Educare un piccolo Toro non è affatto facile. Saldo, robusto, tranquillo nella maturità della vita, non lo è affatto nella prima infanzia, in cui spesso risulta piagnucoloso, capace di lamentarsi anche per piccole cose, nervoso e difficile ad abituarsi a rispettare riposo e relax dei genitori.

Si ammala spesso, è troppo sensibile, calmo all’apparenza, comprende al volo che lo si vuole ingannare, e allora reagisce nel modo meno prevedibile.
Delizioso nei suoi rapporti con la natura, non si stanca di trascorrere ore ed ore impegnato ad osservare i movimenti di insetti e piccoli animali. Disegna bene, suona, rallegra tutti mangiando con appetito. Ma è pigro, lento nelle reazioni, profondamente legato nelle abitudini, specialmente affettive, che caratterizzano la sua vita.

Osserva con attenzione precisa il trattamento che gli viene riservato, sa giudicare se avvengono parzialità di qualsiasi tipo a favore di fratelli o sorelle, e memorizza eventuali ingiustizie, che saprà implacabilmente verificare. La pazienza, da entrambe le parti, è la qualità migliore per educare un piccolo Toro. Che va amato, rassicurato, compreso nelle sue paturnie, ascoltato quando si trova nel dubbio.