire non è un Mistero, Trattato aggiornato di Astrologia Scientifica, Edizione 1964